domenica 17 dicembre 2023

Battaglia della Trebbia 18 dicembre 218 aC

Battaglia della Trebbia 18 dicembre 218 aC

Battaglia della Trebbia è stata combattuta il 18 dicembre 218 a.C. Questa battaglia fu combattuta durante la Seconda Guerra Punica tra le forze cartaginesi, guidate dal generale Annibale, e l'esercito romano, guidato dal console Tiberio Sempronio Longo.


La battaglia ebbe luogo lungo le rive del fiume Trebbia, in Emilia-Romagna, Italia. Annibale, che aveva appena attraversato le Alpi con il suo esercito e la sua cavalleria, cercò di sconfiggere le forze romane prima che potessero riorganizzarsi e rinforzarsi. Sfruttando il clima freddo e nevoso dell'inverno, Annibale decise di attaccare le forze romane mentre erano in una posizione vulnerabile e sottoposte alle intemperie.


La tattica di Annibale si dimostrò efficace e le forze cartaginesi riuscirono a infliggere una pesante sconfitta alle forze romane. L'esercito di Sempronio Longo subì gravi perdite e dovette ritirarsi in ordine sparso. La Battaglia della Trebbia rappresentò una delle prime grandi sconfitte dell'esercito romano durante la Seconda Guerra Punica e consolidò la reputazione di Annibale come uno dei più grandi strateghi militari della storia.


lunedì 6 novembre 2023

Giuliano eletto Cesare il 6 novembre 355

 Giuliano eletto Cesare il 6 novembre 355

Giuliano, detto l'Apostata, venne eletto Cesare il 6 novembre 355. Questo avvenimento si riferisce alla nomina di Giuliano come co-reggente dell'Impero romano d'Oriente, insieme al suo cugino, l'Imperatore Costanzo II.


La nomina di Giuliano fu una sorpresa per molti, in quanto egli era noto per il suo interesse per la filosofia pagana e per la sua critica al cristianesimo. Tuttavia, il suo governo come Cesare fu relativamente breve e caratterizzato da tensioni con l'Imperatore Costanzo II, che alla fine portarono alla nomina di Giuliano come imperatore a pieno titolo dopo la morte di Costanzo nel 361.


Come imperatore, Giuliano cercò di restaurare il paganesimo e di contenere l’invadenza e la violenza dei cristiani, situazione aggravata dalla politica di favore nei confronti del cristianesimo adottata dai suoi predecessori cristiani. Tuttavia, il suo regno fu altamente controverso e il suo tentativo di restaurare il paganesimo incontrò una forte resistenza da parte dei cristiani. Giuliano morì durante una campagna militare contro l'Impero sasanide nel 363.


lunedì 9 ottobre 2023

10 ottobre 49 ac Giulio Cesare occupa Marsiglia

10 ottobre 49 ac Giulio Cesare occupa Marsiglia

Il 10 ottobre del 49 a.C., l'imperatore romano Giulio Cesare occupò la città di Marsiglia, ponendo fine alla resistenza dei suoi abitanti contro l'autorità romana. Questo evento fu un passaggio fondamentale nella guerra civile che stava sconvolgendo l'Impero Romano, in quanto Marsiglia era una città strategica, situata sulla costa del Mediterraneo e importante per il controllo delle rotte commerciali.


Marsiglia era stata una delle poche città della Gallia a resistere all'autorità romana, essendo rimasta fedele alla fazione di Pompeo durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo. La città era fortificata e ben difesa, ma Cesare decise di assediarla e di tagliarle i rifornimenti, finché i suoi abitanti non si arresero.


L'occupazione di Marsiglia fu un importante passo avanti nella guerra civile romana, in quanto permise a Cesare di consolidare il suo controllo sulla Gallia e di assicurarsi l'accesso alle rotte commerciali del Mediterraneo occidentale. Inoltre, la conquista di Marsiglia gli diede un vantaggio importante nella lotta contro Pompeo, il suo principale rivale per il potere.


In conclusione, l'occupazione di Marsiglia da parte di Cesare rappresentò un evento fondamentale nella storia dell'Impero Romano e nella sua lotta per il potere durante la guerra civile. La città rimase una delle principali basi militari di Cesare durante la sua campagna contro Pompeo e fu importante per il controllo delle rotte commerciali del Mediterraneo occidentale.


giovedì 7 settembre 2023

8 settembre 70 Tito distrugge Gerusalemme

8 settembre 70 Tito distrugge Gerusalemme

L'8 settembre 70 d.C. rappresenta una data fondamentale nella storia del popolo ebraico, poiché in questo giorno Tito distrusse completamente la città di Gerusalemme, ponendo fine alla Grande Rivolta degli Ebrei contro l'Impero Romano.


La Grande Rivolta degli Ebrei iniziò nel 66 d.C., quando gli ebrei si ribellarono contro il dominio romano. Dopo quattro anni di conflitto, le truppe romane sotto il comando di Tito raggiunsero la città di Gerusalemme, che era diventata l'ultimo baluardo degli insorti ebrei.


La città era fortificata e ben difesa, ma alla fine la superiorità numerica e tecnologica delle forze romane si dimostrò insormontabile. I romani attaccarono la città e, dopo un lungo e violento assedio, riuscirono a penetrare le mura e a conquistarla.


La distruzione di Gerusalemme fu un evento tragico e devastante per il popolo ebraico. La città e il Tempio di Gerusalemme furono completamente distrutti e bruciati, e la maggior parte degli abitanti fu uccisa o catturata e ridotta in schiavitù. La diaspora ebraica, cioè la dispersione del popolo ebraico in tutto il mondo, iniziò proprio in seguito alla distruzione di Gerusalemme.


La distruzione di Gerusalemme rappresentò anche un importante evento nella storia dell'Impero Romano. L'impresa militare di Tito fu vista come un grande successo, e fu celebrata in modo eclatante a Roma con una grande parata militare. Tito divenne famoso e acclamato per la sua vittoria, e in seguito divenne l'imperatore romano dal 79 al 81 d.C.


lunedì 31 luglio 2023

1 agosto 12 ac dedica a Druso ara Romae et Augusti

1 agosto 12 ac dedica a Druso ara Romae et Augusti

L'ara Romae et Augusti, o "ara di Roma e Augusto", fu eretta a seguito della dedica fatta all'imperatore romano Druso il 1 agosto del 12 a.C. Questa dedica fu un evento importante per la storia di Roma, poiché rappresentò la celebrazione dell'ascesa al potere di Augusto, il primo imperatore di Roma, nonché un omaggio alla memoria di suo fratello, il generale e politico Druso.


L'ara fu costruita in marmo bianco e situata in una zona centrale di Lione, il Campo Marzio. L'iscrizione sulla base dell'ara indicava che essa era stata eretta dai magistrati, dai sacerdoti e dal popolo di Roma, in onore di Druso, che era stato uno dei più importanti generali romani e aveva svolto un ruolo fondamentale nella conquista di molte delle terre dell'Impero Romano.


