«Il Palatino si sbriciola. I Fori sono sott`acqua»
Giancarlo Riccio, interv. a Francesco Giro
Libero (Roma) 08/02/2009
«Guardi, leggo di tutto. Che gli archeologi vogliono occupare il Colosseo contro la nomina, peraltro non ancora formalizzata, di Guido Bertolaso come commissario straordinario peri Fori e per
Ostia antica. E poi che il governo vuole privatizzare i servizi culturali». Francesco Giro, sottosegretario ai Beni culturali ed unico vice del ministro Sandro Bondi, scorre i giornali in macchina, mentre sta raggiungendo Napoli.
Sottosegretario Giro, che ne pensa della crisi all`Opera di Roma?
«La competenza è del Comune e il sindaco Gianni Alemanno assumerà decisioni sagge e con grande senso di responsabilità. Certo, è stato certificato un deficit di cinque milioni, rispetto a un bilancio annuale di 30 al quale contribuiscono il Campidoglio e il Fus, gestito dal ministero dei Beni culturali.
Da via del Collegio Romano potremmo intervenire solo in caso di commissariamento. Di cui, comunque, non si parla».
Lei conferma che il recinto che divide l`area del Comune di Roma da quella statale dei Fori cadrà entro il Natale di Roma?
«Certo. Con Alemanno siamo già perfettamente d`accordo. Ma non solo. Il 21 aprile potremmo illuminare l`intera area, anche se purtroppo per ora solo provvisoriamente, per un giorno. E anche aprire la rampa Domiziana che collega il Foro al Palatino».
Tutto questo, nonostante le preoccupazioni, espresse nell`area del centrosinistra, di una "privatizzazione" dei Servizi culturali.
«Si tratta di critiche prive di senso. Stiamo cercando di affidare a privati alcuni servizi di valorizzazione dei Beni culturali. E già la legge Roncheylo prevedeva».
Intanto, gli archeologi potrebbero occupare il Colosseo per protestare contro la nomina di Guido Bertolaso a commissario delle aree archeologiche. Critiche anche da Italia Nostra. Che cosa replica? «Mah, mi piacerebbe invece che si mobilitassero per chiedere il rilancio dell`area archeologica romana, molto degradata. Piuttosto che verso il tentativo, del mio ministero e del Comune di Roma, di fronteggiare l` emergenza».
Ma siamo di fronte ad una emergenza?
« Il Palatino - lo dico insieme con il soprintendente Angelo Bottini che ha più volte richiesto un intervento urgente - si sta
sbriciolando. E la Domus Tiberiana è chiusa perché è pericolante. La Domus di Livia si è allagata dopo le piogge dello scorso ottobre. L`area del Foro (soprattutto all`altezza della Lapis Niger) si allaga regolarmente perché il drenaggio delle acque non funziona. Occorrerà intervenire sull`intera rete fognaria, perché stiamo parlando di acque nere. Se non è emergenza questa...».
E allora avete definito una ordinanza che affida al sottosegretario Bertolaso (e all`assessore capitolino all`Urbanistica Corsini come "soggetto attuatore") poteri straordinari.
«Si. Non dimentichiamo che Bertolaso si è distinto anche in operazioni di protezione civile in aree culturali: quando i barconi si sono incastrati sul Tevere, abbiamo salvato le statue del Bernini all`altezza di Castel Sant`Angelo. Un altro caso? L`intervento di Bertolaso per la ricostruzione della cattedrale di Noto. Quanto a Corsini, ha salvato il teatro La Fenice di Venezia, non dimentichiamolo».
E allora perché gli archeologi preannunciano clamorose proteste?
«Perché temono che un provvedimento straordinario (che sarà ratificato entro la fine del mese) possa in futuro ostacolare il loro lavoro».
E invece no?
«No, assolutamente. Ho definito chi lavora sul campo, senza mezzi termini, degli eroi. Svolgono un lavoro di ricerca, di piccoli interventi, di catalogazione che è fondamentale. Ma dobbiamo distinguere il loro impegno dall`emergenza in cui ci troviamo.
E poi ricordo bene le mie visite a Fori di fine dicembre e dopo. Molti funzionari che ora protestano hanno salutato con favore che finalmente il ministero dei Beni culturali si muoveva. ll ministro Sandro Bondi a Pompei, io a Roma. Né Rutelli, né Veltroni, sindaci e ministri, lo avevano mai fatto».
Nessuna espropriazione, allora?
«La tutela dei Beni archeologici resta affidata in modo "monocratico" al soprintendente Bottini e ai suoi funzionari. Bertolaso e Corsini lavoreranno (con un incarico annuale, rinnovabile, dunque limitato nel tempo) con poteri straordinari per valorizzare le aree dei Fori e di Ostia antica e per metterle in sicurezza. Tutti gli interventi saranno sottoposti a Bottini. Il quale è entusiasta della decisione adottata da noi e dal Campidoglio di Roma. E che è anche, non dimentichiamolo, anche il capo degli archeologi romani. Ai contestatori, che non mi risulta siano comunque così numerosi, chiedo infine: i monumenti di cui stiamo parlando hanno bisogno o meno di interventi di emergenza?». Anche la Regione Lazio ha protestato. «Con Piero Marrazzo e l`assessore Giulia Rodano troveremo una intesa e io sono certo del loro sostegno. Del resto, non è colpa nostra se l`Italia è il Paese delle emergenze. Ricordo comunque che non è mai accaduto che una Regione abbia detto no a nomine di poteri straordinari di Protezione civile».
