Case tra le arcate così il Medioevo trasformò il Colosseo in un condominio
SARA GRATTOGGI
26 giugno 2014
LA REPUBBLICA
DA SPETTACOLARE arena dei gladiatori a "condominio" con stalle, case private e laboratori di artigiani.
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Se la storia del Colosseo come Anfiteatro è certamente più nota, la sua fase "residenziale" «è però più lunga — spiega Rossella Rea, direttrice del monumento — perché parte dalla fine del IX secolo e dura almeno fino al terremoto del 1349».
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Il Colosseo era diviso in una serie di ambienti — usati come botteghe, magazzini, stalle o abitazioni — affittati a sub-locatari dalle autorità ecclesiastiche, che avevano preso il controllo sul monumento, e in particolare dal convento dei frati di Santa Maria Nova, che ancora sorge lì vicino. Gli ambienti si aprivano sull'arena centrale, mai edificata, che «veniva usata come una sorta di disimpegno, di spazio comune» spiega Santangeli Valenzani.
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Sotto un muretto del XII secolo è stato scoperto anche un condotto fognario flavio, perfettamente integro. Segni tangibili della funzione abitativa sono, invece, le ceramiche rinvenute durante gli scavi, usate per cucinare. Ma non solo: tra gli oggetti ritrovati, c'è anche una scimmietta in avorio, forse usata come pedina da scacchi o come soprammobile.
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Se l'organizzazione a lotti in affitto venne superata con la trasformazione in roccaforte da parte della famiglia Frangipane, nei secoli successivi l'Anfiteatro Flavio ebbe molte altre vite. Nel ‘700, ad esempio, fu abitato anche da eremiti, come testimoniano le lapidi sepolcrali conservate nella cappella.
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Se la storia del Colosseo come Anfiteatro è certamente più nota, la sua fase "residenziale" «è però più lunga — spiega Rossella Rea, direttrice del monumento — perché parte dalla fine del IX secolo e dura almeno fino al terremoto del 1349».
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Il Colosseo era diviso in una serie di ambienti — usati come botteghe, magazzini, stalle o abitazioni — affittati a sub-locatari dalle autorità ecclesiastiche, che avevano preso il controllo sul monumento, e in particolare dal convento dei frati di Santa Maria Nova, che ancora sorge lì vicino. Gli ambienti si aprivano sull'arena centrale, mai edificata, che «veniva usata come una sorta di disimpegno, di spazio comune» spiega Santangeli Valenzani.
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Sotto un muretto del XII secolo è stato scoperto anche un condotto fognario flavio, perfettamente integro. Segni tangibili della funzione abitativa sono, invece, le ceramiche rinvenute durante gli scavi, usate per cucinare. Ma non solo: tra gli oggetti ritrovati, c'è anche una scimmietta in avorio, forse usata come pedina da scacchi o come soprammobile.
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Se l'organizzazione a lotti in affitto venne superata con la trasformazione in roccaforte da parte della famiglia Frangipane, nei secoli successivi l'Anfiteatro Flavio ebbe molte altre vite. Nel ‘700, ad esempio, fu abitato anche da eremiti, come testimoniano le lapidi sepolcrali conservate nella cappella.
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