La dedica dell'ara rappresentò un momento significativo nella storia romana. Augusto, che era salito al potere nel 27 a.C. come princeps, cioè "primo cittadino", era stato in grado di consolidare il suo potere e di ottenere il controllo totale dell'impero romano. La dedica dell'ara a Druso, il fratello di Augusto, era un modo per celebrare la successione di Augusto al potere e per onorare la memoria del defunto generale, che aveva contribuito in modo significativo all'espansione dell'Impero Romano.


Inoltre, la dedica dell'ara rappresentò anche un momento importante per la religione romana. L'ara fu dedicata a due divinità romane importanti, Roma e Augusto, e rappresentò l'idea di unione tra Roma e il suo imperatore. Questa unione era considerata importante per la stabilità dell'Impero Romano, e la dedica dell'ara sottolineò il ruolo della religione nella promozione della coesione e dell'armonia all'interno dell'impero.


In conclusione, la dedica dell'ara Romae et Augusti all'imperatore romano Druso rappresentò un evento importante nella storia di Roma. Essa celebrò la successione di Augusto al potere, onorò la memoria del generale Druso e sottolineò l'importanza della religione nella promozione dell'unità all'interno dell'Impero Romano. L'ara stessa rimase un importante simbolo dell'impero romano e della sua religione per molti secoli.


venerdì 30 giugno 2023

proclamato imperatore Flavio Vespasiano il 1 luglio 69

proclamato imperatore Flavio Vespasiano il 1 luglio 69


Il 1 luglio del 69 d.C., Flavio Vespasiano fu proclamato imperatore romano. Questo evento segnò l'inizio del regno della dinastia Flavia, una delle più importanti della storia romana.


La proclamazione di Vespasiano avvenne in un momento di grande instabilità politica e militare a Roma. Dopo la morte dell'imperatore Nerone nel 68 d.C., si scatenò una guerra civile tra le diverse fazioni che cercavano di assumere il controllo dell'impero romano.


Vespasiano, che era un generale di grande esperienza e abilità, aveva svolto un ruolo importante nella repressione della rivolta ebraica in Giudea. Grazie alle sue vittorie militari e alla sua reputazione di grande leader, riuscì a ottenere il sostegno dell'esercito romano e di diverse province dell'impero.


La proclamazione di Vespasiano fu un evento cruciale per l'Impero romano, poiché segnò la fine del periodo di instabilità politica e militare che aveva caratterizzato gli anni precedenti. Vespasiano si impegnò a ristabilire l'ordine e la stabilità in tutto l'impero, e a promuovere politiche volte a rafforzare l'economia e la società romana.


Durante il suo regno, Vespasiano intraprese importanti opere di ricostruzione e di riforma, tra cui la costruzione del Colosseo a Roma e il rafforzamento delle finanze imperiali attraverso l'introduzione di nuove tasse. Inoltre, riuscì a consolidare il potere imperiale e a preparare il terreno per il successo dei suoi successori, come suo figlio Tito e il nipote Domiziano.


La proclamazione di Vespasiano ad imperatore romano fu quindi un evento di grande importanza nella storia dell'Impero romano, che segnò l'inizio di un periodo di stabilità e prosperità per l'impero. La dinastia Flavia, di cui Vespasiano fu il fondatore, riuscì a governare l'impero romano per quasi un secolo, consolidando il potere e la grandezza di Roma.


lunedì 5 giugno 2023

battaglia di Farsalo in Egitto - 6 giugno 48 ac - tra Giulio Cesare e Pompeo

battaglia di Farsalo in Egitto -  6 giugno 48 ac - tra Giulio Cesare e Pompeo

Il 6 giugno del 48 a.C., una delle più importanti battaglie della storia romana ebbe luogo a Farsalo, in Egitto. In quel giorno, si scontrarono due dei più grandi generali della storia romana, Giulio Cesare e Pompeo, in una lotta per il controllo dell'impero romano.


La battaglia di Farsalo era una conseguenza della guerra civile tra Giulio Cesare e Pompeo, che si era scatenata dopo la morte di Gneo Pompeo Magno nel 48 a.C. Pompeo, che aveva fatto parte del primo triumvirato insieme a Cesare, aveva cercato di assumere il controllo dell'Impero romano dopo la morte del suo alleato. Cesare, tuttavia, aveva deciso di resistere alla sua pretesa e di difendere il suo potere.


La battaglia di Farsalo fu un evento cruciale nella guerra civile, in quanto determinò l'esito del conflitto. Le forze di Cesare erano numericamente inferiori a quelle di Pompeo, ma erano più esperte e meglio addestrate. Inoltre, Cesare aveva la fortuna di avere dalla sua parte la maggior parte delle legioni che erano state precedentemente al servizio di Pompeo.


La battaglia fu intensa e combattuta con grande ferocia da entrambe le parti. Cesare riuscì a prendere l'iniziativa e a sconfiggere le forze di Pompeo, grazie all'abilità dei suoi generali e alla superiorità tattica delle sue truppe. Pompeo cercò di fuggire, ma fu catturato e ucciso poco dopo.


La vittoria di Cesare a Farsalo fu una delle più importanti della sua carriera militare, e gli permise di consolidare il suo potere in tutto l'Impero romano. Dopo la battaglia, Cesare marciò verso Alessandria, in Egitto, dove incontrò la regina Cleopatra e stabilì un'alleanza con il suo paese.


La battaglia di Farsalo fu anche un evento che segnò la fine della Repubblica romana e l'inizio dell'era imperiale. Cesare divenne il primo dittatore dell'Impero romano, e la sua vittoria a Farsalo contribuì a consolidare il suo potere e a preparare il terreno per la creazione di un nuovo tipo di regime politico.


domenica 14 maggio 2023

Simmaco

Simmaco (Q. Aurelius Symmachus). 

Nobile e ricco romano vissuto fra il 340 e il 402 d. C., proconsole di Africa durante la rivolta di Firmo; prefetto di Roma con Valentiniano II; console nel 391. Fu amico del poeta Ausonio e tentò di persuadere Valentiniano a revocare i decreti di Graziano contro il culto degli dèi e a ristabilire l'altare della Vittoria  nel senato, suscitando la ferma e autorevole opposizione di S. Ambrogio. Lasciò un epistolario in dieci libri.


sabato 13 maggio 2023

interrex

intèrrex. 

Era a Roma il magistrato che provvisoriamente esercitava le funzioni dei consoli, quando fossero morti entrambi o dimissionari. Come si rileva anche dal nome, l'istituzione ebbe origine al tempo della monarchia e continuò nella repubblica. L'interrè era nominato dai senatori e non poteva restare in carica più di cinque giorni; dopo aver preso gli auspici, indiceva comizi per la nomina dei nuovi consoli. Se il termine di cinque giorni non ba stava, egli stesso designava un successore.


venerdì 12 maggio 2023

Idistavisus

 IDISTAVISUS


Antico nome di una pianura presso il Weser, nella Germania. Nell'anno 16 d. C. Cesare Germanico, figlio di Druso e nipote dell'imperatore Tiberio, vi sconfisse i Germani condotti da Arminio, ritogliendo loro un'aquila romana che essi custodivano come trofe tolto alle legioni di Varo.


giovedì 11 maggio 2023

Ibrim o Premis

 IBRIM o Premis. 

