Un Marco Aurelio colossale con i tratti del filosofo-soldato
Giulia Ziino
Corriere della Sera 27/8/2008
Scoperti i resti di una statua nelle terme romane della Turchia
Le prime a venire alla luce sono state le gambe. Colossali: un metro e settanta dal piede al ginocchio. Poi un braccio destro (1,55 metri) che sorregge un globo terrestre e infine la testa: 90 centimetri di altezza e la caratteristica barba da filosofo che ha fatto riconoscere nel volto del colosso quello dell'imperatore Marco Aurelio. È ciò che resta di un'immensa statua di marmo — alta, presumibilmente, almeno 4 metri e mezzo — rinvenuta nel sito archeologico di Sagalassos — l'odierna Aglasun, nella Turchia occidentale — da una squadra di archeologi belgi e turchi.
La scoperta, avvenuta il 20 agosto ma resa nota ieri, arriva dopo quelle, nel medesimo sito, dei resti di altri due colossi che hanno i tratti dell'imperatore Adriano e di Faustina maggiore, moglie di Antonino Pio. Tre ritrovamenti che danno ragione all'equipe turco-belga guidata dall'archeologo Marc Waelkens dell'Università cattolica di Lovanio di ipotizzare che, nell'antica Sagalassos, siano sepolte altre statue — una vera e propria galleria — raffiguranti membri della dinastia degli Antonini, padroni di Roma durante il II secolo d.C. La dinastia cui apparteneva anche Marco Aurelio, imperatore tra il 161 e il 180 d.C. La galleria doveva trovare posto nelle terme cittadine, distrutte da un terremoto tra il 540 e il 620 d.C.: l'ultima scoperta, quella del Marco Aurelio, è avvenuta nel frigidarium, la sala che ospitava la grande piscina di acqua fredda dove i romani si immergevano subito dopo il bagno bollente, oggi completamente invasa dalle macerie.
La sala è una miniera per gli archeologi, tanto che l'equipe di Waelkens — che conduce ricerche a Sagalassos dall'85 — ha cominciato a scavare qui dodici anni fa. Un impegno ripagato da ritrovamenti importanti. Prima Adriano, poi Faustina e ora Marco Aurelio: la statua, una delle raffigurazioni più raffinate tra quelle esistenti del sovrano, dovrebbe datarsi intorno al 165 d.C. e rientra appieno nell'iconografia del personaggio: imperatore soldato (ai piedi indossa calzari decorati con pelli di leone, tralci di vite e scudi, in mano regge il globo terrestre in origine probabilmente sormontato da una Nike di bronzo dorato) e filosofo (con la barba e gli occhi sporgenti tipici del pensatore).
Giulia Ziino
Corriere della Sera 27/8/2008
Scoperti i resti di una statua nelle terme romane della Turchia
Le prime a venire alla luce sono state le gambe. Colossali: un metro e settanta dal piede al ginocchio. Poi un braccio destro (1,55 metri) che sorregge un globo terrestre e infine la testa: 90 centimetri di altezza e la caratteristica barba da filosofo che ha fatto riconoscere nel volto del colosso quello dell'imperatore Marco Aurelio. È ciò che resta di un'immensa statua di marmo — alta, presumibilmente, almeno 4 metri e mezzo — rinvenuta nel sito archeologico di Sagalassos — l'odierna Aglasun, nella Turchia occidentale — da una squadra di archeologi belgi e turchi.
La scoperta, avvenuta il 20 agosto ma resa nota ieri, arriva dopo quelle, nel medesimo sito, dei resti di altri due colossi che hanno i tratti dell'imperatore Adriano e di Faustina maggiore, moglie di Antonino Pio. Tre ritrovamenti che danno ragione all'equipe turco-belga guidata dall'archeologo Marc Waelkens dell'Università cattolica di Lovanio di ipotizzare che, nell'antica Sagalassos, siano sepolte altre statue — una vera e propria galleria — raffiguranti membri della dinastia degli Antonini, padroni di Roma durante il II secolo d.C. La dinastia cui apparteneva anche Marco Aurelio, imperatore tra il 161 e il 180 d.C. La galleria doveva trovare posto nelle terme cittadine, distrutte da un terremoto tra il 540 e il 620 d.C.: l'ultima scoperta, quella del Marco Aurelio, è avvenuta nel frigidarium, la sala che ospitava la grande piscina di acqua fredda dove i romani si immergevano subito dopo il bagno bollente, oggi completamente invasa dalle macerie.
La sala è una miniera per gli archeologi, tanto che l'equipe di Waelkens — che conduce ricerche a Sagalassos dall'85 — ha cominciato a scavare qui dodici anni fa. Un impegno ripagato da ritrovamenti importanti. Prima Adriano, poi Faustina e ora Marco Aurelio: la statua, una delle raffigurazioni più raffinate tra quelle esistenti del sovrano, dovrebbe datarsi intorno al 165 d.C. e rientra appieno nell'iconografia del personaggio: imperatore soldato (ai piedi indossa calzari decorati con pelli di leone, tralci di vite e scudi, in mano regge il globo terrestre in origine probabilmente sormontato da una Nike di bronzo dorato) e filosofo (con la barba e gli occhi sporgenti tipici del pensatore).