ROMA - Un parco per Roma antica. Via libera al progetto da 4 miliardi di euro. Attesi 8 milioni di turisti
Andrea G. Lovelock
ItaliaOggi - 26/9/2008
Ma mancano ancora l'area e gli investitori privati.
Sì,si può fare: il parco a tema sull'Antica Roma ha ricevuto un sostanziale placet, sia pur timido, dai mercati esteri. Attraverso un sondaggio che ha visto coinvolti ben sette istituti di ricerca tra cui Demoskopea, Doxa e Ipsos e costato, secondo voci indiscrete, alcune centinaia di migliaia di euro, il comune di Roma ha monitorato i mercati turistici di maggior riferimento, come Cina, Russia, Giappone, Usa e Spagna, per capire se la presenza di un grande parco tematico sull'Impero romano potesse catalizzare un crescente numero di visitatori.
La risposta affermativa di un buon 30% di potenziali turisti esteri intervistati ha indotto il sindaco Gianni Alemanno a dichiarare subito che «il parco a tema sarà uno dei passaggi-chiave del piano di sviluppo di Roma, che presenteremo al tavolo con le parti sociali, la prossima settimana».
«L'indagine», ha commentato il vicesindaco, Mauro Cutrufo, «ha dato ragione alle nostre sensazioni: un'operazione di questa portata potrebbe davvero implementare le performance ricettive della capitale, con una stima di circa 5 milioni di visitatori esteri e quasi 3 milioni turisti italiani, per un totale di almeno 8 milioni di presenze l'anno».
Nel piano di fattibilità preparato dal comune di Roma è stato preventivato un investimento di 4 miliardi di euro, che dovrà essere intrapreso da investitori italiani o esteri, in quanto la partecipazione del comune riguarderà solo la proprietà dei terreni, anche se non è stata ancora individuata l'area dove sorgerà. Una parziale partecipazione attiva agli introiti permetterà al comune di supportare quegli anelli deboli del sistema turistico della capitale, come alcuni musei.
Il vicesindaco si è poi soffermato sulla grande opportunità occupazionale, in quanto il parco a tema dovrebbe generare circa 12 mila posti di lavoro. Cutrufo ha chiarito che «questa non vuole essere un'operazione solo economica. Il coinvolgimento dell'università La Sapienza e della Luiss garantisce che la realizzazione rispetterà quel rigore storico che merita una città come Roma e non ci sarà nemmeno la presunzione di farne un'area competitor della capitale stessa. Il parco deve diventare un plus».
La prima reazione al parco a tema è stata del neopresidente dell'Enit, Matteo Marzotto: «La trovo un'idea fantastica, magari avercene così in altre zone italiane». Più cauto il commento di Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma: «Esprimo un giudizio sostanzialmente positivo perché, se si dovesse realizzare, darebbe a Roma l'opportunità di rendersi ancora più appetibile per tanti target di turisti. Però l'intera operazione non può prescindere da un serio approccio alla qualificazione dei servizi e delle infrastrutture, che dovranno accompagnarla, e mi riferisco agli snodi stradali, agli aeroporti, alla ferrovia, ai collegamenti con la città, per non ripetere l'impasse della Fiera di Roma, pronta ancor prima di essere finiti i lavori per le infrastrutture d'accesso. In altre parole, l'unica preoccupazione è sulla tempistica e sulla capacità di rendere fruibile questa nuova attrattiva esattamente nel momento in cui verrà aperta».
Di grandi possibili combinazioni con altri segmenti d'offerta turistica di Roma parla anche Mauro Miccio, a.d. di Eur spa: «Il fatto che il comune di Roma pensi a un parco come plus di offerta da ben coniugare con un settore come quello congressuale rappresenta un fattore positivo, in quanto è proprio la convegnistica, con il suo 35% di quota nel fatturato turistico della capitale, che può beneficiare di una grande attrattiva come un parco a tema».
Ben propensi all'operazione anche gli agenti di viaggio, come spiega Cinzia Renzi, presidente di Fiavet Lazio: «Può essere un bel progetto con enormi vantaggi economico-operativi per tutti i soggetti professionali del settore», afferma. Favorevole, infine, anche Sergio Paolantoni, rappresentante per i Beni culturali nel comitato tecnico dell'Enit: «Credo che il richiamo del sindaco al rigore storico sia la condizione imprescindibile per fare del parco una grande opportunità non solo ludica ma anche didattica per i turisti italiani e stranieri».