Giancarlo Riccio, interv. a Francesco Giro
Libero (Roma) 08/02/2009
«Guardi, leggo di tutto. Che gli archeologi vogliono occupare il Colosseo contro la nomina, peraltro non ancora formalizzata, di Guido Bertolaso come commissario straordinario peri Fori e per
Ostia antica. E poi che il governo vuole privatizzare i servizi culturali». Francesco Giro, sottosegretario ai Beni culturali ed unico vice del ministro Sandro Bondi, scorre i giornali in macchina, mentre sta raggiungendo Napoli.
Sottosegretario Giro, che ne pensa della crisi all`Opera di Roma?
«La competenza è del Comune e il sindaco Gianni Alemanno assumerà decisioni sagge e con grande senso di responsabilità. Certo, è stato certificato un deficit di cinque milioni, rispetto a un bilancio annuale di 30 al quale contribuiscono il Campidoglio e il Fus, gestito dal ministero dei Beni culturali.
Da via del Collegio Romano potremmo intervenire solo in caso di commissariamento. Di cui, comunque, non si parla».
Lei conferma che il recinto che divide l`area del Comune di Roma da quella statale dei Fori cadrà entro il Natale di Roma?
«Certo. Con Alemanno siamo già perfettamente d`accordo. Ma non solo. Il 21 aprile potremmo illuminare l`intera area, anche se purtroppo per ora solo provvisoriamente, per un giorno. E anche aprire la rampa Domiziana che collega il Foro al Palatino».
Tutto questo, nonostante le preoccupazioni, espresse nell`area del centrosinistra, di una "privatizzazione" dei Servizi culturali.
«Si tratta di critiche prive di senso. Stiamo cercando di affidare a privati alcuni servizi di valorizzazione dei Beni culturali. E già la legge Roncheylo prevedeva».
Intanto, gli archeologi potrebbero occupare il Colosseo per protestare contro la nomina di Guido Bertolaso a commissario delle aree archeologiche. Critiche anche da Italia Nostra. Che cosa replica? «Mah, mi piacerebbe invece che si mobilitassero per chiedere il rilancio dell`area archeologica romana, molto degradata. Piuttosto che verso il tentativo, del mio ministero e del Comune di Roma, di fronteggiare l` emergenza».
Ma siamo di fronte ad una emergenza?
« Il Palatino - lo dico insieme con il soprintendente Angelo Bottini che ha più volte richiesto un intervento urgente - si sta
sbriciolando. E la Domus Tiberiana è chiusa perché è pericolante. La Domus di Livia si è allagata dopo le piogge dello scorso ottobre. L`area del Foro (soprattutto all`altezza della Lapis Niger) si allaga regolarmente perché il drenaggio delle acque non funziona. Occorrerà intervenire sull`intera rete fognaria, perché stiamo parlando di acque nere. Se non è emergenza questa...».
E allora avete definito una ordinanza che affida al sottosegretario Bertolaso (e all`assessore capitolino all`Urbanistica Corsini come "soggetto attuatore") poteri straordinari.
«Si. Non dimentichiamo che Bertolaso si è distinto anche in operazioni di protezione civile in aree culturali: quando i barconi si sono incastrati sul Tevere, abbiamo salvato le statue del Bernini all`altezza di Castel Sant`Angelo. Un altro caso? L`intervento di Bertolaso per la ricostruzione della cattedrale di Noto. Quanto a Corsini, ha salvato il teatro La Fenice di Venezia, non dimentichiamolo».
E allora perché gli archeologi preannunciano clamorose proteste?
«Perché temono che un provvedimento straordinario (che sarà ratificato entro la fine del mese) possa in futuro ostacolare il loro lavoro».
E invece no?
«No, assolutamente. Ho definito chi lavora sul campo, senza mezzi termini, degli eroi. Svolgono un lavoro di ricerca, di piccoli interventi, di catalogazione che è fondamentale. Ma dobbiamo distinguere il loro impegno dall`emergenza in cui ci troviamo.
E poi ricordo bene le mie visite a Fori di fine dicembre e dopo. Molti funzionari che ora protestano hanno salutato con favore che finalmente il ministero dei Beni culturali si muoveva. ll ministro Sandro Bondi a Pompei, io a Roma. Né Rutelli, né Veltroni, sindaci e ministri, lo avevano mai fatto».
Nessuna espropriazione, allora?
«La tutela dei Beni archeologici resta affidata in modo "monocratico" al soprintendente Bottini e ai suoi funzionari. Bertolaso e Corsini lavoreranno (con un incarico annuale, rinnovabile, dunque limitato nel tempo) con poteri straordinari per valorizzare le aree dei Fori e di Ostia antica e per metterle in sicurezza. Tutti gli interventi saranno sottoposti a Bottini. Il quale è entusiasta della decisione adottata da noi e dal Campidoglio di Roma. E che è anche, non dimentichiamolo, anche il capo degli archeologi romani. Ai contestatori, che non mi risulta siano comunque così numerosi, chiedo infine: i monumenti di cui stiamo parlando hanno bisogno o meno di interventi di emergenza?». Anche la Regione Lazio ha protestato. «Con Piero Marrazzo e l`assessore Giulia Rodano troveremo una intesa e io sono certo del loro sostegno. Del resto, non è colpa nostra se l`Italia è il Paese delle emergenze. Ricordo comunque che non è mai accaduto che una Regione abbia detto no a nomine di poteri straordinari di Protezione civile».