ROMA - Fontana del Fiumi, una cascata di date
C.Mar.
Il Messaggero 11/08/2008
L`inizio del restauro e slittato di un anno, ma la fine e prevista a ottobre. Pandolfi: «Tempi condizionati dai fondi».
Da quasi due anni i turisti che giungono ammirati in piazza Navona continuano a fotografare mezza fontana. Cioè due fiumi, il profilo del leone, lo stemma araldico della famiglia papale e mia delle facciate dell`obelisco. Per tutto il 2007 hanno immortalato questo lato, il lato B. Poi l`impalcatura s`è spostata ed è cambiata anche la prospettiva. Ora le comitive fanno mezzo giro per inquadrare il lato A, Per mettere a fuoco il panorama completo, ovvero la Fontana dei Quattro fiumi nella splendida versione integrale, quella realizzata dal maestro Bernini nella metà del `600, committente Papa Innocenzo X, dovranno pazientare.
Quanto ancora? Sull`etichetta che indica la data di fine lavori ora c`è scritto 31 ottobre 2008.
Ma dallo spessore e dagli strati si intuisce che in passato man mano che la fine del restauro conservativo slittava si è proceduto a sovrapporre le date. Senonché a furia di attaccare etichette è cambiata inspiegabilmenteanche la data di inizio lavori, quella che in teoria, e forse anche in pratica, doveva restare immutata. Non più il luglio del 2006, quando anche i giornali ne avevano parlato per la prima volta, bensì il novembre del 2007. Tanto che l`altro giorno qualcuno s`è permesso di scavalcare la recinzione di ferro battuto, cosa che richiede una certa preparazione atletica, e lasciare un cartello sui pannelli di legno che limitano ` il cantiere: «Ha fatto prima il Bernini a costruire la fontana che voi a ripulirla».
Una pasquinata, d`accordo. Ma la domanda se non siamo indiscreti resta: quando finiranno i lavori?
«I cartelli cambiano a secondo dei contratti non per un nostro capriccio, man mano che scadono li aggiorniamo», è la spiegazione di Anna Maria Pandolfi, la progettista, nonchè la direttrice dei lavori curati dall`Istituto Centrale di Restauro. Un`autorità in materia e non solo in Italia.
In pratica sarebbe successo questo. Trattandosi di un intervento abbastanza complesso e sofisticato anche i costi ne avrebbero risentito (600 mila euro). E poiché il Comune di Roma, come è risaputo, non se la passa benissimo, si è proceduto per successivi mandati di pagamento.
«La data indicata ora, la fine del prossimo mese di ottobre sarà quella definitiva», assicura la dottoressa Luisa Cardilli, responsabile dei beni monumentali di Roma.
«La riapertura della fontana - continua la Cardilli coinciderà con un convegno sulle fontane che terremo il prossimo autunno all`auditorium dell`Ara Pacis. Dunque, non si può più rimandare».
Progettare un restauro, va detto, non è semplice. Tanto più se si tratta di un restyling complesso come è stato quello della Fontana dei Quattro fiumi, un "gioiello" conosciuto in tutto il mondo. Un "gioiello" alle prese con vari problemi.
Dal guano dei piccioni, all`inquinamento, al vandalismo.
L`acqua, come spiegano i cartelli esposti e tradotti anche in inglese sulle pareti di legno del cantiere, «percolava in modo incontrollato». Lesioni e microlesioni, cadute, piccoli cedimenti.
E stato necessario mettere a punto anche uno studio sui gas nocivi, utilizzare un gruppo di lavoro con competenze multidisciplinari. Pianificare la manutenzione futura.
Un capitolo a parte ha richiesto poi la sistemazione del sistema idraulico che alimenta le tre fontane e causava «la fuoriuscita impropria di zampilli». Sotto i flash di migliaia e migliaia di visitatori il processo di erosione delle scogliere in travertino avanzava e così per le sculture in marmo, i mostri e gli animali. Per non parlare del consumo idrico, equivalente, si dice «a quello di una cittadina grande come Velletri ».
A settembre inizierà il lavoro dell`Atea per il trattamento dell`acqua attraverso osmosi. Verrà realizzato, dunque, un impianto (simile a quello della Fontana di Trevi) a circuito chiuso per il riciclo.
La camera di manovra verra posizionata dentro Palazzo Braschi; Il che ha richiesto un congruo numèro di permessi e svariato tempo per il rilascio. Chi ha scritto quel cartello, insomma, non aveva tutti i torti. Bernini forse avrebbe fatto in tempo a farne un`altra.
