Fortuna
Antica divinità italica, adottata dai Romani e più tardi identificata con la Tiche greca. Anzitutto, dea dell’Abbondanza, che presiedeva alla fecondità della natura e della vita umana e al benessere dell’uomo.
Poi anche dea della sorte favorevole o avversa, del caso e della felicità.
Come tale, presiedeva a tutti gli avvenimenti e distribuiva, a capriccio, il bene e il male.
Fu adorata sotto diversi aspetti e con diversi epiteti.
Le matrone avevano per lei una venerazione speciale.
In Roma ebbe parecchi templi. Esistono ancora i resti di quello dedicato alla Fortuna virile.
Templi famosi di questa dea sorsero a Preneste e ad Anzio.
Elenchiamo alcuni soprannomi od epiteti della stessa dea: F. Primigenia; Fors Fortuna; F. Averrunca (allontanante la sventura); F. Barbata (che fa passare dalla fanciullezza alla virilità); Blanda (benigna); Bona; Brevis (che dura poco); Comes (compagna e guida dei viaggiatori); Equestris (dei cavalieri); Libera (degli uomini); Liberarum (dei figli); Muliebris (delle donne); Virginalis (delle fanciulle); Pubblica; Privata, ecc.
La festa della de Fortuna si teneva il 24 giugno.