Andrea G. Lovelock
ItaliaOggi - 26/9/2008
Ma mancano ancora l'area e gli investitori privati.
Sì,si può fare: il parco a tema sull'Antica Roma ha ricevuto un sostanziale placet, sia pur timido, dai mercati esteri. Attraverso un sondaggio che ha visto coinvolti ben sette istituti di ricerca tra cui Demoskopea, Doxa e Ipsos e costato, secondo voci indiscrete, alcune centinaia di migliaia di euro, il comune di Roma ha monitorato i mercati turistici di maggior riferimento, come Cina, Russia, Giappone, Usa e Spagna, per capire se la presenza di un grande parco tematico sull'Impero romano potesse catalizzare un crescente numero di visitatori.
La risposta affermativa di un buon 30% di potenziali turisti esteri intervistati ha indotto il sindaco Gianni Alemanno a dichiarare subito che «il parco a tema sarà uno dei passaggi-chiave del piano di sviluppo di Roma, che presenteremo al tavolo con le parti sociali, la prossima settimana».
«L'indagine», ha commentato il vicesindaco, Mauro Cutrufo, «ha dato ragione alle nostre sensazioni: un'operazione di questa portata potrebbe davvero implementare le performance ricettive della capitale, con una stima di circa 5 milioni di visitatori esteri e quasi 3 milioni turisti italiani, per un totale di almeno 8 milioni di presenze l'anno».
Nel piano di fattibilità preparato dal comune di Roma è stato preventivato un investimento di 4 miliardi di euro, che dovrà essere intrapreso da investitori italiani o esteri, in quanto la partecipazione del comune riguarderà solo la proprietà dei terreni, anche se non è stata ancora individuata l'area dove sorgerà. Una parziale partecipazione attiva agli introiti permetterà al comune di supportare quegli anelli deboli del sistema turistico della capitale, come alcuni musei.
Il vicesindaco si è poi soffermato sulla grande opportunità occupazionale, in quanto il parco a tema dovrebbe generare circa 12 mila posti di lavoro. Cutrufo ha chiarito che «questa non vuole essere un'operazione solo economica. Il coinvolgimento dell'università La Sapienza e della Luiss garantisce che la realizzazione rispetterà quel rigore storico che merita una città come Roma e non ci sarà nemmeno la presunzione di farne un'area competitor della capitale stessa. Il parco deve diventare un plus».
La prima reazione al parco a tema è stata del neopresidente dell'Enit, Matteo Marzotto: «La trovo un'idea fantastica, magari avercene così in altre zone italiane». Più cauto il commento di Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma: «Esprimo un giudizio sostanzialmente positivo perché, se si dovesse realizzare, darebbe a Roma l'opportunità di rendersi ancora più appetibile per tanti target di turisti. Però l'intera operazione non può prescindere da un serio approccio alla qualificazione dei servizi e delle infrastrutture, che dovranno accompagnarla, e mi riferisco agli snodi stradali, agli aeroporti, alla ferrovia, ai collegamenti con la città, per non ripetere l'impasse della Fiera di Roma, pronta ancor prima di essere finiti i lavori per le infrastrutture d'accesso. In altre parole, l'unica preoccupazione è sulla tempistica e sulla capacità di rendere fruibile questa nuova attrattiva esattamente nel momento in cui verrà aperta».
Di grandi possibili combinazioni con altri segmenti d'offerta turistica di Roma parla anche Mauro Miccio, a.d. di Eur spa: «Il fatto che il comune di Roma pensi a un parco come plus di offerta da ben coniugare con un settore come quello congressuale rappresenta un fattore positivo, in quanto è proprio la convegnistica, con il suo 35% di quota nel fatturato turistico della capitale, che può beneficiare di una grande attrattiva come un parco a tema».
Ben propensi all'operazione anche gli agenti di viaggio, come spiega Cinzia Renzi, presidente di Fiavet Lazio: «Può essere un bel progetto con enormi vantaggi economico-operativi per tutti i soggetti professionali del settore», afferma. Favorevole, infine, anche Sergio Paolantoni, rappresentante per i Beni culturali nel comitato tecnico dell'Enit: «Credo che il richiamo del sindaco al rigore storico sia la condizione imprescindibile per fare del parco una grande opportunità non solo ludica ma anche didattica per i turisti italiani e stranieri».