Una domus romana sotto il cantiere ferma i lavori al comando della Stradale
CARLO GULOTTA
VENERDÌ, 10 SETTEMBRE 2010 la Repubblica - Bologna
La Soprintendenza archeologica ha bloccato l´area due mesi fa, dopo il ritrovamento
Nel sottosuolo un´abitazione di campagna forse abbandonata nel V secolo
UNA FAMIGLIA contadina dell´antica Roma sfratta la polizia stradale dalla sua nuova "casa". Tutto il compartimento, mica una pattuglia di passaggio. Sfratto temporaneo, ma tant´è: nella pancia del grande cantiere all´angolo fra via Bovi Campeggi e via della Bova, dove stanno costruendo la nuova sede del compartimento regionale della Stradale, è stata scoperta un´antica casa romana abitata fino al quinto secolo. Una "domus rustica", ovvero un´abitazione di campagna. E la Soprintendenza per i beni archeologici ha bloccato il cantiere, ormai due mesi fa, e spedito i suoi esperti a cercare le ultime tracce lasciate lì sotto da chi nelle campagne di Bononia visse duemila anni fa. «Un bel problema - dicono gli operai della Coop di Costruzioni, vincitrice dell´appalto, che hanno avvistato i muri perimetrali dell´edificio nel ventre dello scavo, tre metri sotto il piano stradale -. Siamo fermi coi lavori, non possiamo andare avanti. Ora qui comandano gli archeologi».
I poliziotti, scherzosamente, ormai la chiamano "la maledizione di Bovi Campeggi". Prima l´attesa infinita dei fondi per realizzare la nuova "caserma": un appalto da oltre 5 milioni di euro, sotto la direzione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Poi il gioco a rimpiattino coi senza casa e qualche pusher che qualche anno fa, quando al posto dello scavo c´era il vecchio edificio della Motorizzazione civile, s´accampavano negli stanzoni in abbandono. Per non parlare dell´albero che anni fa, abbattuto da un fortunale, piombò sull´auto di un agente della Digos facendola a pezzi. O dei lunghi giorni di lavoro necessari per bonificare l´area di cantiere da munizioni e bombe che sonnecchiavano là sotto dalla fine della guerra. Adesso è saltata fuori la casa romana. E gli uomini della Polstrada, che attendono da anni la nuova sede, saranno costretti ad aspettare ancora.
Un´abitazione dei tempi dell´antica Roma, ma non solo: quasi all´angolo con via della Bova è spuntata pure una piccola strada lastricata a ciottoli di fiume, un viottolo, o forse il cortile di un palazzo, di epoca successiva, lievemente inclinato in direzione del corso del Navile che passa proprio lì vicino.
Per gli operai, una sorpresa inaspettata e un impaccio. Per Renata Curina, funzionario della Soprintendenza, la conferma alle indagini nel sottosuolo fatte due anni fa. «Sapevamo che lì c´era qualcosa. Scavammo delle piccole "trincee" e affiorarono i muri perimetrali di una "domus rustica", forse abbandonata definitivamente nel quinto secolo. Per ora non abbiamo trovato oggetti o altri reperti, ma la campagna di scavo è entrata nel vivo proprio in questi giorni. Insomma, ancora non sappiamo con certezza cosa troveremo. Di certo c´è che l´edificio è più vasto di quel che si vede ora: il resto è ancora sotto via Bovi Campeggi. Poi c´è quella che sembra una strada lastricata, ma che invece dovrebbe essere il cortile di un palazzo, probabilmente del Settecento. Tempi per il recupero? E chi può dirlo? Abbiamo appena cominciato».
Dicono, gli archeologi, che non si tratta di reperti particolarmente importanti: improbabile che si decida di renderli "visibili" o di recuperarli. «Basta che facciano presto - sbuffano gli operai -, noi abbiamo fretta di finire i lavori».
CARLO GULOTTA
VENERDÌ, 10 SETTEMBRE 2010 la Repubblica - Bologna
La Soprintendenza archeologica ha bloccato l´area due mesi fa, dopo il ritrovamento
Nel sottosuolo un´abitazione di campagna forse abbandonata nel V secolo
UNA FAMIGLIA contadina dell´antica Roma sfratta la polizia stradale dalla sua nuova "casa". Tutto il compartimento, mica una pattuglia di passaggio. Sfratto temporaneo, ma tant´è: nella pancia del grande cantiere all´angolo fra via Bovi Campeggi e via della Bova, dove stanno costruendo la nuova sede del compartimento regionale della Stradale, è stata scoperta un´antica casa romana abitata fino al quinto secolo. Una "domus rustica", ovvero un´abitazione di campagna. E la Soprintendenza per i beni archeologici ha bloccato il cantiere, ormai due mesi fa, e spedito i suoi esperti a cercare le ultime tracce lasciate lì sotto da chi nelle campagne di Bononia visse duemila anni fa. «Un bel problema - dicono gli operai della Coop di Costruzioni, vincitrice dell´appalto, che hanno avvistato i muri perimetrali dell´edificio nel ventre dello scavo, tre metri sotto il piano stradale -. Siamo fermi coi lavori, non possiamo andare avanti. Ora qui comandano gli archeologi».
I poliziotti, scherzosamente, ormai la chiamano "la maledizione di Bovi Campeggi". Prima l´attesa infinita dei fondi per realizzare la nuova "caserma": un appalto da oltre 5 milioni di euro, sotto la direzione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Poi il gioco a rimpiattino coi senza casa e qualche pusher che qualche anno fa, quando al posto dello scavo c´era il vecchio edificio della Motorizzazione civile, s´accampavano negli stanzoni in abbandono. Per non parlare dell´albero che anni fa, abbattuto da un fortunale, piombò sull´auto di un agente della Digos facendola a pezzi. O dei lunghi giorni di lavoro necessari per bonificare l´area di cantiere da munizioni e bombe che sonnecchiavano là sotto dalla fine della guerra. Adesso è saltata fuori la casa romana. E gli uomini della Polstrada, che attendono da anni la nuova sede, saranno costretti ad aspettare ancora.
Un´abitazione dei tempi dell´antica Roma, ma non solo: quasi all´angolo con via della Bova è spuntata pure una piccola strada lastricata a ciottoli di fiume, un viottolo, o forse il cortile di un palazzo, di epoca successiva, lievemente inclinato in direzione del corso del Navile che passa proprio lì vicino.
Per gli operai, una sorpresa inaspettata e un impaccio. Per Renata Curina, funzionario della Soprintendenza, la conferma alle indagini nel sottosuolo fatte due anni fa. «Sapevamo che lì c´era qualcosa. Scavammo delle piccole "trincee" e affiorarono i muri perimetrali di una "domus rustica", forse abbandonata definitivamente nel quinto secolo. Per ora non abbiamo trovato oggetti o altri reperti, ma la campagna di scavo è entrata nel vivo proprio in questi giorni. Insomma, ancora non sappiamo con certezza cosa troveremo. Di certo c´è che l´edificio è più vasto di quel che si vede ora: il resto è ancora sotto via Bovi Campeggi. Poi c´è quella che sembra una strada lastricata, ma che invece dovrebbe essere il cortile di un palazzo, probabilmente del Settecento. Tempi per il recupero? E chi può dirlo? Abbiamo appena cominciato».
Dicono, gli archeologi, che non si tratta di reperti particolarmente importanti: improbabile che si decida di renderli "visibili" o di recuperarli. «Basta che facciano presto - sbuffano gli operai -, noi abbiamo fretta di finire i lavori».