mercoledì 16 luglio 2008

Marche Meraviglia . Quanta Roma sotto i nostri piedi

Marche Meraviglia . Quanta Roma sotto i nostri piedi
Edizione del 15 luglio 2008, CORRIERE ADRIATICO

Marche Meraviglia è un’opera in dieci fascicoliper conoscere meglio il grande patrimonio della nostra regione: un viaggio dal verde incontaminato ai percorsi della fede, dalla scoperta della civiltà contadina alle piazze che racchiudono dentro di loro una storia infinita
Alla scoperta dei Parchi Archeologici, dove spesso trova casa anche il teatro

LA storia cammina, come i Romani, che a palmo a palmo si conquistarono tutta l’Italia (e molto altro ancora), integrando con la loro la cultura dei Piceni. E venne la grande stagione dei romani nelle Marche, quella che affiora dalla nostra terra, di tra i vomeri dei contadini e le benne dei costruttori, che ogni tanto urtano contro qualcosa che è più duro di radici di rovere: la storia riaffiora, e incontra il suo futuro. E come dice il soprintendente archeologo per le Marche Giuliano de Marinis, sta a noi lasciarla scritta un po’ più completa e netta, non più devastata di come ci è stata tramandata. Per questo l’archeologia, scienza ostica per chi non se ne occupa, ma chiara a chi si fida di chi se ne intende, è tutrice di un passato che ognuno può conoscere. Basta andarselo a cercare là dove gli archeologi l’hanno trascritta in vetrine di musei e il cartelloni esplicativi, più ancora che sui loro dotti libri. Già, perché il popolo non ha tempo né spesso competenza per invischiarsi nei trattati accademici: per questo è tanto più meritorio che le Marche si siano dotate di un sistema di Parchi Archeologici, cui afferiscono spesso o piccoli musei o raccolte civiche di reperti. E per questo abbiamo voluto dedicare un fascicolo, il 7° di Marche Meraviglia, all’Archeologia Romana, dopo quella Picena: per indicare sinteticamente - ma con molto amore, diremmo - i luoghi in cui quella storia è più facile da leggersi. E poiché i Romani avevano, indiscutibilmente, un senso del bello sobrio e consolidato dall’imitazione dei Greci, questo viaggio di conoscenza è anche un viaggio nel piacere estetico.

Il suggerimento è di seguire le proposte: grandi aree dal Nord al Sud delle Marche, da Novilara a Monte Rinaldo, passando per Civitalba, Numana, Osimo, Urbisaglia. E poiché da dieci anni una rassegna teatrale ha scelto il luoghi carismatici dello spettacolo antico come sede di rappresentazioni estive, alle nostre indicazioni potete aggiungere le vostre impressioni personali, raccolte negli itinerari a seguire il Tau, Teatri Antichi Uniti, in cui non è chiaro (ma non importa) se sia il teatro inteso come dramma a trarre maggiori benefici dall’insediarsi nei luoghi antichi o viceversa. L’importante è che ancora una volta si intenda la lezione per cui la cultura non va per cassettini separati e nemici gli uni agli altri. Ma tutto si tiene.

LUCILLA NICCOLINI