«Capitolium», dal restauro al maxipercorso archeologico
BRESCIA ROMANA. Primo passo verso la realizzazione di una vasta area monumentale. Teatro? Ad oggi niente fondi. Terminato il recupero delle alzate ottocentesche e delle tre celle A disposizione da ministero e Loggia un milione 250 mila euro
Brescia Oggi, 21/10/2010
Un primo tassello del grande progetto che riporterà in vita l'area archeologica del Capitolium, un primo passo verso la realizzazione di una estesa zona monumentale che da piazza del Foro si snoderà lungo tutta via Musei, da Palazzo Martinengo a Santa Giulia e San Salvatore.
Così è stato presentato ieri il restauro dei pavimenti e delle alzate ottocentesche delle tre celle del tempio Capitolino, un restauro avviato nell'aprile del 2009, ora giunto al traguardo. «È un caso esemplare di sinergia tra Ministero e Comune, una sinergia volta non solo a rispettare le tempistiche ma anche a spendere bene i soldi dei contribuenti, pensando da un lato al restauro e alla conservazione dei siti e dall'altro alla valorizzazione degli stessi» dice Cristina Ambrosini della direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici.
La cifra messa sul piatto non è da poco: in occasione dell' accordo siglato alla fine del 2008 il Ministero dei Beni Culturali ha messo a disposizione un milione e il Comune di Brescia 250 mila euro. Della somma complessiva, 300 mila euro (equamente divisi tra i due enti) sono stati spesi proprio per la sistemazione delle aule. La somma restante andrà a coprire le spese per l'ultimazione degli scavi che dovrebbero concludersi nella primavera del 2011 e consentire la riapertura del sito entro l'estate.
MA IL MINISTERO e il Comune guardano ancora più avanti. Se l'assessore alla Cultura Andrea Arcai mette l'accento sull'inclusione dell'area archeologica del Capitolium nel più ampio progetto Unesco, l'assessore ai Lavori pubblici Mario Labolani contestualizza l'intervento nel diffuso impegno della Giunta per il recupero di porzioni storiche della città - da Palazzo Avogrado (dove proprio ieri si è svolto un sopralluogo con i rappresentanti della Soprintendenza per individuare possibili soluzioni di recupero) ai vecchi palazzi di giustizia - mentre il direttore della Soprintendenza dei beni archeologici della Lombardia Filli Rossi parla di un percorso "in progress" con la creazione di passaggi pedonali nella zona dove sono in atto gli scavi e la musealizzazione delle tre celle. «L'obiettivo è rendere nuovamente fruibile tutta l'area, creando anche delle zone informative e didattiche» spiega Filli Rossi chiarendo come l'aula orientale potrebbe essere utilizzata come zona informativa mentre le altre due «farebbero mostra di sè all'interno di un percorso arredato con oggetti provenienti dagli stessi ambienti».
NEL DETTAGLIO, il restauro della pavimentazione in sectile delle aule del Capitolium ha visto un'accurata pulitura delle lastre posizionate in sequenze quadrangolari, rettangolari e a scacchiera, con il ripristino dei colori dei marmi originali ed un effetto di grande sobrietà che trova corrispondenza nel pavimento della basilica romana a conclusione del Foro. Da segnalare il ritrovamento di alcune testimonianze dei restauri precedenti: durante i lavori sono state individuate alcune sigle che evidenziavano la corrispondenza delle lastre utile per comporle nel modo corretto. Di un «restauro improntato al recupero della sistemazione ottocentesca e delle cromie originali» parla invece la responsabile del settore edilizia monumentale del Comune Paola Faroni per gli alzati ottocenteschi e la collezione lapidaria delle celle, evidenziando l'importanza della collezione epigrafica seconda solo a quelle di Roma e Aquileia. In alto mare invece il restauro del teatro, non compreso nei lavori e per il quale ad oggi non ci sarebbero i fondi.
Angela Dessì