«Al Colosseo nessun campo di calcio»
Il Tempo (Roma) 04/05/2009
«Non è mai esistita alcuna volontà del Comune di trasformare l'area tra il Colosseo e l'Arco di Costantino in un campetto da calcio». Non usa mezzi termini il sindaco Gianni Alemanno per respingere le polemiche sul Colosseo. «Il Comune non ha mai espresso - ha continuato il sindaco - alcun parere rispetto al progetto dei campi di calcio vicino al Colosseo in occasione della finale di Champion's League, progetto che peraltro io stesso non ho mai visionato. I nostri uffici si sono limitati a raccogliere i pareri sul progetto presentato della Uefa in vista di una decisione conclusiva che, come peraltro ha detto anche il sottosegretario Giro, in quell'area spetta pi alle sovrintendenze statali che non agli uffici comunali». «Ci premesso - ha concluso Alemanno - è evidente che se la proposta dovesse corrispondere a quanto denunciato» su organi di stampa «il nostro parere non potrebbe non essere che contrario e quindi tutta la polemica fino ad ora montata è totalmente destituita di fondamen to». Sul caso è intervenuto anche il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro: «Non comprendo tutta questa agitazione su un caso che verrà esaminato nel dettaglio rispettando le regole e le norme in vigore. Io stesso, e l'ho già dichiarato a più riprese, sono perplesso di fronte a progetti che considero troppo invasivi sull'area archeologica centrale soprattutto in quella prospiciente il Colosseo. Ma, ripeto, ci sono tecnici e strutture delegate a decidere. Lasciamole lavorare. Decideranno secondo ciò che prescrive la legge e il buon senso, un'alternativa valida su cui chiedere un confronto sereno e concreto al Comune e di cui si è già accennato all'interno delle soprintendenze e del nostro Ministero, è l'utilizzo del Circo Massimo, perché quella struttura è stata già resa disponibile per altre manifestazioni pubbliche, come la festa dell'esercito, dello scudetto della Roma, la vittoria dei mondiali e diverse grandi manifestazioni di partito». E ancora: «E' un'area altrettanto prestigiosa sotto il profilo storico artistico, ma più gestibile e che non presenta quelle difficoltà sul fronte della tutela che al contrario potrebbe avere l'area del Colosseo e dell'arco di Costantino. Ne ho parlato al telefono con il presidente del consiglio superiore dei beni culturali Andrea Carandini che non si è detto pregiudizialmente contrario, anche se correttamente vorrebbe conoscere nel merito le carte. Ma ciò che conta è che esiste un clima positivo di collaborazione che ci aiuterà con il Comune di Roma a trovare in tempi rapidi una soluzione accettabile».
Il Tempo (Roma) 04/05/2009
«Non è mai esistita alcuna volontà del Comune di trasformare l'area tra il Colosseo e l'Arco di Costantino in un campetto da calcio». Non usa mezzi termini il sindaco Gianni Alemanno per respingere le polemiche sul Colosseo. «Il Comune non ha mai espresso - ha continuato il sindaco - alcun parere rispetto al progetto dei campi di calcio vicino al Colosseo in occasione della finale di Champion's League, progetto che peraltro io stesso non ho mai visionato. I nostri uffici si sono limitati a raccogliere i pareri sul progetto presentato della Uefa in vista di una decisione conclusiva che, come peraltro ha detto anche il sottosegretario Giro, in quell'area spetta pi alle sovrintendenze statali che non agli uffici comunali». «Ci premesso - ha concluso Alemanno - è evidente che se la proposta dovesse corrispondere a quanto denunciato» su organi di stampa «il nostro parere non potrebbe non essere che contrario e quindi tutta la polemica fino ad ora montata è totalmente destituita di fondamen to». Sul caso è intervenuto anche il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro: «Non comprendo tutta questa agitazione su un caso che verrà esaminato nel dettaglio rispettando le regole e le norme in vigore. Io stesso, e l'ho già dichiarato a più riprese, sono perplesso di fronte a progetti che considero troppo invasivi sull'area archeologica centrale soprattutto in quella prospiciente il Colosseo. Ma, ripeto, ci sono tecnici e strutture delegate a decidere. Lasciamole lavorare. Decideranno secondo ciò che prescrive la legge e il buon senso, un'alternativa valida su cui chiedere un confronto sereno e concreto al Comune e di cui si è già accennato all'interno delle soprintendenze e del nostro Ministero, è l'utilizzo del Circo Massimo, perché quella struttura è stata già resa disponibile per altre manifestazioni pubbliche, come la festa dell'esercito, dello scudetto della Roma, la vittoria dei mondiali e diverse grandi manifestazioni di partito». E ancora: «E' un'area altrettanto prestigiosa sotto il profilo storico artistico, ma più gestibile e che non presenta quelle difficoltà sul fronte della tutela che al contrario potrebbe avere l'area del Colosseo e dell'arco di Costantino. Ne ho parlato al telefono con il presidente del consiglio superiore dei beni culturali Andrea Carandini che non si è detto pregiudizialmente contrario, anche se correttamente vorrebbe conoscere nel merito le carte. Ma ciò che conta è che esiste un clima positivo di collaborazione che ci aiuterà con il Comune di Roma a trovare in tempi rapidi una soluzione accettabile».