ROMA - Una villa, mosaici, portici ecco la Pompei del Pincio
LAURA MARI
MERCOLEDÌ, 20 AGOSTO 2008 LA REPUBBLICA - ROMA
La relazione della soprintendenza "I resti nel 40% dell´area del parcheggio"
Una Pompei sotto il belvedere del Pincio. Un mosaico del I secolo a. C., una villa romana e un criptoportico di età imperiale. Sono solo una parte del tesoro archeologico ritrovato durante la prima fase dei sondaggi per la realizzazione del parcheggio del Pincio. Reperti puntualmente descritti nella relazione inviata il primo agosto al sindaco Alemanno dalla sovrintendenza speciale ai Beni Archeologici. E la conferma del ritrovamento di una sorta di Pompei capitolina nel cuore del Pincio arriva proprio dal soprintendente speciale per i Beni Archeologici di Roma, Angelo Bottini, secondo cui «il 40 per cento dell´area su cui dovrebbe sorgere il parcheggio è occupata da preesistenze archeologiche. Ma la fattibilità del parcheggio dipende dal progetto - ha precisato Bottini - e non c´è una situazione tale che ne implichi l´assoluta esclusione».
Una tesi ribadita anche dal sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro, che sottolinea che nella relazione inviata al sindaco Alemanno «non c´è alcuna valutazione ostativa al progetto del parcheggio del Pincio».
Dai sondaggi effettuati in questi mesi è comunque emersa la presenza di un vero e proprio tesoro archeologico. Una Pompei sotto il Pincio che custodirebbe, come si legge nella relazione, «un importante pavimento in mosaico con fondo nero nel quale sono inserite tessere colorate» e risalente al I secolo a.C., ma anche un criptoportico anteriore al IV secolo d.C. (che attraversa l´intera area del parcheggio) e sedici vani, di cui sei ipogei, del I secolo a.C. e con coperture a volta. ci sono dunque un pavimento in mosaico del I secolo d. C., sedici vani con copertura a volta (di cui sei ipogei) e un criptoportico di età imperiale che si estende in direzione della Casina delle Rose.
«Il tesoro archeologico ritrovato durante i sondaggi va preservato e tutelato - ha fatto sapere il soprintendente Angelo Bottini - e la relazione che ho inviato al sindaco Alemanno contiene una descrizione degli scavi svolti fino al primo agosto». Pur ribadendo l´importanza dei reperti ritrovati sotto l´area che potrebbe essere interessata dalla costruzione del maxi-parcheggio di sette piani e per 700 posti auto, il soprintendete Bottini ha voluto sottolineare che «nella relazione non abbiamo dato un parere sulla fattibilità del parking, ma abbiamo solo precisato che le testimonianze archeologiche scoperte vanno preservate e tutelate. Insomma - ha fatto sapere Angelo Bottini - questo non vuol dire che il parcheggio non si può fare, ma che eventualmente si dovrà fare a condizione che vengano conservati integralmente i resti archeologici».
Reperti che occupano il 40% della superficie su cui dovrebbe essere costruito il parking. «Se adegueranno il progetto ai ritrovamenti si potrà andare avanti» ha fatto sapere il soprintendente Bottini.
Ma Carlo Ripa di Meana, di Italia Nostra, continua a chiedere che «il sindaco fermi i lavori, rescinda il contratto e dichiari conclusa la vicenda del parcheggio sacrilego».
LAURA MARI
MERCOLEDÌ, 20 AGOSTO 2008 LA REPUBBLICA - ROMA
La relazione della soprintendenza "I resti nel 40% dell´area del parcheggio"
Una Pompei sotto il belvedere del Pincio. Un mosaico del I secolo a. C., una villa romana e un criptoportico di età imperiale. Sono solo una parte del tesoro archeologico ritrovato durante la prima fase dei sondaggi per la realizzazione del parcheggio del Pincio. Reperti puntualmente descritti nella relazione inviata il primo agosto al sindaco Alemanno dalla sovrintendenza speciale ai Beni Archeologici. E la conferma del ritrovamento di una sorta di Pompei capitolina nel cuore del Pincio arriva proprio dal soprintendente speciale per i Beni Archeologici di Roma, Angelo Bottini, secondo cui «il 40 per cento dell´area su cui dovrebbe sorgere il parcheggio è occupata da preesistenze archeologiche. Ma la fattibilità del parcheggio dipende dal progetto - ha precisato Bottini - e non c´è una situazione tale che ne implichi l´assoluta esclusione».
Una tesi ribadita anche dal sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro, che sottolinea che nella relazione inviata al sindaco Alemanno «non c´è alcuna valutazione ostativa al progetto del parcheggio del Pincio».
Dai sondaggi effettuati in questi mesi è comunque emersa la presenza di un vero e proprio tesoro archeologico. Una Pompei sotto il Pincio che custodirebbe, come si legge nella relazione, «un importante pavimento in mosaico con fondo nero nel quale sono inserite tessere colorate» e risalente al I secolo a.C., ma anche un criptoportico anteriore al IV secolo d.C. (che attraversa l´intera area del parcheggio) e sedici vani, di cui sei ipogei, del I secolo a.C. e con coperture a volta. ci sono dunque un pavimento in mosaico del I secolo d. C., sedici vani con copertura a volta (di cui sei ipogei) e un criptoportico di età imperiale che si estende in direzione della Casina delle Rose.
«Il tesoro archeologico ritrovato durante i sondaggi va preservato e tutelato - ha fatto sapere il soprintendente Angelo Bottini - e la relazione che ho inviato al sindaco Alemanno contiene una descrizione degli scavi svolti fino al primo agosto». Pur ribadendo l´importanza dei reperti ritrovati sotto l´area che potrebbe essere interessata dalla costruzione del maxi-parcheggio di sette piani e per 700 posti auto, il soprintendete Bottini ha voluto sottolineare che «nella relazione non abbiamo dato un parere sulla fattibilità del parking, ma abbiamo solo precisato che le testimonianze archeologiche scoperte vanno preservate e tutelate. Insomma - ha fatto sapere Angelo Bottini - questo non vuol dire che il parcheggio non si può fare, ma che eventualmente si dovrà fare a condizione che vengano conservati integralmente i resti archeologici».
Reperti che occupano il 40% della superficie su cui dovrebbe essere costruito il parking. «Se adegueranno il progetto ai ritrovamenti si potrà andare avanti» ha fatto sapere il soprintendente Bottini.
Ma Carlo Ripa di Meana, di Italia Nostra, continua a chiedere che «il sindaco fermi i lavori, rescinda il contratto e dichiari conclusa la vicenda del parcheggio sacrilego».