A caccia dell'antico vallo romano sotto il cortile del Museo Egizio
Maurizio Lupo
La Stampa (Torino) 05/11/2009
Sono incominciati ieri scavi archeologici nel cortile del Museo Egizio, nell'ambito delle opere che dovranno ampliarne gli spazi espositivi. Gli archeologi indagano il terreno nella speranza d'intercettare il vallo che proteggeva le mura di Torino romana. Una sua sezione era già stata identificata nel 2001, all'interno dei Giardini Reali, dietro l'Armeria Reale. Nel cortile dell'Egizio potrebbe venire alla luce un altro tratto, quello che proteggeva la cortina muraria orientale della città, di cui sopravvivono le fondazioni nelle sale già utilizzate dal Museo sotto l'ala Schiapparelli. Le indagini archeologiche sono preliminari allo sbancamento dell'area che, secondo il progetto di «Isola Architetti», dovrà ricavare sotto il cortile le nuove sale destinate ai servizi museali di accoglienza. Le ruspe, appena entrate in azione, stanno effettuando un primo scavo di appena un metro di profondità, alla presenza degli archeologi coordinati da Frida Occelli, sotto la direzione di Luisella Peyrani, in rappresentanza della Soprintendenza guidata da Egle Micheletto. L'operazione serve a togliere lo strato di terriccio più recente, che già si rivela pregno di resti edilizi moderni. Raggiunti gli strati di terra ancora vergini, la ricerca procederà con sondaggi condotti da piccoli escavatori. Quando intercettano presenze archeologiche intervengono a mano gli archeologi, che le mettono a nudo e le rilevano. Si procederà così fino a raggiungere i quattro metri di profondità. Il cantiere del Museo mette in conto per l'indagine quattro mesi di lavoro, che potrebbero ottenere qualche proroga in caso di scoperte interessanti. Quali? Forse l'antico vallo urbano. Fu scavato a circa dieci metri di distanza dalle mura, verso il terzo secolo dell'era cristiana, quando la dominazione romana incominciava a temere incursioni nemiche, impensabili ai tempi della «Pace Augustea». Non si esclude nemmeno di trovare oltre il vallo qualche resto umano. Fuori mura non erano rare le necropoli, oppure povere sepolture pi tarde, databili all'alto Medio Evo. Nell'attesa il Museo procede già ad alcuni traslochi. Da lunedì prossimo la «Sala 1» del primo piano verrà chiusa, per svuotarla. Perché qui, in via provvisoria, traslocheranno gli uffici della «Fondazione Antichità Egizie», al fine di liberare i locali dell'ala Schiapparelli, dove i progetti prevedono la futura sistemazione di caffetteria, biblioteca e book-shop.
Maurizio Lupo
La Stampa (Torino) 05/11/2009
Sono incominciati ieri scavi archeologici nel cortile del Museo Egizio, nell'ambito delle opere che dovranno ampliarne gli spazi espositivi. Gli archeologi indagano il terreno nella speranza d'intercettare il vallo che proteggeva le mura di Torino romana. Una sua sezione era già stata identificata nel 2001, all'interno dei Giardini Reali, dietro l'Armeria Reale. Nel cortile dell'Egizio potrebbe venire alla luce un altro tratto, quello che proteggeva la cortina muraria orientale della città, di cui sopravvivono le fondazioni nelle sale già utilizzate dal Museo sotto l'ala Schiapparelli. Le indagini archeologiche sono preliminari allo sbancamento dell'area che, secondo il progetto di «Isola Architetti», dovrà ricavare sotto il cortile le nuove sale destinate ai servizi museali di accoglienza. Le ruspe, appena entrate in azione, stanno effettuando un primo scavo di appena un metro di profondità, alla presenza degli archeologi coordinati da Frida Occelli, sotto la direzione di Luisella Peyrani, in rappresentanza della Soprintendenza guidata da Egle Micheletto. L'operazione serve a togliere lo strato di terriccio più recente, che già si rivela pregno di resti edilizi moderni. Raggiunti gli strati di terra ancora vergini, la ricerca procederà con sondaggi condotti da piccoli escavatori. Quando intercettano presenze archeologiche intervengono a mano gli archeologi, che le mettono a nudo e le rilevano. Si procederà così fino a raggiungere i quattro metri di profondità. Il cantiere del Museo mette in conto per l'indagine quattro mesi di lavoro, che potrebbero ottenere qualche proroga in caso di scoperte interessanti. Quali? Forse l'antico vallo urbano. Fu scavato a circa dieci metri di distanza dalle mura, verso il terzo secolo dell'era cristiana, quando la dominazione romana incominciava a temere incursioni nemiche, impensabili ai tempi della «Pace Augustea». Non si esclude nemmeno di trovare oltre il vallo qualche resto umano. Fuori mura non erano rare le necropoli, oppure povere sepolture pi tarde, databili all'alto Medio Evo. Nell'attesa il Museo procede già ad alcuni traslochi. Da lunedì prossimo la «Sala 1» del primo piano verrà chiusa, per svuotarla. Perché qui, in via provvisoria, traslocheranno gli uffici della «Fondazione Antichità Egizie», al fine di liberare i locali dell'ala Schiapparelli, dove i progetti prevedono la futura sistemazione di caffetteria, biblioteca e book-shop.