Antico villaggio sull'alto Nilo ai confini dell'Etiopia. Nel 22 a. C. la regina Caducea (o Candace) d'Etiopia vi assalì e distrusse tre coorti romane di guardia ai confini. Accorse C. Petronio governatore romano dell'Egitto, con un esercito che assali quello della regina, sconfiggendolo e riprendendo la città. L'anno successivo la regina volle riprenderla ma i suoi assalti riuscirono vani.


mercoledì 10 maggio 2023

11 maggio 330 Costantinopoli diventa la nuova Roma

 11 maggio 330 Costantinopoli diventa la nuova Roma

Il 11 maggio 330, l'imperatore romano Costantino I inaugurò la sua nuova capitale, Costantinopoli, sul sito dell'antica città greca di Bisanzio. Questo evento segnò una svolta significativa nella storia dell'Impero romano e dell'Europa, poiché Costantinopoli divenne la nuova Roma e la sede del potere imperiale.


Costantinopoli fu fondata dall'imperatore Costantino I nel 324 d.C. dopo la sua vittoria sui rivali Massenzio e Licinio. Costantino scelse il sito di Bisanzio, una città antica situata sulla riva europea del Bosforo, che offriva una posizione strategica sulla rotta commerciale tra il Mediterraneo e il Mar Nero.


La nuova città fu progettata per essere una capitale imperiale di grande prestigio, con un grandioso palazzo imperiale, una basilica, un ippodromo e una serie di edifici pubblici e residenziali. Costantinopoli divenne rapidamente un centro di cultura, arte e commercio, nonché il punto di partenza per le grandi campagne militari che caratterizzarono il tardo impero romano.


L'imperatore Costantino decise di spostare la capitale a Costantinopoli per molte ragioni. Una delle più importanti era che Roma, l'antica capitale dell'Impero romano, era diventata troppo grande e difficile da governare, e la sua posizione geografica era inadeguata per proteggere l'impero dai suoi nemici. Costantinopoli, d'altra parte, si trovava in una posizione strategica tra il Mar Nero e il Mediterraneo, e la sua architettura e le sue infrastrutture erano più moderne e funzionali.


Con il trasferimento della capitale a Costantinopoli, l'Impero romano subì una profonda trasformazione. La nuova città divenne il fulcro del potere imperiale e del cristianesimo ortodosso, e la sua cultura e la sua arte influenzarono profondamente l'Europa orientale e la Russia per secoli a venire.


Inoltre, la fondazione di Costantinopoli rappresentò un importante passaggio dal mondo classico al mondo medievale, poiché segnò la fine dell'era romana e l'inizio di una nuova epoca. Costantinopoli, la nuova Roma, divenne un simbolo di potere e grandezza imperiale, e rimase la capitale dell'Impero romano d'Oriente fino alla sua caduta nel 1453.


lunedì 8 maggio 2023

Levana

LEVANA, dea romana. Quando il bambino era nato, la levatrice lo metteva a terra e il padre, o qualcuno che lo rappresentava, lo sollevava e lo baciava, una cerimonia senza la quale il bambino non sarebbe stato considerato legittimo; era a questa azione che presiedeva Levana.




venerdì 5 maggio 2023

Lemurie

LEMURIE festa romana in onore dei Lémuri, o per placare i mali dei morti. Inizialmente fu una festa particolare istituita da Romolo per soddisfare i mani del fratello, accompagnata da sacrifici chiamati Rémuries. Diventò poco a poco universale per tutti i morti, il che le valse il nome di Lémuries. Durante questa festa, celebrata nel mese di maggio, tutti i templi venivano chiusi.

LECTISTERNE

 LECTISTERNE  cerimonia religiosa praticata a Roma durante i periodi di calamità pubbliche, il cui scopo era di placare gli dei. Si allestiva in un tempio una tavola con letti intorno, coperti di bei tappeti e cuscini ricchi, e disseminati di fiori e erbe aromatiche, sui quali si mettevano le statue degli dei invitati al banchetto; per le dee, invece, c'erano solo sedili.

domenica 9 aprile 2023

Mani

Mani

MANi, divinità a cui gli antichi hanno dato come madre la dea Mania. Talvolta li consideravano come anime separate dal corpo, talvolta come dei inferi, o semplicemente come dei e geni tutelari dei defunti. In Italia e in Grecia, i mani erano invocati come dei; si erigevano loro altari e si offrivano loro tori per convincerli a proteggere i campi, a spaventare i ladri di frutta. Le tombe erano sotto la loro protezione, ogni epitaffio recava la scritta Dis Manibus. I luoghi destinati alla sepoltura dei morti, sempre dedicati ai dei degli inferi (diis inferis), erano chiamati loca religiosa; mentre quelli dedicati ai dei degli dèi (diis superis) erano chiamati loca sacra. Vicino ad essi era dedicato un luogo ai mani. Il rumore dell'ottone e del ferro era insopportabile per loro e li metteva in fuga, così come le ombre degli inferi. Ma la vista del fuoco era gradita loro: per questo motivo tutti i popoli d'Italia mettevano lampade tetragonali nelle tombe. Sui monumenti antichi, i mani sono chiamati a volte dei sacri, a volte dei patri, dei protettori della famiglia.


mercoledì 5 aprile 2023

battaglia di Tapso 6 aprile del 46 aC Giulio Cesare sconfigge i pompeiani

battaglia di Tapso  6 aprile del 46 aC Giulio Cesare sconfigge i pompeiani


Il 6 aprile del 46 a.C. si svolse una delle più importanti battaglie della guerra civile romana tra Giulio Cesare e i suoi nemici pompeiani. La battaglia di Tapso ebbe luogo nell'odierna Tunisia, vicino alla città di Thapsus, e fu una vittoria decisiva per Cesare.


La guerra civile romana era iniziata nel 49 a.C., quando Cesare attraversò il Rubicone con le sue legioni, dando il via alla marcia su Roma che lo avrebbe portato a diventare dittatore. I suoi nemici principali erano i pompeiani, guidati dal generale Gneo Pompeo Magno. Dopo la sconfitta di Pompeo nella battaglia di Farsalo nel 48 a.C., molti pompeiani fuggirono in Africa, dove si riorganizzarono e tentarono di organizzare una nuova resistenza.


La battaglia di Tapso fu la conclusione di questa resistenza. I pompeiani, guidati da Metello Scipione e da Giuba, il re di Numidia, avevano riunito un grande esercito di circa 70.000 soldati, tra cui anche molti legionari romani fedeli a Pompeo. Cesare, al comando di circa 50.000 soldati, tra cui molti veterani delle sue campagne in Gallia, decise di attaccare i pompeiani in un luogo scelto a Tapso.


La battaglia fu molto intensa e violenta, con attacchi e contrattacchi da entrambe le parti. Ma alla fine, grazie alla superiorità tattica e alla ferocia dei suoi veterani, Cesare riuscì a prevalere. I pompeiani furono sconfitti e molti di loro furono uccisi o catturati. Scipione e Giuba cercarono di fuggire, ma furono catturati e giustiziati.


