LAZIO - Colonna romana di 200 chili scoperta nel Parco dei Castelli
Emanuele Romaggioli
Il Tempo 21/07/2008
NEMI Nuova scoperta archeologica al lago di Nemi. Il Parco dei Castelli ha recuperato una colonna romana di peperino dal diametro di oltre 30 centimetri. Ad effettuare il rinvenimento sono stati i guardaparco nel corso della consueta attività di controllo.
Dopo l`avvistamento del reperto, il personale ha informato la Soprintendenza, che ha dato l`autorizzazione alla rimozione della colonna, nascosta sotto un groviglio di rovi lungo le pendici impervie del lago. Particolarmente difficile si è rivelata l`attività di recupero, che ha coinvolto sette persone tra operai e guardaparco. La colonna, dal peso di 200 chili, si trova esposta ora all`ingresso della sede del Parco. «L`Ente si impegnerà ulteriormente nella tutela e nella promozione di queste ricchezze - spiega il presidente del Parco Gianluigi Peduto ripetendo, qualora fossero necessarie, operazioni di questo genere, sempre in stretto contatto con la Soprintendenza». Il lago di Nemi non è certo nuovo a simili ritrovamenti. Nel corso del tempo, infatti, nei pressi del Tempio di Diana sono venuti alla luce antichi reperti di epoca Romana. Ma il rinvenimento più famoso ci è giunto dal mondo «sottomarino», custode per quasi due millenni delle navi di Caligola, affondate in seguito alla «damnatio memoriae» dell`imperatore. Vere e proprie «regge» galleggianti lunghe circa 70 metri ed arredate con statue di bronzo, mosaici, colonne, templi ed altri ornamenti sopraffini. Tutto in ossequio al culto di Diana. Dopo ben tre tentativi di recupero succedutisi nell`arco di 500 anni (il primo nel 1446 per volontà del Cardinale Colonna), le navi sono finalmente «emerse» nel 1929 grazie ad una tecnica d`avanguardia per l`epoca fascista: il parziale svuotamento del lago. Custodite nel museo delle navi di Nemi, le imbarcazioni sono andate a fuoco nel maggio del 1944. Un incendio che la tradizione popolare imputa ai nazisti in ritirata. Ma gli storici dei Castelli non sembrano troppo concordi con quest`ipotesi. A ricordare le due «ammiraglie» Romane sono le fedeli riproduzioni in scala esposte presso il museo di Nemi.
Emanuele Romaggioli
Il Tempo 21/07/2008
NEMI Nuova scoperta archeologica al lago di Nemi. Il Parco dei Castelli ha recuperato una colonna romana di peperino dal diametro di oltre 30 centimetri. Ad effettuare il rinvenimento sono stati i guardaparco nel corso della consueta attività di controllo.
Dopo l`avvistamento del reperto, il personale ha informato la Soprintendenza, che ha dato l`autorizzazione alla rimozione della colonna, nascosta sotto un groviglio di rovi lungo le pendici impervie del lago. Particolarmente difficile si è rivelata l`attività di recupero, che ha coinvolto sette persone tra operai e guardaparco. La colonna, dal peso di 200 chili, si trova esposta ora all`ingresso della sede del Parco. «L`Ente si impegnerà ulteriormente nella tutela e nella promozione di queste ricchezze - spiega il presidente del Parco Gianluigi Peduto ripetendo, qualora fossero necessarie, operazioni di questo genere, sempre in stretto contatto con la Soprintendenza». Il lago di Nemi non è certo nuovo a simili ritrovamenti. Nel corso del tempo, infatti, nei pressi del Tempio di Diana sono venuti alla luce antichi reperti di epoca Romana. Ma il rinvenimento più famoso ci è giunto dal mondo «sottomarino», custode per quasi due millenni delle navi di Caligola, affondate in seguito alla «damnatio memoriae» dell`imperatore. Vere e proprie «regge» galleggianti lunghe circa 70 metri ed arredate con statue di bronzo, mosaici, colonne, templi ed altri ornamenti sopraffini. Tutto in ossequio al culto di Diana. Dopo ben tre tentativi di recupero succedutisi nell`arco di 500 anni (il primo nel 1446 per volontà del Cardinale Colonna), le navi sono finalmente «emerse» nel 1929 grazie ad una tecnica d`avanguardia per l`epoca fascista: il parziale svuotamento del lago. Custodite nel museo delle navi di Nemi, le imbarcazioni sono andate a fuoco nel maggio del 1944. Un incendio che la tradizione popolare imputa ai nazisti in ritirata. Ma gli storici dei Castelli non sembrano troppo concordi con quest`ipotesi. A ricordare le due «ammiraglie» Romane sono le fedeli riproduzioni in scala esposte presso il museo di Nemi.