Rivive in un museo la «Cremona romana»
Silvia Galli
Corriere della Sera – Milano 1/6/2009
Aperto il museo archeologico con i reperti trovati in città
Mosaici, statue e fontane Rivive la «Cremona romana»
Anche Cremona ha il suo museo archeologico. Con l'inaugurazione di ieri, si conclude un iter lunghissimo, durato una ventina d'anni. Un «museo nel museo», perché la nuova e ampia sede è stata allestita negli spazi della basilica sconsacrata di San Lorenzo, complesso di valore storico, costruito nella seconda metà del dodicesimo secolo sui resti di un'altra chiesa del 986. L'esposizione, su una superficie di circa 6oo metri quadrati, ricostruisce scientificamente e rigorosamente la «Cremona romana» attraverso i materiali di vecchi e nuovi scavi. E stata Marina Volontà, conservatore del nuovo museo, a spiegare che il percorso «si divide sostanzialmente in due parti: una dedicata agli edifici pubblici, nella quale ritroviamo decorazioni architettoniche in marmo e terracotta, o i capitelli e le architravi del teatro che sorgeva in via Cesare Battisti. L'altra sezione invece è sulle domus, le case private con parte del materiale ritrovato durante gli scavi di piazza Marconi. Qui vengono mostrati gli oggetti d'uso quotidiano, gli affreschi e le decorazioni da giardino. Qualche esempio? La monumentale fontana o i pavimenti a mosaico a forma di labirinto, che occupano tutta la parte centrale della basilica. Sono datati tra la fine del primo secolo a.c. e l'inizio del primo d.c ». Tra i reperti anche la statua del Ninfeo e di Diana Cacciatrice, due vere rarità archeologiche. «L'ultimo scavo di Piaz za Marconi ha fatto riemergere reperti che sono serviti a dare una lettura più approfondita della storia della città», ha proseguito la conservatrice. Infine c'è la Cappella Meli, sempre all'interno della basilica, dove è ospitata una sezione riguardante la necropoli con corredi, letti funerari in osso trovati dietro le absidi della basilica stessa. L'allestimento? «Volutamente moderno ha aggiunto Marina Volontè . E stato affidato allo studio Tortelli e Frassoni di Brescia. Abbiamo scelto elementi contemporanei come il ferro, per rendere bene evidente quello che è il museo con i suoi reperti, da quello che è l'edifico storico». La conservatrice per tutto il me se di giugno ha deciso di aprire il museo gratuitamente dal martedì alla domenica dalle 9 alle 13, in particolare, i reperti recuperati dagli scavi di piazza Marconi
Silvia Galli
Corriere della Sera – Milano 1/6/2009
Aperto il museo archeologico con i reperti trovati in città
Mosaici, statue e fontane Rivive la «Cremona romana»
Anche Cremona ha il suo museo archeologico. Con l'inaugurazione di ieri, si conclude un iter lunghissimo, durato una ventina d'anni. Un «museo nel museo», perché la nuova e ampia sede è stata allestita negli spazi della basilica sconsacrata di San Lorenzo, complesso di valore storico, costruito nella seconda metà del dodicesimo secolo sui resti di un'altra chiesa del 986. L'esposizione, su una superficie di circa 6oo metri quadrati, ricostruisce scientificamente e rigorosamente la «Cremona romana» attraverso i materiali di vecchi e nuovi scavi. E stata Marina Volontà, conservatore del nuovo museo, a spiegare che il percorso «si divide sostanzialmente in due parti: una dedicata agli edifici pubblici, nella quale ritroviamo decorazioni architettoniche in marmo e terracotta, o i capitelli e le architravi del teatro che sorgeva in via Cesare Battisti. L'altra sezione invece è sulle domus, le case private con parte del materiale ritrovato durante gli scavi di piazza Marconi. Qui vengono mostrati gli oggetti d'uso quotidiano, gli affreschi e le decorazioni da giardino. Qualche esempio? La monumentale fontana o i pavimenti a mosaico a forma di labirinto, che occupano tutta la parte centrale della basilica. Sono datati tra la fine del primo secolo a.c. e l'inizio del primo d.c ». Tra i reperti anche la statua del Ninfeo e di Diana Cacciatrice, due vere rarità archeologiche. «L'ultimo scavo di Piaz za Marconi ha fatto riemergere reperti che sono serviti a dare una lettura più approfondita della storia della città», ha proseguito la conservatrice. Infine c'è la Cappella Meli, sempre all'interno della basilica, dove è ospitata una sezione riguardante la necropoli con corredi, letti funerari in osso trovati dietro le absidi della basilica stessa. L'allestimento? «Volutamente moderno ha aggiunto Marina Volontè . E stato affidato allo studio Tortelli e Frassoni di Brescia. Abbiamo scelto elementi contemporanei come il ferro, per rendere bene evidente quello che è il museo con i suoi reperti, da quello che è l'edifico storico». La conservatrice per tutto il me se di giugno ha deciso di aprire il museo gratuitamente dal martedì alla domenica dalle 9 alle 13, in particolare, i reperti recuperati dagli scavi di piazza Marconi