domenica 27 gennaio 2008

L'orientamento astronomico delle citta' romane

L'orientamento astronomico delle citta' romane
da IL GIORNALE DI VICENZA

Vicenza tra i 38 centri italiani oggetto di una ricerca sulle citta' megalitiche. Lo studio pubblicato anche sul sito internet di una universita' Usa
In corso Palladio tra i misteri astrologici: I romani avrebbero costruito la citta' orientandola sul solstizio d'estate

di Alessandro Mognon

Fino a ieri non lo sapevamo, ma passeggiando per corso Palladio è come trovarsi fra i misteri delle pietre di Stonehenge o dentro i segreti delle gallerie delle piramidi d´Egitto. Tutti monumenti orientati in base ad allineamenti astronomici. Perchè lo stesso facevano gli antichi romani quando costruivano le citta', come ipotizza una ricerca di Giulio Magli, fisico e docente di meccanica razionale al Politecnico di Milano e studioso di archeoastronomia. Che dopo aver misurato e analizzato 38 citta' italiane fondate dai romani, ha stabilito che l´orientamento ha forti aspetti simbolici legati all?´astronomia. E fra queste solo due citta' sono state concepite duemila anni fa e per motivi ancora misteriosi per essere in linea con il sorgere del sole nel solstizio d?´estate: Verona e Vicenza.

La ricerca di Magli, che fa parte di uno studio pubblicato nel suo libro "I segreti della antiche citta' megalitiche", presente tra l´altro sul sito internet del dipartimento di fisica della Cornell University di Ithaca (New York): www.arxiv.org. E il motivo di tanto interesse c'è: un legame preciso fra le citta' romane e i simboli astronomici non era mai stato approfondito, se non addiruttra negato. Anche se come fa notare il fisico italiano « gia' Ovidio e Plutarco raccontavano di come la creazione di una nuova citta'
si basasse sull´esame del volo degli uccelli o di altri riferimenti astronomici. Magli ha preso in esame solo citta' italiane in cui le due strade principali che caratterizzano le citta' romane, il decumano e il cardo che si incrociano a 90 gradi, e le altre strade a "griglia" sono ancora riconoscibili. Poi ha verificato l´orientamento degli assi della griglia in relazione ai movimenti del sorgere del sole a est durante il corso dell´anno. In realta' a Vicenza di certo c'è il decumano-corso Palladio mentre ancora dubbio è dove fosse il cardo. Ma la direzione c'è. Da qui tutta una serie di scoperte. Secondo il ricercatore di Milano gli antichi romani orientarono verso nord solo tre citta': Pesaro, Rimini e Senigallia. La maggioranza dei centri fondati fra il periodo repubblicano e quello imperiale (fra il V secolo avanti Cristo e il I dopo Cristo) sono allineati verso il sorgere del sole durante determinate feste sacre o in base ai punti cardinali.

Altre citta' sembrano orientate entro 10 gradi a sudest rispetto al sorgere del sole o in prossimita' del solstizio d'inverno. E poi ci sono Verona e Vicenza, tutte e due nate intorno al I secolo dopo Cristo e uniche fra le 38, come risulta dallo studio di Giulio Magli, ad essere allineate con il solstizio d?´estate. «Le due citta' tra l´altro sono anche vicine fra loro - dice l´esperto di archeoastronomia -, anche se sul motivo di questo tipo di orientamento, come per le tre citt? dell?´Adriatico allineate verso nord, bisognera' indagare ancora». Insomma l´orientamento delle citta' romane non sarebbe casuale, ma pianificato e voluto. Per motivi ancora ignoti. Così, quando il 21 giugno, giorno del solstizio d?´estate, faremo shopping in corso Palladio a Vicenza, ricordiamocelo: magari leccando un cono panna e cioccolato, ma stiamo camminando in mezzo a un antico mistero.