La vittoria di Cesare a Tapso fu una grande impresa militare e politica. Con questa battaglia, riuscì a consolidare il suo potere sull'Impero romano e a eliminare la minaccia dei pompeiani. Inoltre, dimostrò la sua abilità come comandante militare, la sua capacità di motivare e guidare le truppe e la sua ferocia nel combattere i suoi nemici.


sabato 25 marzo 2023

Il Calendario di Filocalo del 354

 Il Calendario di Filocalo del 354 

Il Calendario di Filocalo del 354 è un antico calendario romano che elenca le date delle principali festività e ricorrenze dell'anno. Il calendario fu compilato nel 354 d.C. per ordine del console romano Furio Dionisio Filocalo, e rappresenta una delle fonti più importanti per lo studio del calendario romano e delle festività pagane dell'antica Roma.


Il calendario elenca le feste annuali del calendario romano, comprese le celebrazioni dei principali dei romani come Giove, Marte, Venere e Saturno, insieme a festività agricole e civili. Molte di queste feste erano strettamente legate alla vita quotidiana degli antichi romani, come la festa del raccolto della vendemmia e la festa delle Vestali.


Il calendario di Filocalo è anche notevole per la sua inclusione di alcune festività cristiane, come il Natale e l'Epifania, che all'epoca non erano ancora ampiamente celebrate in Roma. La loro inclusione indica l'aumento dell'influenza cristiana nella società romana, e il tentativo della Chiesa di appropriarsi delle festività pagane e di sostituirle con festività cristiane.


Il calendario di Filocalo è stato una fonte preziosa per gli studiosi moderni che cercano di comprendere la cultura e la religione dell'antica Roma. Inoltre, il calendario ha influenzato la cultura occidentale in molti modi. Ad esempio, molte delle festività romane elencate nel calendario sono diventate la base per le festività cristiane e secolari del calendario moderno, come il Capodanno, la Pasqua e il Carnevale.


Inoltre, il calendario di Filocalo ha anche avuto un impatto sulla scienza. Il suo elenco di date e delle posizioni delle stelle ha fornito agli astronomi moderni una fonte preziosa di informazioni sul cielo notturno dell'antica Roma, consentendo loro di ricostruire il calendario romano e di sviluppare una migliore comprensione della storia dell'astronomia.


In sintesi, il calendario di Filocalo del 354 è un importante documento storico che rappresenta una fonte essenziale per la comprensione della cultura e della religione dell'antica Roma. La sua influenza sulla cultura e sulla scienza occidentale continua ad essere evidente ancora oggi, ed è un testimonianza della rilevanza della cultura e della storia antiche nella società moderna.


mercoledì 15 marzo 2023

Liris

Liris

Nasce nel territorio dei Marsi non lungi dal lago Fucino, attraverso il territorio dei Volsci e degli Aurunci, si getta in mare presso Minturno; il corso inferiore segnava probabilmente il confine augusteo tra il Latium adiectum e la Campania. L'ultimo tratto fra i monti Vescini e il mare è rappresentato in una illustrazione dei codici dei gromatici. Il Liris fu chiamato taciturnus, con allusione al suo lento corso, sulphureus, nullo mutabilis imbri.

Suo principale affluente è il Trerus ( Sacco) , che confluisce presso Fregellae. Il Liris è ricordato in una iscrizione trovata presso Fabrateria Nova, sulla via Latina: ... M. Aurelius Severus Alexander Pius Felix Aug(ustus) pontem Liris vetustate dilapsum sua pecunia restituit ("Marco Aurelio Severo Alessandro, pio, felice imperatore, ha restaurato con i suoi soldi il ponte sul Liri rovinato per vecchiaia."). In un'altra frammentaria di Aesernia  ricorre molto probabilmente [ L] iris.


martedì 14 marzo 2023

Giulio Cesare muore il 15 marzo del 44 ac

 Giulio Cesare muore il 15 marzo del 44 ac


Il 15 marzo del 44 a.C. è una data storica che segna la fine di un'era nell'Impero Romano, l'uccisione dell'imperatore Giulio Cesare. Cesare era stato uno dei più grandi generali e governanti della storia romana, che aveva portato l'Impero a una nuova fase di espansione e prosperità. Ma la sua ambizione e il suo potere avevano anche suscitato molte invidie e paure tra i suoi colleghi politici e militari.


L'uccisione di Cesare avvenne in circostanze drammatiche, durante una seduta del Senato romano. Cesare era stato invitato a partecipare alla seduta, ma appena entrò nell'aula fu circondato da un gruppo di senatori che gli inflisse numerose coltellate. Cesare cercò di difendersi, ma alla fine crollò al suolo, morto.


L'uccisione di Cesare ebbe un enorme impatto sulla politica romana e sulla storia dell'Impero. In primo luogo, provocò una serie di guerre civili tra i sostenitori di Cesare e i suoi oppositori, tra cui il generale Marco Antonio e il filosofo e politico Cicerone. Queste guerre portarono alla fine della Repubblica romana e all'ascesa del primo imperatore, Ottaviano, che era il nipote adottivo di Cesare.


Ma l'uccisione di Cesare ebbe anche un impatto duraturo sulla cultura e sulla memoria collettiva dell'Impero. Cesare divenne un simbolo di potere e ambizione, ma anche di tradimento e violenza. La sua figura fu celebrata in molte opere letterarie e artistiche, come la tragedia di Shakespeare "Giulio Cesare" e il celebre dipinto di Jacques-Louis David "La morte di Giulio Cesare". Ma fu anche criticata e contestata, soprattutto da coloro che vedevano in Cesare un tiranno e un autocrate.


14 marzo 47 aC Giulio Cesare pone Cleopatra sul trono egiziano

 14 marzo 47 aC Giulio Cesare pone Cleopatra sul trono egiziano

Il 14 marzo del 47 a.C. è una data storica per l'Egitto e per l'Impero Romano, in quanto segna l'inizio del regno di Cleopatra VII. In quella data, l'imperatore romano Giulio Cesare pose la giovane regina sul trono egiziano, dopo averla aiutata a sconfiggere il fratello minore, Tolomeo XIII, in una guerra civile.


La storia di Cleopatra e della sua ascesa al potere è affascinante e piena di intrighi politici. Cleopatra era figlia del re Tolomeo XII e di una donna di origini greche, e aveva appena 18 anni quando salì al trono. Ma il suo regno fu minacciato dal fratello minore, Tolomeo XIII, che cercò di eliminarla e di prendere il controllo dell'Egitto.


Cleopatra cercò l'aiuto di Giulio Cesare, che era in quel momento impegnato nella guerra civile contro Pompeo. Cesare accettò di aiutare la giovane regina e sbarcò in Egitto con le sue truppe nel 48 a.C. Inizialmente, Cleopatra e Cesare ebbero un rapporto tumultuoso, ma alla fine si innamorarono l'uno dell'altra e divennero amanti.


