domenica 17 maggio 2009

Roma antica prima delle Mura aureliane

Roma antica prima delle Mura aureliane
CARLO ALBERTO BUCCI
DOMENICA, 17 MAGGIO 2009 LA REPUBBLICA - Roma

San Giovanni, una mappa inedita della città tratteggiata dai sondaggi archeologici

Mosaici, muri e frammenti di strade, ambienti di ville, monete e le radici di un melo
Un computer ha fotografato vallate, corsi d´acqua e colline. Cercando le uscite della metro C

Hanno piantato più di 400 "carote" nella piana fuori le mura Aureliane, da porta Metronia a via La Spezia passando per porta San Giovanni. E le frese dei carotaggi, scendendo fino a 14 e 18 metri di profondità, hanno incontrato nella loro discesa sotterranea frammenti di mosaici antichi, tratti di muri in opus reticulatum, ambienti di ville, basole e frammenti di strade romane, offerte votive e preziose monete di Nerone accanto a qualche povero scheletro o alle radici fossili di un melo; inoltre, recentissima scoperta, un´iscrizione in alfabeto etrusco sul contrappeso di un telaio del terzo secolo avanti Cristo.
Ma le indagini condotte dalla Soprintendenza archeologica statale di Roma - per conto della società Roma Metropolitane al fine di trovare condotti d´aria e tunnel di risalita per le stazioni della linea C - hanno permesso ora di ricostruire il paesaggio di Roma fuori le mura prima ancora che Aureliano facesse erigere la cinta intorno all´Urbe.
E questo grazie alla lettura stratigrafica delle quote sotterranee rilevate dai carotaggi. Ma anche alla ricostruzione virtuale realizzata dai tecnici della cooperativa Parsifal. Che al computer hanno "fotografato" vallate, corsi d´acqua, marrane, dolci colline e spaventosi orridi. Un paesaggio romantico (dal campetto di calcio della Romulea che dovrà lasciare posto alla nuova fermata metro, alla futura "stazione Lodi" di via La Spezia) lì dove ora c´è una fitta rete di strade, piazze, palazzi: ossia la città nata nell´Ottocento spianando la natura rigogliosa in cui vivevano gli uomini antichi prima che le mura aureliane trasformassero l´esterno della città in terra per i morti.
«Sotto trenta centimetri di via Appia nuova - racconta Rossella Rea, l´archeologo della soprintendenza responsabile delle indagini in quest´area della metro C - trovammo per la metro A un sepolcreto con 38 corpi del V-VI secolo dopo Cristo». E sulla Casilina è venuto alla luce «un tratto della antica via Labicana spostando la quale (le basole sono state numerate e portate in un deposito in attesa di essere ricollocate in loco) abbiamo trovato oggetti preziosi e votivi, tra cui l´iscrizione in etrusco, che interpretiamo come un rituale "risarcimento" simbolico nei confronti della Terra che era stata violata. Infatti, per fare la strada, erano stati interrati precedenti condotti idraulici». Come i tre soldi sepolti da Pinocchio truffato dal Gatto e la Volpe, sottoterra è stata trovata anche una moneta di bronzo con l´effigie di Nerone: «È "nuova di zecca" ed aveva probabilmente la stessa funzione rituale».
Le indagini archeologiche costano moltissimo ma restituiscono alla collettività un patrimonio ricchissimo. «E non solo sul piano scientifico, direi proprio su quello economico: è come se lo Stato con un unico investimento ricavasse un doppio guadagno» sottolinea Rossella Rea: la metropolitana per la città e le opere d´arte per i musei. Sono stati migliaia i reperti scovati in dieci anni di scavi e ricerche che non sono ancora terminati. Mentre la talpa che scava è già al lavoro. E mentre altrove, come è accaduto in via Sannio, dove due anni fa è spuntata fuori dalla terra la bottega di un marmista, i resti sono stati già reinterrati dopo essere stati fotografati, misurati, catalogati. È il caso di ricordare che negli anni Settanta, per realizzare il tracciato della linea A della metropolitana, non vennero effettuati rilievi di questa precisione. E molte informazioni, forse anche tanti tesori, sono andate perdute.