11 marzo del 222 muore Eliogabalo
L'11 marzo del 222, l'imperatore romano Eliogabalo fu brutalmente assassinato nel palazzo imperiale a Roma. La sua morte fu il culmine di una serie di intrighi politici e militari che avevano minato il suo potere e la sua autorità.
Eliogabalo, che aveva solo 14 anni quando divenne imperatore, era noto per il suo comportamento eccentrico e licenzioso. La sua corte era caratterizzata da scandali eccessi, che gli alienarono il sostegno della nobiltà romana e del popolo. Inoltre, Eliogabalo aveva introdotto culto del dio solare orientale Elagabalus, provocando il malcontento nella città di Roma.
La morte di Eliogabalo fu causata da un complotto ordito dal suo cugino e successore Alessandro Severo, con l'aiuto della guardia pretoriana. Eliogabalo fu trascinato fuori dal palazzo imperiale e ucciso insieme alla madre e al fratello. Il loro corpo fu poi gettato in un fiume.
L'uccisione di Eliogabalo rappresentò una svolta nella storia dell'Impero romano, poiché segnò la fine della dinastia dei Severi e l'inizio di un periodo di instabilità politica e militare. Inoltre, la morte di Eliogabalo ebbe un impatto duraturo sulla percezione dell'imperatore romano come una figura di autorità e potere, poiché la sua morte sanguinosa e violenta gettò ombre sulla sua reputazione.