Liquentiae portus
Porto dell'Adriatico settentrionale ricordato da Plinio (Nat. hist . III 126) alla foce della Liquentia (Livenza) presso la confluenza del Lemene che passa per Concordia. Nel l'alto medioevo ha il nome di Caprulae, donde il moderno nome di Caorle. Vi si rinvennero alcune iscrizioni sepolcrali. Una di esse del primo tempo dell'impero segnò la tomba comune di due marinai peregrini dai nomi illirici (Bato Laedionis f. de liburna Clupeo e Paius Verzonis f. de Marte bicrota. in italiano: Bato, figlio di Laedion della nave liburna "Clupeo" e Paius, figlio di Marte, del carro bicrota) , ciò che fa supporre, che a Portus Liquentiae fosse di stazione per un certo tempo qualche nave della flotta romana. L'appartenenza del porto al territorio di Concordia sembra assicurata anche dal fatto che nei primi secoli del medioevo in casi di pericolo vescovo e clero di Concordia si rifugiarono a Caprulae.