Ritrovate a Ventotene cinque navi romane
Domenica 26 Luglio 2009 CULTURA Pagina 49 L'ARENA
ARCHEOLOGIA. LE IMBARCAZIONI,TUTTE PRECRISTIANE,ERANO CARICHE DI ANFORE E VASELLAME
Cinque navi di epoca romana (I a.C.-IV secolo d.C.), ancora cariche di anfore e vasellame sono state ritrovate nel mare di Ventotene, nell’ambito di una campagna di archeologia subacquea condotta dalla soprintendenza per i beni archeologici del Lazio insieme con la fondazione americana Aurora Trust, Ocean Exploration and Education Tru.
Un ritrovamento «eccezionale», sottolinea dal nucleo operativo di archeologia subacquea l’archeologa Annalisa Zarattini, «che aggiungerà conoscenze fondamentali per lo studio dell’archeologia navale». La presenza dei cinque relitti nei fondali dell’isola pontina, fa notare l’archeologa, prova che Ventotene era un importante crocevia di antiche rotte, «ma soprattutto rivela che nel mare intorno all’isola giace un vero museo subacqueo, con infinite possibilità di valorizzazione».
Tutti e cinque i relitti individuati, che tra l’altro conservano ancora intatta la parte lignea dello scafo, si trovano a grande profondità, adagiati su un letto di sabbia a 100 metri dal pelo dell’acqua. Gli archeologi subacquei li hanno individuati grazie anche alla collaborazione dei tecnici della fondazione americana, che hanno usato prima un Side Scan Sonar, poi veicoli filo guidati con i quali sono state fatte riprese e misurazioni, che hanno permesso di identificare le diverse provenienze e le diverse epoche delle navi e dei loro carichi. E alla fine, proprio per controllare e studiare la tipologia e lo stato di conservazione, sono stati recuperati alcuni oggetti (un’anfora, precisa l’archeologa, e 4 mortaria, ciotole per mescolare il cibo).
Il relitto più antico, attribuibile secondo gli archeologi al I secolo a.C, misura 18 metri e trasportava anfore italiche. Il più carico, che gli archeologi hanno datato al I secolo dopo Cristo. conserva ancora nella sua stiva centinaia di anfore spagnole.
Domenica 26 Luglio 2009 CULTURA Pagina 49 L'ARENA
ARCHEOLOGIA. LE IMBARCAZIONI,TUTTE PRECRISTIANE,ERANO CARICHE DI ANFORE E VASELLAME
Cinque navi di epoca romana (I a.C.-IV secolo d.C.), ancora cariche di anfore e vasellame sono state ritrovate nel mare di Ventotene, nell’ambito di una campagna di archeologia subacquea condotta dalla soprintendenza per i beni archeologici del Lazio insieme con la fondazione americana Aurora Trust, Ocean Exploration and Education Tru.
Un ritrovamento «eccezionale», sottolinea dal nucleo operativo di archeologia subacquea l’archeologa Annalisa Zarattini, «che aggiungerà conoscenze fondamentali per lo studio dell’archeologia navale». La presenza dei cinque relitti nei fondali dell’isola pontina, fa notare l’archeologa, prova che Ventotene era un importante crocevia di antiche rotte, «ma soprattutto rivela che nel mare intorno all’isola giace un vero museo subacqueo, con infinite possibilità di valorizzazione».
Tutti e cinque i relitti individuati, che tra l’altro conservano ancora intatta la parte lignea dello scafo, si trovano a grande profondità, adagiati su un letto di sabbia a 100 metri dal pelo dell’acqua. Gli archeologi subacquei li hanno individuati grazie anche alla collaborazione dei tecnici della fondazione americana, che hanno usato prima un Side Scan Sonar, poi veicoli filo guidati con i quali sono state fatte riprese e misurazioni, che hanno permesso di identificare le diverse provenienze e le diverse epoche delle navi e dei loro carichi. E alla fine, proprio per controllare e studiare la tipologia e lo stato di conservazione, sono stati recuperati alcuni oggetti (un’anfora, precisa l’archeologa, e 4 mortaria, ciotole per mescolare il cibo).
Il relitto più antico, attribuibile secondo gli archeologi al I secolo a.C, misura 18 metri e trasportava anfore italiche. Il più carico, che gli archeologi hanno datato al I secolo dopo Cristo. conserva ancora nella sua stiva centinaia di anfore spagnole.