martedì 14 febbraio 2023

Il rituale romano della conclamatio

Il rituale romano della conclamatio


Il rituale romano della "conclamatio" era una pratica funeraria che si svolgeva nell'antica Roma. Essa consisteva nell'ultimo grido pronunciato dal familiare o dall'amico più stretto del defunto, che veniva emesso immediatamente dopo la sua morte. Questo grido serviva a confermare la morte del defunto e a rendere omaggio alla sua anima.


La parola "conclamatio" deriva dal verbo latino "conclamare", che significa "gridare insieme". Era una pratica riservata alle famiglie più nobili e importanti, e veniva eseguita esclusivamente dai parenti più stretti del defunto.


Il rituale della conclamatio era molto importante per i romani, perché il grido finale pronunciato dal familiare o dall'amico più stretto del defunto aveva il potere di confermare la morte del defunto e di invocare l'aiuto degli dei per la sua anima. Si credeva infatti che il grido potesse allontanare gli spiriti malvagi e proteggere l'anima del defunto durante il viaggio verso l'aldilà.


Il grido della conclamatio era un suono molto acuto e prolungato, che veniva emesso ad alta voce dal parente o dall'amico più vicino al defunto. Questo suono era accompagnato da gesti simbolici, come il tocco della mano sulla fronte del defunto, che simboleggiava il passaggio dell'anima attraverso il corpo del defunto.


Dopo la conclamatio, il corpo del defunto veniva preparato per la sepoltura o per la cremazione. La pratica della conclamatio è stata utilizzata anche in altre culture, come quella egizia e quella greca.


In conclusione, il rituale romano della conclamatio era un'importante pratica funeraria dell'antica Roma. Essa serviva a confermare la morte del defunto e a invocare l'aiuto degli dei per la sua anima durante il viaggio verso l'aldilà. Pur essendo una pratica riservata alle famiglie nobili e importanti, essa ha avuto un grande impatto sulla cultura romana e ha influenzato anche altre culture nel corso dei secoli.