C.Mar.
Il Messaggero 11/08/2008
L`inizio del restauro e slittato di un anno, ma la fine e prevista a ottobre. Pandolfi: «Tempi condizionati dai fondi».
Da quasi due anni i turisti che giungono ammirati in piazza Navona continuano a fotografare mezza fontana. Cioè due fiumi, il profilo del leone, lo stemma araldico della famiglia papale e mia delle facciate dell`obelisco. Per tutto il 2007 hanno immortalato questo lato, il lato B. Poi l`impalcatura s`è spostata ed è cambiata anche la prospettiva. Ora le comitive fanno mezzo giro per inquadrare il lato A, Per mettere a fuoco il panorama completo, ovvero la Fontana dei Quattro fiumi nella splendida versione integrale, quella realizzata dal maestro Bernini nella metà del `600, committente Papa Innocenzo X, dovranno pazientare.
Quanto ancora? Sull`etichetta che indica la data di fine lavori ora c`è scritto 31 ottobre 2008.
Ma dallo spessore e dagli strati si intuisce che in passato man mano che la fine del restauro conservativo slittava si è proceduto a sovrapporre le date. Senonché a furia di attaccare etichette è cambiata inspiegabilmenteanche la data di inizio lavori, quella che in teoria, e forse anche in pratica, doveva restare immutata. Non più il luglio del 2006, quando anche i giornali ne avevano parlato per la prima volta, bensì il novembre del 2007. Tanto che l`altro giorno qualcuno s`è permesso di scavalcare la recinzione di ferro battuto, cosa che richiede una certa preparazione atletica, e lasciare un cartello sui pannelli di legno che limitano ` il cantiere: «Ha fatto prima il Bernini a costruire la fontana che voi a ripulirla».
Una pasquinata, d`accordo. Ma la domanda se non siamo indiscreti resta: quando finiranno i lavori?
«I cartelli cambiano a secondo dei contratti non per un nostro capriccio, man mano che scadono li aggiorniamo», è la spiegazione di Anna Maria Pandolfi, la progettista, nonchè la direttrice dei lavori curati dall`Istituto Centrale di Restauro. Un`autorità in materia e non solo in Italia.
In pratica sarebbe successo questo. Trattandosi di un intervento abbastanza complesso e sofisticato anche i costi ne avrebbero risentito (600 mila euro). E poiché il Comune di Roma, come è risaputo, non se la passa benissimo, si è proceduto per successivi mandati di pagamento.
«La data indicata ora, la fine del prossimo mese di ottobre sarà quella definitiva», assicura la dottoressa Luisa Cardilli, responsabile dei beni monumentali di Roma.
«La riapertura della fontana - continua la Cardilli coinciderà con un convegno sulle fontane che terremo il prossimo autunno all`auditorium dell`Ara Pacis. Dunque, non si può più rimandare».
Progettare un restauro, va detto, non è semplice. Tanto più se si tratta di un restyling complesso come è stato quello della Fontana dei Quattro fiumi, un "gioiello" conosciuto in tutto il mondo. Un "gioiello" alle prese con vari problemi.
Dal guano dei piccioni, all`inquinamento, al vandalismo.
L`acqua, come spiegano i cartelli esposti e tradotti anche in inglese sulle pareti di legno del cantiere, «percolava in modo incontrollato». Lesioni e microlesioni, cadute, piccoli cedimenti.
E stato necessario mettere a punto anche uno studio sui gas nocivi, utilizzare un gruppo di lavoro con competenze multidisciplinari. Pianificare la manutenzione futura.
Un capitolo a parte ha richiesto poi la sistemazione del sistema idraulico che alimenta le tre fontane e causava «la fuoriuscita impropria di zampilli». Sotto i flash di migliaia e migliaia di visitatori il processo di erosione delle scogliere in travertino avanzava e così per le sculture in marmo, i mostri e gli animali. Per non parlare del consumo idrico, equivalente, si dice «a quello di una cittadina grande come Velletri ».
A settembre inizierà il lavoro dell`Atea per il trattamento dell`acqua attraverso osmosi. Verrà realizzato, dunque, un impianto (simile a quello della Fontana di Trevi) a circuito chiuso per il riciclo.
La camera di manovra verra posizionata dentro Palazzo Braschi; Il che ha richiesto un congruo numèro di permessi e svariato tempo per il rilascio. Chi ha scritto quel cartello, insomma, non aveva tutti i torti. Bernini forse avrebbe fatto in tempo a farne un`altra.