Il museo delle navi romane diventa realtà
CARLO VENTURINI
VENERDÌ, 06 NOVEMBRE 2009 il tirreno - Pisa
Ad aprile l’apertura di una prima sezione all’interno degli Arsenali medicei
Ad aprile, il museo delle navi romane «molla gli ormeggi» e Pisa, dopo 12 anni dal ritrovamento delle 16 navi romane, si fregerà di un nuovo e prestigioso centro espositvo. Lo spazio museale non si chiamerà più museo delle navi romane bensì museo delle navi antiche di Pisa. Rimane invariata invece la location degli Arsenali Medicei che trovandosi sul lungarno Sonnino, vanno ad incastonarsi, come felicemente intuito dall’ex sindaco Paolo Fontanelli, sull’asse museale dei lungarni già composto da Palazzo Reale, il museo di San Matteo ed il museo della Grafica del Lanfranchi.
«Ad aprile apriremo al pubblico il primo lotto del museo - dice Andrea Camilli direttore scientifico del cantiere di scavo delle navi - per una superfice pari a 4500 m/q sui 14 mila complessivi degli Arsenali Medicei».
Tanto per intendersi, delle sette campate che compongono lo spazio degli arsenali, saranno due quelle che verranno aperte al pubblico.
«In realtà avremmo potuto aprire anche a dicembre - spiega Camilli - ma pastoie burocratiche e tempi tecnici per l’assegnazione dei lavori, ci hanno consigliato per un’apertura posticipata».
Ma che cosa si vedrà esposto agli Arsenali Medicei? «Già ad aprile - dice Camilli -, si potranno vedere la nave ellenistica, la nave «D» ed un modello a grandezza naturale della nave Alkedo oltre naturalmente a tutta una serie di reperti archeologici a corredo, ed attinenti alle attività commerciali a cui erano dedite le navi». La nave «D» ha uno scafo di circa 14 metri a doppio fasciame, la nave ellenistica risale al IIº secolo A.C. ed è di media grandezza ed è stata rinvenuta totalmente smontata. Il modello in scala 1:1 della nave Alkedo è lungo circa 14 metri e dell’imbarcazione sono stati ritrovati elementi strutturali come chiglia, cassa mastra e scassa dell’albero.
«Quella di aprile - ci tiene a sottolineare Camilli - non sarà un’apertura provvisoria in attesa di una eventuale successiva riapertura per gli altri lotti degli arsenali». «Il museo - spiega sempre Camilli - sarà sempre in continuo arricchimento, si animerà di volta in volta di mostre temporanee e man mano che gli scavi ed i restauri procederanno, si arricchiranno gli allestimenti e gli spazi espositivi del museo». Sarà dunque un museo vivo e vivace non solo dunque per un pubblico di eruditi come all’inizio si paventava. Il museo vivrà infatti in stretta collaborazione con il cantiere delle navi romane situato in prossimità della stazione di Pisa San Rossore e sarà legato con un «cordone ombelicale» al centro per il restauro del legno bagnato che è annesso allo scavo. «Questo centro - spiega Camilli - è di per sé, un patrimonio eccezionale tant’è che le nostre competenze vengono richieste anche dall’estero, in particolare da paesi asiatici».
L’investimento economico per l’operazione di scavo e restauro degli Arsenali Medicei si aggira per ora intorno ai 10 milioni di euro, ben poca cosa rispetto ai 25 milioni di euro previsti dal progetto di fattibilità del 2005.
CARLO VENTURINI
VENERDÌ, 06 NOVEMBRE 2009 il tirreno - Pisa
Ad aprile l’apertura di una prima sezione all’interno degli Arsenali medicei
Ad aprile, il museo delle navi romane «molla gli ormeggi» e Pisa, dopo 12 anni dal ritrovamento delle 16 navi romane, si fregerà di un nuovo e prestigioso centro espositvo. Lo spazio museale non si chiamerà più museo delle navi romane bensì museo delle navi antiche di Pisa. Rimane invariata invece la location degli Arsenali Medicei che trovandosi sul lungarno Sonnino, vanno ad incastonarsi, come felicemente intuito dall’ex sindaco Paolo Fontanelli, sull’asse museale dei lungarni già composto da Palazzo Reale, il museo di San Matteo ed il museo della Grafica del Lanfranchi.
«Ad aprile apriremo al pubblico il primo lotto del museo - dice Andrea Camilli direttore scientifico del cantiere di scavo delle navi - per una superfice pari a 4500 m/q sui 14 mila complessivi degli Arsenali Medicei».
Tanto per intendersi, delle sette campate che compongono lo spazio degli arsenali, saranno due quelle che verranno aperte al pubblico.
«In realtà avremmo potuto aprire anche a dicembre - spiega Camilli - ma pastoie burocratiche e tempi tecnici per l’assegnazione dei lavori, ci hanno consigliato per un’apertura posticipata».
Ma che cosa si vedrà esposto agli Arsenali Medicei? «Già ad aprile - dice Camilli -, si potranno vedere la nave ellenistica, la nave «D» ed un modello a grandezza naturale della nave Alkedo oltre naturalmente a tutta una serie di reperti archeologici a corredo, ed attinenti alle attività commerciali a cui erano dedite le navi». La nave «D» ha uno scafo di circa 14 metri a doppio fasciame, la nave ellenistica risale al IIº secolo A.C. ed è di media grandezza ed è stata rinvenuta totalmente smontata. Il modello in scala 1:1 della nave Alkedo è lungo circa 14 metri e dell’imbarcazione sono stati ritrovati elementi strutturali come chiglia, cassa mastra e scassa dell’albero.
«Quella di aprile - ci tiene a sottolineare Camilli - non sarà un’apertura provvisoria in attesa di una eventuale successiva riapertura per gli altri lotti degli arsenali». «Il museo - spiega sempre Camilli - sarà sempre in continuo arricchimento, si animerà di volta in volta di mostre temporanee e man mano che gli scavi ed i restauri procederanno, si arricchiranno gli allestimenti e gli spazi espositivi del museo». Sarà dunque un museo vivo e vivace non solo dunque per un pubblico di eruditi come all’inizio si paventava. Il museo vivrà infatti in stretta collaborazione con il cantiere delle navi romane situato in prossimità della stazione di Pisa San Rossore e sarà legato con un «cordone ombelicale» al centro per il restauro del legno bagnato che è annesso allo scavo. «Questo centro - spiega Camilli - è di per sé, un patrimonio eccezionale tant’è che le nostre competenze vengono richieste anche dall’estero, in particolare da paesi asiatici».
L’investimento economico per l’operazione di scavo e restauro degli Arsenali Medicei si aggira per ora intorno ai 10 milioni di euro, ben poca cosa rispetto ai 25 milioni di euro previsti dal progetto di fattibilità del 2005.