venerdì 20 novembre 2009

Carandini: "Ma quale Domus aurea nella torre il culto della bellezza"

Carandini: "Ma quale Domus aurea nella torre il culto della bellezza"
CARLO ALBERTO BUCCI
MERCOLEDÌ, 18 NOVEMBRE 2009 LA REPUBBLICA - Roma

La tesi dell´archeologo che ha scavato il colle dove ebbe origine Roma. Che avverte: "L´importanza del ritrovamento non si discute. Però non era la sala da pranzo di Nerone"

Carandini: "Ma quale Nerone. Nella torre il culto della bellezza"

L´importanza del ritrovamento non si discute. «No, la struttura dal punto di vista edilizio è straordinaria e lo scavo è di grande importanza perché getta nuova luce su quell´angolo del Palatino» dice Andrea Carandini. Ma secondo l´archeologo la torre venuta alla luce a fine estate non è la sala da pranzo rotante (coenatio rotunda) di Nerone, come ipotizzato da altri studiosi. Ma forse la macchina per dare forma al rito di morte e resurrezione del dio della bellezza: Adone amato da Venere e venerato dalle donne romane.

Professore, perché smonta l´ipotesi di una sala rotante?
«L´idea delle sfere di ferro su cui avrebbe dovuto girare il piano in legno per me non regge. Di sale che ruotano le fonti ne ricordano bene due: quella descritta da Varrone nella sua villa a Cassino e il triclinio di Trimalcione raccontato da Petronio. E in entrambi i casi a girare era il soffitto, il cielo, non il pavimento».

Svetonio cita però la coenatio rotunda di Nerone...
«Sì, ma la indica altrove. Andrebbe cercata a valle non sulla sommità dei due colli della Domus Aurea: il Palatino e l´Oppio».
E allora a cosa serviva la torre appena scoperta?
«Era una torre, per l´appunto. Parte di un santuario. Di torri ai lati di giardini pensili se ne conoscono molte, basti pensare alla Rocca Bruna a villa Adriana. E anche questo angolo del Palatino, a ridosso della Vigna Barberini, era uno spazio verde dedicato al culto di Adone almeno dai tempi di Domiziano».

E Nerone?
«Lo scavo condotto da Françoise Villedieu dimostra che già sotto il suo impero fu realizzato un muro di terrazzamento, una struttura pensile con affaccio sul lago artificiale dove poi i Flavi eressero il Colosseo. Allora mi chiedo: ma non sarà che fu di Nerone il primo allestimento dei giardini di Adone?»
Che aggancio c´è con l´imperatore che nel 64 incendiò Roma?
«È Svetonio a dirci che Nerone aveva una passione smodata per la dea Siria. E Siria è Afrodite, ossia Venere ...»

Torniamo sulla torre ancora in parte interrata, se non è il perno di una sala che gira cosa può essere?
«Io ho un´ipotesi ma tutta da verificare e quindi sono pronto a rimangiarmela. Adone, come Osiride e come Cristo, muore e risorge. E i riti legati al suo culto prevedevano la presenza di una statua che veniva calata in una grotta per poi tornare alla luce, rinascere come il dio. Nello scavo sul Palatino c´è effettivamente una stanza che si apre al secondo piano ... Basta, è solo un´immagine di fantasia. Aspettiamo che gli archeologi finiscano il loro importante lavoro e poi potremo tornare a ragionare intorno a questo straordinario cilindro. Però non chiamiamolo coenatio rotunda».