«Cisterne romane sotto il campetto di calcio»
Unione Sarda 2/4/2010
Appello degli speleologi in vista dei lavori di riqualificazione del rione
Ci sono cisterne di epoca romana sotto il campetto di calcio a Stampace, destinato a scomparire per consentire i lavori di riqualificazione del quartiere. La segnalazione arriva dal Gruppo speleo-archeologico cavità cagliaritane (Gcc) che lancia un appello al Comune affinché le ditte incaricate dei lavori prestino la massima attenzione per evitare di distruggere le antiche vestigia. Il comitato scientifico del Gcc certificò la presenza di almeno tre cisterne sotterranee, scavate nelle viva roccia calcarea, negli anni 90, quando furono abbattute le palazzine pericolanti lesionate dalle bombe del 1943. Da allora sono stati archiviati rilievi e immagini dei siti e ora il gruppo speleologico punta alla loro salvaguardia e valorizzazione. «Con una spesa di soli cinquemila euro - spiega il presidente Marcello Polastri - si potrebbe ripulire dalle macerie le cisterne, chiudere l'imbocco con un vetro di plexiglass e sistemare nelle vicinanze un pannello con la storia dei siti». Gli speleologi sono pronti a farsi carico dei lavori di pulizia e di preparazione dei pannelli.
«Nella conferenza sul Centro Storico abbiamo studiato e dibattuto gli indirizzi per il Piano particolareggiato» dire Antonello Gregorini, responsabile dell'Urban Center. «E’ emersa una volontà pianificatoria d' insieme da parte dell'amministrazione comunale. Il voto del Consiglio è pertanto contraddittorio rispetto al metodo evocato e gli enunciati dichiarati». Secondo il piano, il vuoto strategico di via Fara (dove dovrebbero invece sorgere nuovi edifici) deve svolgere una funzione di cerniera tra l'area portuale e il Castello. «Non si riesce a comprendere come e dove il progetto rispetti questo indirizzo». «La pianificazione urbanistica é alla base della buona amministrazione in quanto lo sviluppo della città non può essere lasciato in balia delle regolazioni utilitariste e della logica di mercato. Intendiamo fare quanto sarà possibile per evitare all'amministrazione comunale di sbagliare intestardendosi su atteggiamenti e scelte chiaramente sbagliate, nel metodo e nel merito. Nel quartiere, continua Gregorini, esiste un nucleo di persone disposte a battersi per le proprie buone ragioni. Noi dell'Urban Center vorremmo ascoltarle ed eventualmente supportarle. Per questo motivo promuoviamo lo svolgimento di un'assemblea pubblica in programma martedì 6 aprile nella piazza del Cammino Nuovo alle 17.
Unione Sarda 2/4/2010
Appello degli speleologi in vista dei lavori di riqualificazione del rione
Ci sono cisterne di epoca romana sotto il campetto di calcio a Stampace, destinato a scomparire per consentire i lavori di riqualificazione del quartiere. La segnalazione arriva dal Gruppo speleo-archeologico cavità cagliaritane (Gcc) che lancia un appello al Comune affinché le ditte incaricate dei lavori prestino la massima attenzione per evitare di distruggere le antiche vestigia. Il comitato scientifico del Gcc certificò la presenza di almeno tre cisterne sotterranee, scavate nelle viva roccia calcarea, negli anni 90, quando furono abbattute le palazzine pericolanti lesionate dalle bombe del 1943. Da allora sono stati archiviati rilievi e immagini dei siti e ora il gruppo speleologico punta alla loro salvaguardia e valorizzazione. «Con una spesa di soli cinquemila euro - spiega il presidente Marcello Polastri - si potrebbe ripulire dalle macerie le cisterne, chiudere l'imbocco con un vetro di plexiglass e sistemare nelle vicinanze un pannello con la storia dei siti». Gli speleologi sono pronti a farsi carico dei lavori di pulizia e di preparazione dei pannelli.
«Nella conferenza sul Centro Storico abbiamo studiato e dibattuto gli indirizzi per il Piano particolareggiato» dire Antonello Gregorini, responsabile dell'Urban Center. «E’ emersa una volontà pianificatoria d' insieme da parte dell'amministrazione comunale. Il voto del Consiglio è pertanto contraddittorio rispetto al metodo evocato e gli enunciati dichiarati». Secondo il piano, il vuoto strategico di via Fara (dove dovrebbero invece sorgere nuovi edifici) deve svolgere una funzione di cerniera tra l'area portuale e il Castello. «Non si riesce a comprendere come e dove il progetto rispetti questo indirizzo». «La pianificazione urbanistica é alla base della buona amministrazione in quanto lo sviluppo della città non può essere lasciato in balia delle regolazioni utilitariste e della logica di mercato. Intendiamo fare quanto sarà possibile per evitare all'amministrazione comunale di sbagliare intestardendosi su atteggiamenti e scelte chiaramente sbagliate, nel metodo e nel merito. Nel quartiere, continua Gregorini, esiste un nucleo di persone disposte a battersi per le proprie buone ragioni. Noi dell'Urban Center vorremmo ascoltarle ed eventualmente supportarle. Per questo motivo promuoviamo lo svolgimento di un'assemblea pubblica in programma martedì 6 aprile nella piazza del Cammino Nuovo alle 17.