Il 24 febbraio del 391 fu un giorno triste per il paganesimo. il fuoco sacro di Vesta, la dea della casa e della famiglia, fu spento su ordine dell'imperatore cristiano Teodosio. Il fuoco di Vesta era acceso ininterrottamente da secoli e rappresentava la protezione e la continuità della famiglia romana e del culto pagano. La sua estinzione rappresentava un attacco alla loro cultura e tradizione, e il dolore era tangibile tra la gente.
La casa sacra delle Vestali, che custodivano il fuoco sacro, divenne un simbolo dell’attaco cristiano alla religione pagana. Le Vestali erano rispettate e venerate come figure sacre, e la loro disperazione per lo spegnimento del fuoco doveva essere straziante. Anche gli abitanti della città erano sconvolti dall'evento e molti si sentivano traditi dal loro governo che aveva permesso che una parte fondamentale della loro cultura fosse distrutta.
In qul momento di tristezza e incertezza, i pagani percepirono chiaramente la pericolosa minaccia alla loro identità e al loro culto. Lo spegnimento del fuoco di Vesta rappresentava una svolta significativa nella storia religiosa di Roma, segnando l'inizio della transizione verso il Cristianesimo come religione dominante. Il dolore dei pagani per la perdita del loro patrimonio spirituale dura ancora oggi.