lunedì 20 luglio 2009

Faragola, la villa romana apre al pubblico

Faragola, la villa romana apre al pubblico
Alessandra Benvenuto
Corriere del Mezzogiorno 18/07/2009

Il ricco sito archeologico presso Ascoli Satriano visitabile da oggi. Presto la settima campagna di scavi

Ogni promessa è debito. E così, dopo l’inaugurazione dell’area archeologica di Ascoli Satriano, domani si apriranno - per la prima volta al grande pubblico - i cancelli della meravigliosa Villa di Faragola. Ad accoglierli ci saranno laureati e studenti di archeologia dell’Università di Foggia, che gratuitamente condurranno gli ospiti attraverso un viaggio di mille anni, con pannelli, depliant in italiano e inglese, una guida a stampa, e una postazione informatica che garantisce la possibilità di una visita virtuale nelle varie fasi storiche del sito. Le sorprese riguarderanno un villaggio di età dauna con pavimento e mosaico a ciottoli (IV sec. a.C.), ambienti di una prima villa di età romana tardo antica (III IV sec d.C.) dove si ambientarono feste e banchetti di possidenti romani che scelsero come residenza la Puglia nel suo periodo di maggior floridezza.

In particolare: una cenatio costruita agli inizi del V sec. con pavimentazioni marmoree e lo stibadium , esempio di divano per banchetto in assoluto meglio conservato al mondo. Il sito fu abbandonato nel IV sec. d.C. e l’area si trasformò prima in stalla, poi in quartiere dove s’insediarono botteghe di artigiani a forgiare i metalli, utilizzando il piombo delle tubature della villa romana.

Grazie a un’intesa tra il comune di Ascoli, l’Università di Foggia e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, il personale qualificato rimarrà disponibile per il periodo estivo e autunnale, fino al primo novembre, tutti i sabati, le domeniche e i festivi (9.30 - 13.00/16.00-19:00); negli altri giorni visite su prenotazione (info@archeologicasrl.com, 0881.588.531, 347.317.60.98). Nel frattempo già nel prossimo settembre si svolgerà la settima campagna di scavo, con un cantiere-scuola internazionale, ennesima tappa di un progetto che punta alla creazione di un grande parco archeologico attrezzato.

Il finanziamento regionale di settecentomila euro ha fino a ora reso possibile solo la sistemazione di una prima parte del Parco, per rendere fruibili elementi di enorme pregio della villa di aristocratici romani. Come spiegò l’archeologo Giuliano Volpe (rettore dell’università di Foggia) nell'aprile scorso, l’impegno maggiore ha riguardato, oltre al consolidamento dei restauri realizzati in collaborazione con l’Università di Roma Tre e l’Istituto centrale del Restauro del Ministero dei Beni culturali, anche la realizzazione di una copertura che non fosse solo tettoia ma che evitassee il micidiale effetto serra.