L´allarme nel Parco dell´Appia. Maltempo, danni al mosaico del Gladiatore
CHIARA RIGHETTI
SABATO, 04 LUGLIO 2009 LA REPUBBLICA -- Roma
Non c´è pace per il gladiatore Montanus. Il mosaico pavimentale di Santa Maria Nova, sull´Appia Antica, è stato danneggiato dal violento temporale che ha investito Roma giovedì pomeriggio. In poco più un´ora sono caduti 18 millimetri di pioggia, un nubifragio concentrato soprattutto fra Tiburtino e Pigneto che ha mandato in tilt i centralini delle forze dell´ordine.
Decine gli alberi caduti, le strade allagate; 2.500 le chiamate ai vigili del fuoco. A Ponte Mammolo diverse famiglie sono state sgomberate, mentre in via Seismit una donna si è ferita per il crollo di un albero; danni anche in via dell´Acqua Marcia, dove un pino si è abbattuto su un palazzo. Ieri l´Ama ha lavorato con trenta mezzi e cinquanta persone per rimuovere i detriti, tagliare gli arbusti, eliminare i tronchi che ancora ostruiscono le strade in buona parte della città.
«Diversi cipressi sono caduti anche nelle aree archeologiche, ma non sembra ci siano stati gravi danni alle strutture - spiega Rita Paris, responsabile dell´area per la Soprintendenza - . Ci preoccupa invece l´allagamento del mosaico del Gladiatore a Santa Maria Nova». La zona era già stata colpita dalla tromba d´aria del 5 novembre scorso, quando, oltre agli alberi caduti, si erano rovinati un monumento romano e l´antico basolato della strada. Il complesso termale al quinto miglio della Regina Viarum è stato rinvenuto nel 2007, e non è ancora aperto al pubblico. Poche settimane dopo la scoperta, alcuni vandali l´hanno preso d´assalto, accanendosi proprio sul grande mosaico pavimentale che raffigura il gladiatore Montanus.
«Il mosaico, tuttora in restauro - prosegue Paris - è protetto da teli che hanno ceduto sotto il peso della grandine, causando il distacco di una parte del bordo laterale. Il nostro è un lavoro come la tela di Penelope, che di recente deve anche fare i conti con condizioni climatiche eccezionali». Aggiunge l´archeologo Riccardo Frontoni: «La parte danneggiata dai vandali era stata già ricostituita all´interno del casale, ed era in attesa di tornare nella sede originaria». Ma proprio qui la pioggia ha causato il danno, con il crollo di parte dell´antico basamento. I costi sono ancora da quantificare, ma i tempi per l´apertura al pubblico si allungano.
CHIARA RIGHETTI
SABATO, 04 LUGLIO 2009 LA REPUBBLICA -- Roma
Non c´è pace per il gladiatore Montanus. Il mosaico pavimentale di Santa Maria Nova, sull´Appia Antica, è stato danneggiato dal violento temporale che ha investito Roma giovedì pomeriggio. In poco più un´ora sono caduti 18 millimetri di pioggia, un nubifragio concentrato soprattutto fra Tiburtino e Pigneto che ha mandato in tilt i centralini delle forze dell´ordine.
Decine gli alberi caduti, le strade allagate; 2.500 le chiamate ai vigili del fuoco. A Ponte Mammolo diverse famiglie sono state sgomberate, mentre in via Seismit una donna si è ferita per il crollo di un albero; danni anche in via dell´Acqua Marcia, dove un pino si è abbattuto su un palazzo. Ieri l´Ama ha lavorato con trenta mezzi e cinquanta persone per rimuovere i detriti, tagliare gli arbusti, eliminare i tronchi che ancora ostruiscono le strade in buona parte della città.
«Diversi cipressi sono caduti anche nelle aree archeologiche, ma non sembra ci siano stati gravi danni alle strutture - spiega Rita Paris, responsabile dell´area per la Soprintendenza - . Ci preoccupa invece l´allagamento del mosaico del Gladiatore a Santa Maria Nova». La zona era già stata colpita dalla tromba d´aria del 5 novembre scorso, quando, oltre agli alberi caduti, si erano rovinati un monumento romano e l´antico basolato della strada. Il complesso termale al quinto miglio della Regina Viarum è stato rinvenuto nel 2007, e non è ancora aperto al pubblico. Poche settimane dopo la scoperta, alcuni vandali l´hanno preso d´assalto, accanendosi proprio sul grande mosaico pavimentale che raffigura il gladiatore Montanus.
«Il mosaico, tuttora in restauro - prosegue Paris - è protetto da teli che hanno ceduto sotto il peso della grandine, causando il distacco di una parte del bordo laterale. Il nostro è un lavoro come la tela di Penelope, che di recente deve anche fare i conti con condizioni climatiche eccezionali». Aggiunge l´archeologo Riccardo Frontoni: «La parte danneggiata dai vandali era stata già ricostituita all´interno del casale, ed era in attesa di tornare nella sede originaria». Ma proprio qui la pioggia ha causato il danno, con il crollo di parte dell´antico basamento. I costi sono ancora da quantificare, ma i tempi per l´apertura al pubblico si allungano.