Insieme, Cleopatra e Cesare sconfissero Tolomeo XIII e ristabilirono l'autorità della regina sul trono egiziano. Cleopatra rimase al potere fino alla sua morte, avvenuta nel 30 a.C. Nel frattempo, ebbe una relazione con Marco Antonio, che fu il suo secondo grande amore e con cui ebbe tre figli.


L'ascesa di Cleopatra al potere è stata oggetto di numerose opere letterarie e cinematografiche, che ne hanno fatto un'icona di bellezza, intelligenza e potere. Ma la sua figura storica è molto più complessa e affascinante di quanto possa apparire in queste rappresentazioni popolari. Cleopatra fu una leader abile e determinata, che cercò di proteggere il suo paese dalle minacce esterne e di preservare la sua cultura millenaria. E la sua storia è una testimonianza dell'incontro tra due grandi civiltà, quella romana e quella egiziana, che si sono influenzate reciprocamente per secoli.


domenica 12 marzo 2023

I limes in Britannia

 I limes in Britannia  


1. Limes della Fosse Way 

2. Limites verso il Galles (Wales) e il territorio dei Brigantes 

3. Limes di Agricola fra Clota (Clyde) e Bodotria ( Forth).

4. Limes di Adriano fra Tinea (Tyne) e Ituna ( Solway) 

5. Limes di Antonino Pio fra Clotia (Clyde) e Bodotria (Forth).  

6, Limes adrianeo-severiano fra Tinea (Tyne) e Ituna ( Sol way).


sabato 11 marzo 2023

Il 12 marzo del 235 Alessandro Severo assassinato a Magonza

 Il 12 marzo del 235 Alessandro Severo assassinato a Magonza

Il 12 marzo del 235, l'imperatore romano Alessandro Severo fu assassinato a Magonza, in Germania, da un gruppo di soldati insoddisfatti. La sua morte pose fine alla dinastia dei Severi e portò a un periodo di instabilità politica nell'Impero romano.


Alessandro Severo era stato incoronato imperatore all'età di soli 13 anni, dopo la morte di suo zio, l'imperatore Eliogabalo. Nonostante la sua giovane età, Alessandro era riuscito a mantenere il controllo dell'impero e a guadagnarsi il rispetto dei suoi sudditi grazie alla sua moderazione e al suo buon governo.


Tuttavia, la sua politica di riforma e il suo rifiuto di concedere privilegi ai soldati provocarono l'ira delle legioni stanziate in Germania. Queste unità militari, insoddisfatte delle loro condizioni di vita e dei loro salari, decisero di ribellarsi e marciarono su Magonza per deporre l'imperatore.


Alessandro Severo cercò di negoziare con i soldati ribelli, ma senza successo. Fu quindi costretto a fuggire dalla città, ma fu presto raggiunto dai suoi inseguitori e ucciso. La sua morte fu un duro colpo per l'impero romano, che perse un imperatore moderato e rispettato, nonché un giovane sovrano con grandi potenzialità.


L'uccisione di Alessandro Severo rappresentò l'inizio di un periodo di instabilità politica e militare nell'Impero romano, che portò a una serie di guerre civili e di usurpazioni. La dinastia dei Severi, che aveva governato l'impero con mano ferma per più di un secolo, era finita, aprendo la strada a un'epoca di incertezza e di crisi per l'impero romano.


venerdì 10 marzo 2023

11 marzo del 222 muore Eliogabalo

 11 marzo del 222 muore Eliogabalo

L'11 marzo del 222, l'imperatore romano Eliogabalo fu brutalmente assassinato nel palazzo imperiale a Roma. La sua morte fu il culmine di una serie di intrighi politici e militari che avevano minato il suo potere e la sua autorità.


Eliogabalo, che aveva solo 14 anni quando divenne imperatore, era noto per il suo comportamento eccentrico e licenzioso. La sua corte era caratterizzata da scandali eccessi, che gli alienarono il sostegno della nobiltà romana e del popolo. Inoltre, Eliogabalo aveva introdotto culto del dio solare orientale Elagabalus, provocando il malcontento nella città di Roma.


La morte di Eliogabalo fu causata da un complotto ordito dal suo cugino e successore Alessandro Severo, con l'aiuto della guardia pretoriana. Eliogabalo fu trascinato fuori dal palazzo imperiale e ucciso insieme alla madre e al fratello. Il loro corpo fu poi gettato in un fiume.


L'uccisione di Eliogabalo rappresentò una svolta nella storia dell'Impero romano, poiché segnò la fine della dinastia dei Severi e l'inizio di un periodo di instabilità politica e militare. Inoltre, la morte di Eliogabalo ebbe un impatto duraturo sulla percezione dell'imperatore romano come una figura di autorità e potere, poiché la sua morte sanguinosa e violenta gettò ombre sulla sua reputazione.


La battaglia navale delle Isole Egadi - 10 marzo del 241 aC

 La battaglia navale delle Isole Egadi, combattuta il 10 marzo del 241 a.C., secondo altre fonti la battaglia si svolse l’8marzo, fu uno scontro cruciale tra la flotta cartaginese e quella romana durante la prima guerra punica. La flotta romana, guidata dal console Gaio Lutazio Catulo e dal proconsole Aulo Atilio Calatino, affrontò la flotta cartaginese guidata da Amilcare Barca.


La battaglia fu cruenta e intensa, ma alla fine i romani riuscirono a prevalere sulla flotta cartaginese, distruggendo gran parte delle navi nemiche e catturando molte altre. Questa vittoria permise a Roma di consolidare il proprio controllo sul Mediterraneo occidentale e di porre fine alla minaccia cartaginese.


La battaglia navale delle Isole Egadi rappresentò una vittoria significativa per Roma, non solo dal punto di vista militare, ma anche politico e strategico. Infatti, la vittoria permise a Roma di consolidare il proprio potere nel Mediterraneo e di diventare una delle potenze dominanti della regione. Inoltre, la sconfitta cartaginese rappresentò un duro colpo per la potenza marittima e commerciale di Cartagine, che sarebbe stata costretta a cedere la Sicilia a Roma e a pagare un forte tributo di guerra.


mercoledì 8 marzo 2023

Una iscrizione dal Vallo di Adriano

Una iscrizione dal Vallo di Adriano

L'iscrizione C. VII 498, purtroppo assai mutila e frammentaria, proveniente da

Jarrow, a sud di Segedunum (Wallsend) ,costituirebbe il documento epigrafico complessivamente più notevole del limes adrianeo in Britannia,


[Divorum] omnium fil[ius Imp.Caesar Traianus Hadrianus Augustusimpo]sita necessitat[ e imperii intra finesconser]vati divino pr[aecepto ... c]os. II ..diffusis [barbaris et] provinc[ ia reciperata]  Britannia ad[didit limitem inter] utrumqueO[ceani litus per m ( ilia) p( assuum) LXXX]exercitus pr[ovinciae opus valli fecit] subcur[a A. Platori Nepotis leg( ati ) Aug( usti )pr(o) praetore) ]


