martedì 5 maggio 2009

Rinasce il Tempio di Vesta a Villa Gregoriana

Rinasce il Tempio di Vesta a Villa Gregoriana
GABRIELE SIMONGINI
Il Tempo (Roma) 28/06/2006

SOSPESO com'è tra cielo e terra, a strapiombo sulla cascata dell'Aniene, il Tempio di Vesta nella Villa Gregoriana di Tivoli è uno dei simboli dell'antichità classica più rappresentati in quadri e incisioni compresi fra Seicento e Ottocento. Lo hanno raffigurato, tra gli altri, artisti del calibro di Lorrain, Van Wittel, Dughet, Fragonard, Piranesi, Turner. E in un'opera ottocentesca il Tempio di Vesta è collocato con grande immaginazione nientemeno che sulla cima del monte Parnaso, sacro ad Apollo e a Dioniso. Nel contesto della progressiva rinascita di Villa Gregoriana, restaurata e riaperta al pubblico poco più di un anno fa, stonava solo l'incuria che circondava questo straordinario tempio costruito nel I secolo a.C. Ma anche a questo si è posto ora rimedio: è terminato infatti il restauro del Tempio di Vesta, realizzato dal FAI-Fondo per l'Ambiente Italiano con il decisivo sostegno economico di A.R.P.A.L, Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano. Con il recupero completo di Villa Gregoriana si può ben dire che Tivoli può vantare un complesso di parchi culturali unico al mondo e le cui perle erano finora Villa Adriana e Villa d'Este. Solo adesso si possono comprendere pienamente le reazioni entusiaste degli innumerevoli artisti, scrittori e aristocratici che durante il viaggio formativo del Grand Tour giungevano nella mirabile campagna di Tivoli. Come disse Horace Walpole nel 1740, «in questa campagna la nostra memoria vede più dei nostri occhi», tante erano le testimonianze del passato più glorioso inestricabilmente fuse con le bellezze naturali. E a dominare tutto c'era appunto il Tempio di Vesta, elevato in una posizione così aspra proprio per rendere evidente il dominio dell'uomo sulla natura più impervia. A dir la verità il Tempio è circondato ancora da qualche mistero perché molti studiosi pensano che fosse invece dedicato ad Ercole o alla Sibilla Albunea. Durante ll medioevo fu utilizzato come una chiesa vera e propria mentre dal XII al XVII secolo fu completamente abbandonato. L'odierno restauro ha riguardato soprattutto le superfici lapidee e le murature tufacee della cella. Si può ben capire quindi la soddisfazione di Giulia Maria Mozzoni Crespi, Presidente del FAI, che ha annunciato la fine del restauro nella magnifica cornice di Palazzo Altemps. «Con il recupero del Tempio di Vesta - ha detto la Crespi - abbiamo integralmente restituito Villa Gregoriana al godimento pubblico. E non va dimenticato che ogni volta intorno ad un bene recuperato prende avvio una rinascita economica del territorio che lo ospita». Elisabetta Spitz, Direttore Generale dell'Agenzia del Demanio, ha ricordato che la concessione al Fai di Villa Gregoriana ha fatto da apripista ad altri importanti progetti di sinergia fra pubblico e privato e ha poi sottolineato che ora questo metodo verrà sperimentato in accordo con la Diocesi di Roma su 50 chiese che saranno gestite da privati.