Accampamento, castra; presso i Romani si distinguevano i castra aestiva e i
castra hiberna, alloggiamenti estivi e invernali. Di solito l’accampamento era
a quadrilatero, sul pendio di una collina, col lato anteriore in basso. Veniva
fortificato scavando intorno un fosso (fossa), innalzando con la terra, che ne
proveniva, un terrapieno, trincea (vallum, agger). Era diviso in tre sezioni
quasi uguali da due vie parallele alla fronte (via principalis e via quintana);
la via principalis metteva ad una porta principalis dextera e ad un’altra
principalis sinistra. Praetentura, latera praetori, retentura erano le tre
sezioni determinate da queste due vie. Nel mezzo della fronte c’era la porta praetoria e all’opposto la
porta decumana. Dalla porta praetoria alla via principalis correva una via
detta praetoria. Nella parte centrale, tra la via principalis e la quintana
c’era il praetorium, largo spazio, dove sorgeva la tenda del generale
(tabernaculum ducis), l’altare (ara), l’augurale (auguratorium, auguraculum),
il tribunale (tribunal, suggestus), donde il generale parlava ai soldati. Tra
la via quintana e la porta decumana, ancora nella parte di mezzo, c’era il
forum, luogo di riunione, e il quaestorium o quartiere d’amministrazione. Fuori
la porta decumana erano le baracche dei mercanti (lixae, mercatores), che
seguivano l’esercito.