[Figlio di tutti gli dèi, l'Imperatore Cesare Traiano Adriano Augusto,] ha imposto la necessità dell'impero entro i confini preservati, per divino precetto [...] per la seconda volta [...], ha aggiunto un confine tra le due sponde dell'Oceano, recuperando la provincia della Britannia, [percorrendo] ottanta miglia con [le sue] truppe, [e ha fatto costruire il] muro [difensivo] della provincia sotto la supervisione di Aulo Platorio Nepote, legato dell'Augusto, propretore. .


martedì 7 marzo 2023

Liquentiae portus

Liquentiae portus


Porto dell'Adriatico settentrionale ricordato da Plinio (Nat. hist . III 126) alla foce della Liquentia (Livenza) presso la confluenza del Lemene che passa per Concordia. Nel l'alto medioevo ha il nome di Caprulae, donde il moderno nome di Caorle. Vi si rinvennero alcune iscrizioni sepolcrali. Una di esse del primo tempo dell'impero segnò la tomba comune di due marinai peregrini dai nomi illirici (Bato Laedionis f. de liburna Clupeo e Paius Verzonis f. de Marte bicrota. in italiano: Bato, figlio di Laedion della nave liburna "Clupeo" e Paius, figlio di Marte, del carro bicrota) , ciò che fa supporre,  che a Portus Liquentiae fosse di stazione per un certo tempo qualche nave della flotta romana. L'appartenenza del porto al territorio di Concordia sembra assicurata anche dal fatto che nei primi secoli del medioevo in casi di pericolo vescovo e clero di Concordia si rifugiarono a Caprulae.


lunedì 6 marzo 2023

Lirinum - oleum

Lirinum - oleum

Olio estratto dal giglio. 

Si trova menzionato in una iscrizione graffita  su un frammento di un grande vaso : c ( ongios) lirini .

Il frammento è stato rinvenuto negli scavi delle terme di Fontaines- Salées connesse col vicus di Vercellacus , nella valle della odierna Cure (Gallia Lugdunensis) , e precisamente in un ambiente attiguo all'apodyterion , la cui costruzione risale al I sec . d. C. e che era probabilmente adibito ad unctorium.Il lirinum è ricordato anche da Plinio (Nat. hist. XXI 22. XXIII 95 ) particolar mente per le sue qualità terapeutiche : li rinum, quod et syrium vocavimus, renibus utilissimum est sudoribusque evocandis, vulvae molliendae concoquendisque intus.


domenica 5 marzo 2023

6 marzo 12 ac imperatore Augusto diviene Pontefice massimo

 6 marzo 12 ac imperatore Augusto diviene Pontefice massimo

Il 6 marzo del 12 a.C., l'imperatore Augusto fu nominato Pontefice Massimo, il capo religioso supremo di Roma. Questa nomina rappresentò un importante passo nella consolidazione del potere di Augusto, poiché il ruolo del Pontefice Massimo era tradizionalmente associato alla nobiltà romana e conferiva grande prestigio e autorità.


La nomina di Augusto a Pontefice Massimo consolidò il suo ruolo di leader indiscusso di Roma, poiché il suo potere politico e religioso erano strettamente connessi. Inoltre, la nomina permise ad Augusto di esercitare un maggiore controllo sulla religione romana e di plasmare le credenze e le pratiche religiose in modo da sostenere il suo potere politico.


Questa nomina rappresentò un importante punto di svolta nella storia di Roma, poiché il ruolo del Pontefice Massimo continuò ad essere associato all'imperatore per tutto il periodo imperiale. Inoltre, la nomina di Augusto a Pontefice Massimo evidenziò l'importanza della religione e della tradizione nella consolidazione del potere politico nell'antica Roma.


venerdì 3 marzo 2023

Lilleus - Augustus

Lilleus  - Augustus

Divinità ignota, africana, ricordata una sola volta nella dedica di un piccolo altare di Madaura, fatto costruire da C. Licinius Ciron. Cronha, sacerdote di Caelestis ( l'Astarte dei Fenici)  per la salute di Severo Alessandro. Deriva probabilmente dal nome di questa divinità il cognome femminile Lillosa di C.  


Ligerici - nautae

 Ligerici  - nautae  

I Ligerici erano battellieri che svolgevano il lavoro di trasportatori e a volte anche di commercianti sul fiume Liger (Loira). Questo fiume era molto importante per il commercio fluviale della Gallia, in quanto rappresentava una delle principali vie d'accesso all'oceano Atlantico. Cesare stesso aveva notato la presenza di imbarcazioni sulla Loira, nei pressi di Nevers. Con il passare del tempo, le città e i privati promossero l'attività delle società di trasporto fluviale, le cui associazioni di lavoratori, riunite in corporazioni, stabilirono la loro sede nella città situata alla foce del fiume: Portus Namnetum (Nantes).


Nonostante avesse raggiunto un certo grado di importanza, come dimostrato dalle cariche di uno dei suoi patroni, sembra che questa corporazione non abbia mai raggiunto lo stesso livello di organizzazione della splendida corporazione dei nauti del Rodano e dell'Arar, un'altra organizzazione simile con sede a Lugdunum (Lione). Questo potrebbe essere dovuto al fatto che il corso dritto del Rodano favoriva la navigazione fluviale più della tortuosità della Loira, che in alcuni tratti aveva bisogno di temere la concorrenza delle vie di terra.


Questi nautae erano particolarmente fiorenti nei primi secoli dell'Impero, ma come gli altri della Gallia, nel IV secolo non sono più menzionati in alcun testo, anche se i fiumi continuano ad essere navigati, come dimostrato dalle norme contenute nel Digesto (XLIII 12-15) che riguardano la manutenzione e il traffico delle vie d'acqua. La spiegazione della loro scomparsa potrebbe essere attribuita alla graduale sostituzione dell'organizzazione privata nell'ambito del trasporto fluviale.


martedì 28 febbraio 2023

Mese di Marzo

Mese di Marzo

Era il primo mese dell'anno; i Romani gli avevano dato Minerva come divinità tutelare, anche se prendeva il suo nome dal dio Marte. Era simboleggiato da un uomo vestito con una pelle di lupa, in riferimento alla nutrice di Romolo e Remo. Ausonio gli affianca un caprone vivace, una rondine che cinguetta e un vaso di latte, che insieme all'erba verde annunciano il ritorno della primavera. I moderni l'hanno rappresentato con un'aria fiero, con un elmo in testa e vestito con abiti di colore marrone, simbolo della terra ancora spoglia. La ghirlanda che circonda il montone indica la prima vegetazione, mentre un bue che ara annuncia le semine che avvengono in questo mese.


1 marzo del 497 ac introduzione del calendario lunisolare repubblicano

 1 marzo del 497 ac  introduzione del  calendario lunisolare repubblicano

Il 1 marzo del 497 a.C., la città di Roma adottò il suo primo calendario ufficiale, noto come calendario lunisolare repubblicano. Questo calendario era basato sui cicli di luna e sole e prevedeva l'alternanza di mesi di 29 e 30 giorni. Inoltre, il calendario prevedeva l'aggiunta di un mese intercalare ogni due anni per mantenere il calendario in linea con le stagioni.


