Il 12 marzo del 235 Alessandro Severo assassinato a Magonza
Il 12 marzo del 235, l'imperatore romano Alessandro Severo fu assassinato a Magonza, in Germania, da un gruppo di soldati insoddisfatti. La sua morte pose fine alla dinastia dei Severi e portò a un periodo di instabilità politica nell'Impero romano.
Alessandro Severo era stato incoronato imperatore all'età di soli 13 anni, dopo la morte di suo zio, l'imperatore Eliogabalo. Nonostante la sua giovane età, Alessandro era riuscito a mantenere il controllo dell'impero e a guadagnarsi il rispetto dei suoi sudditi grazie alla sua moderazione e al suo buon governo.
Tuttavia, la sua politica di riforma e il suo rifiuto di concedere privilegi ai soldati provocarono l'ira delle legioni stanziate in Germania. Queste unità militari, insoddisfatte delle loro condizioni di vita e dei loro salari, decisero di ribellarsi e marciarono su Magonza per deporre l'imperatore.
Alessandro Severo cercò di negoziare con i soldati ribelli, ma senza successo. Fu quindi costretto a fuggire dalla città, ma fu presto raggiunto dai suoi inseguitori e ucciso. La sua morte fu un duro colpo per l'impero romano, che perse un imperatore moderato e rispettato, nonché un giovane sovrano con grandi potenzialità.
L'uccisione di Alessandro Severo rappresentò l'inizio di un periodo di instabilità politica e militare nell'Impero romano, che portò a una serie di guerre civili e di usurpazioni. La dinastia dei Severi, che aveva governato l'impero con mano ferma per più di un secolo, era finita, aprendo la strada a un'epoca di incertezza e di crisi per l'impero romano.