L'adozione del calendario lunisolare repubblicano fu un passo importante nella storia di Roma, in quanto permise di organizzare le attività agricole e le festività religiose in modo più preciso e regolare. Inoltre, il calendario repubblicano fu utilizzato fino all'adozione del calendario giuliano nel 45 a.C., che fu introdotto da Giulio Cesare per risolvere i problemi di imprecisione del calendario lunisolare.


In ogni caso, il calendario lunisolare repubblicano rappresenta un importante sviluppo nella storia del calendario, non solo per Roma ma anche per altre culture antiche che si basavano sui cicli di luna e sole per organizzare il tempo.


lunedì 27 febbraio 2023

Panda o Pantica

PANDA o PANTICA. I Romani avevano due divinità con questo nome. La prima, per cui si aveva una grande venerazione, era chiamata così perché apriva la strada. Era la dea dei viaggiatori. La seconda era la Pace, chiamata così perché apriva le porte delle città.

venerdì 24 febbraio 2023

Numa

 Numa, su consiglio e suggerimento della Dea Egeria, aveva chiesto a Giove una garanzia di salute e un monumento di perpetua durata per l'Impero Romano. Giove non tardò molto a soddisfare le sue richieste, inviando un giorno dal cielo uno scintillante scudo di forma rotonda come segno del favore concesso. Il devoto re, in memoria di questo beneficio, istituì il prestigioso collegio dei sacerdoti, ai quali affidò il compito di custodire lo scudo e molti altri simili costruiti su sua disposizione da un certo Mamurio. Questi sacerdoti, preceduti dal loro leader e riuniti alle Calende di Marzo, portavano per tutta la città gli scudi, chiamati Ancili, in una solenne processione chiamata Salii, accompagnata da canti di lode e salti di gioia, per celebrare il giorno in onore di Marte, in base alle istruzioni ricevute dal devoto Numa.

giovedì 23 febbraio 2023

24 febbraio 391 Viene spento il fuoco di Vesta

 Il 24 febbraio del 391 fu un giorno triste per il paganesimo. il fuoco sacro di Vesta, la dea della casa e della famiglia, fu spento su ordine dell'imperatore cristiano Teodosio. Il fuoco di Vesta era acceso ininterrottamente da secoli e rappresentava la protezione e la continuità della famiglia romana e del culto pagano. La sua estinzione rappresentava un attacco alla loro cultura e tradizione, e il dolore era tangibile tra la gente.


La casa sacra delle Vestali, che custodivano il fuoco sacro, divenne un simbolo dell’attaco cristiano alla religione pagana. Le Vestali erano rispettate e venerate come figure sacre, e la loro disperazione per lo spegnimento del fuoco doveva essere straziante. Anche gli abitanti della città erano sconvolti dall'evento e molti si sentivano traditi dal loro governo che aveva permesso che una parte fondamentale della loro cultura fosse distrutta.


In qul momento di tristezza e incertezza, i pagani percepirono chiaramente la pericolosa minaccia alla loro identità e al loro culto. Lo spegnimento del fuoco di Vesta rappresentava una svolta significativa nella storia religiosa di Roma, segnando l'inizio della transizione verso il Cristianesimo come religione dominante. Il dolore dei pagani per la perdita del loro patrimonio spirituale dura ancora oggi.


lunedì 20 febbraio 2023

21 febbraio del 49 ac Giulio Cesare occupa Corfinio

 Il 21 febbraio del 49 a.C., Giulio Cesare, durante la sua guerra civile contro Pompeo e il Senato romano, occupò la città di Corfinio, situata nell'odierna regione italiana dell'Abruzzo. L'occupazione di Corfinio fu una mossa strategica importante per Cesare, poiché gli permise di acquisire un importante centro logistico e di rafforzare la sua posizione in Italia. Inoltre, l'occupazione di Corfinio convinse molti altri centri della regione ad allearsi con Cesare, aumentando il suo sostegno politico e militare.

domenica 19 febbraio 2023

Sacrificio

Sacrificio 

Le cerimonie osservate in questo atto religioso riguardavano le persone che sacrificavano, gli animali che dovevano essere immolati e i sacrifici stessi; si richiedeva prima che le persone fossero pure e caste, che non avessero contratto nessuna impurità. 

L'abito del sacerdote sacrificatore doveva essere bianco e portava anche corone fatte dell'albero consacrato al dio al quale si stava offrendo il sacrificio. Gli animali destinati al sacrificio venivano chiamati vittime o ostie. Dovevano essere belli e sani e ogni dio ne aveva di preferiti, che si era obbligati ad immolare. Quando si iniziava il sacrificio, un araldo faceva silenzio, si allontanavano i profani e i sacerdoti spalmavano sulla vittima una pasta fatta di farina di frumento e sale, cerimonia chiamata immolatio. Il sacrificatore assaggiava poi il vino, ne dava da assaggiare a quelli presenti e lo versava tra le corna della vittima; poi faceva le libagioni, accendeva il fuoco e quando l'incenso era bruciato, i servitori chiamati Popae, semi-ubriachi, portavano la vittima davanti all'altare; un altro, chiamato Cultrarius, la colpiva con un'ascia e la uccideva subito: si riceveva il sangue in coppe e lo si spandeva sull'altare. Quando la vittima era stata uccisa, la si metteva sul tavolo sacro, l'ancalbris, e lì la si spogliava e dissezionava; talvolta la si bruciava interamente, ma più spesso la si divideva con gli dei. Finito il sacrificio, i sacerdoti si lavavano le mani, recitavano preghiere e facevano nuove libagioni, dopodiché si congedavano con la formula ordinaria: Licet o Ex nplo. 

I Greci, nei loro sacrifici, seguivano più o meno le stesse cerimonie e gli stessi usi dei Romani. 

Abstemium, sacrificio senza libazione di vino, che faceva, alla maniera dei Greci, la regina Sacrificula, in onore di Cerere, Ambarvale, Anniversarium o annuum, sacrificio che si faceva ogni anno in un momento preciso. 

Canarium, sacrificio di una cagna rossa, durante il periodo canicolare, per il bene della terra. 

Commune, offerto a tutti gli dei in generale. 

Curionium, quello che ogni curione faceva per la sua curia, sempre seguito da un banchetto pubblico. 

Depulsorium, quello che si faceva per allontanare i mali di cui si era minacciati. 

Domesticum, quello che ogni capofamiglia offriva, chiamato anche familiare o gentilitium. 

Montanum, sacrificio offerto dagli abitanti delle colline di Roma. 

Municipale, quelli offerti dalle città municipali prima di aver ottenuto il diritto di cittadinanza. 

Nuptiale, sacrificio offerto dalla nuova sposa dopo essere entrata nella casa del marito. Veniva sacrificata, tra gli altri animali, una scrofa, simbolo della fecondità che si augurava per la sposa.  

Nyctelium, sacrificio notturno nella cerimonia nuziale, che i Romani vietarono a causa delle abominazioni commesse.  

Peregrinum, sacrificio ai dei trasportati dalle città conquistate a Roma.  Populare, sacrificio per il popolo.  

Privatum, sacrificio offerto per ogni singolo uomo o per una famiglia.  

Propier viam, sacrificio ad Ercole o a Sancus per ottenere un buon viaggio. Solemne o Statum, sacrificio offerto in un momento e in un luogo prestabiliti.


giovedì 16 febbraio 2023

epistola 100 di papa Gelasio contro i Lupercali

 epistola 100 di papa Gelasio contro i Lupercali

L'epistola 100 di Papa Gelasio I, conosciuta anche come la Lettera ai Presuli d'Italia sull'abolizione dei Lupercali, è uno dei documenti più importanti nella storia della Chiesa cattolica e della cultura occidentale.


Scritta nel V secolo d.C., l'epistola è rivolta ai vescovi dell'Italia centrale e meridionale e cerca di porre fine alle celebrazioni dei Lupercali, un antico festival romano dedicato alla fertilità e alla prosperità.


Nell'epistola, Papa Gelasio descrive i dettagli delle celebrazioni dei Lupercali, che vedevano giovani uomini nudi che percorrevano le strade della città colpendo le donne con fruste fatte di pelle di capra, credendo che ciò avrebbe portato loro fertilità e protezione contro malattie e sfortuna.


Il Papa condanna le pratiche dei Lupercali come immoralità e sacrilegio, e afferma che esse sono incompatibili con la fede cristiana. Egli invita i vescovi a lavorare per sostituire queste celebrazioni con feste cristiane, come la festa di San Valentino, il cui messaggio di amore e di fede sarebbe più in linea con la dottrina della Chiesa.


La lettera di Papa Gelasio ha avuto un impatto duraturo sulla cultura occidentale. Le celebrazioni dei Lupercali sono gradualmente scomparse, sostituite da celebrazioni cristiane, e la festa di San Valentino è diventata una delle feste più importanti della Chiesa.


Inoltre, l'epistola di Papa Gelasio è stata importante per la definizione del ruolo della Chiesa nella società romana. Il Papa sottolinea l'autorità della Chiesa come guida morale, e la sua responsabilità di proteggere la fede cristiana dalle pratiche pagane. Questo ha stabilito un precedente importante per il ruolo della Chiesa nella storia europea, che avrebbe continuato a guidare e influenzare la cultura per i secoli a venire.


In sintesi, l'epistola 100 di Papa Gelasio contro i Lupercali è un documento importante nella storia della Chiesa e della cultura occidentale. Essa rappresenta un momento importante nella lotta della Chiesa contro le pratiche pagane e nella definizione del ruolo della Chiesa nella società.


mercoledì 15 febbraio 2023

alcuni rituali della Religione Romana

alcuni rituali della Religione Romana

La religione romana antica è stata praticata per molti secoli, e ha avuto molti rituali e pratiche che venivano seguiti per venerare gli dei. In molti casi, le pratiche religiose romane sono state influenzate dalle religioni dei popoli vicini, come i greci e gli etruschi. Tuttavia, molti di questi rituali e pratiche sono ancora oggetto di studio e di interesse per gli appassionati della cultura antica.


Ecco alcuni esempi di rituali della religione romana che sono tra i più ricercati su internet:


La cerimonia delle Vestali: Questo rituale era dedicato alla dea Vesta, protettrice del focolare e della casa. Si svolgeva ogni anno in giugno e le sacerdotesse della dea (le Vestali) facevano il giro del Tempio di Vesta, portando le fiamme sacre. Questo rituale era molto importante per la religione romana, perché si credeva che la dea Vesta proteggesse la città e la famiglia.


Il rito di purificazione con l'acqua: Questo rito era comune in molte culture antiche, ma anche nella religione romana. Consisteva nell'immergere il corpo in una fonte d'acqua, in modo da purificarsi da ogni tipo di impurità. Questo rito era particolarmente importante prima di un evento sacro, come un matrimonio o una nascita.


La cerimonia dei Ludi: Questo rituale era dedicato a diversi dei romani, tra cui Giove e Marte. Si svolgeva ogni anno in settembre e prevedeva giochi, spettacoli e gare tra i giovani atleti. Questo rituale era molto importante per la religione romana, perché si credeva che gli dei sarebbero stati più propizi se la città fosse stata in grado di celebrare un evento così importante.


Il sacrificio animale: Questo rituale era comune in molte culture antiche, ma anche nella religione romana. Consisteva nel sacrificare un animale, generalmente una pecora o un toro, in onore di un dio specifico. Questo rito era molto importante perché si credeva che l'offerta del sangue dell'animale avrebbe placato l'ira degli dei e avrebbe portato loro favore.


La cerimonia della Parentalia: Questo rituale era dedicato ai defunti della famiglia. Si svolgeva ogni anno in febbraio e prevedeva l'offerta di cibi e bevande ai defunti. Questo rito era molto importante per la religione romana, perché si credeva che gli spiriti dei defunti avrebbero portato fortuna e protezione alla famiglia se venivano venerati correttamente.


15 febbraio del 44 aC Marco Antonio porge il diadema regale a Giulio Cesare

 Il 15 febbraio del 44 a.C., durante il rito della Lupercalia, una festività romana dedicata alla fertilità, Marco Antonio porse un diadema regale a Giulio Cesare in pubblico, suscitando malcontento tra i presenti, poiché il gesto era considerato un'aperta violazione della tradizione repubblicana romana. Questo episodio contribuì ad acuire le tensioni tra Cesare e il Senato romano, che vedeva il potere del dittatore sempre più consolidato e temeva per l'indipendenza della Repubblica.

martedì 14 febbraio 2023

Lupercalia 15 febbraio

 


I Lupercali erano una delle festività più antiche e popolari di Roma, risalenti all'epoca pre-romana. La festa era dedicata a Lupercus, il dio dei pastori e della fertilità, ed era associata alla celebrazione della primavera e alla protezione dei greggi.


La celebrazione avveniva il 15 febbraio.


La festività era caratterizzata da sacrifici di capre e cani, seguiti da una processione che attraversava le strade di Roma. Durante la processione, i partecipanti, conosciuti come Luperci, si battevano l'uno con l'altro con pelli di capra, simboleggiando la purificazione e la benedizione per la comunità. Inoltre, la festività includeva anche giochi di strada, come la corsa, in cui i giovani uomini correvano nelle strade della città per dimostrare la loro forza e il loro coraggio.


Oltre alle attività fisiche, i Lupercali erano anche un'occasione per celebrare la pace e l'abbondanza. La gente offriva sacrifici agli dei per augurare buona fortuna e benessere per l'anno a venire, e la festività era un momento di riunione per la comunità, durante il quale i cittadini potevano godere di cibo, musica e intrattenimento.


Nonostante il Cristianesimo fosse diventato la religione ufficiale dell'Impero Romano, i Lupercali sono stati mantenuti come parte della tradizione popolare per molti secoli. Oggi, la festa è ricordata come parte della storia e della cultura dell'antica Roma, e viene ancora celebrata in alcune parti del mondo come parte della tradizione culturale.


In conclusione, i Lupercali erano una festività importante nella cultura romana, associata alla protezione dei greggi, alla celebrazione della pace e dell'abbondanza, e alla benedizione per la comunità. Questa tradizione ha lasciato un'impronta duratura nella storia e nella cultura di Roma.