La Roma Imperiale rivive a Palazzo Valentini
Il Tempo 22/12/2008
Dalle domus romane alle sale delle Piccole Terme, dai mosaici alle statue togate. La Roma Imperiale ritorna a vivere nei sotterranei di Palazzo Valentini e svela tutti i suoi segreti ai romani durante le feste natalizie. Il sito archeologico infatti è aperto gratuitamente fino al 18 gennaio e i visitatori potranno ammirare edifici residenziali di lusso e sculture di marmo. Il II secolo dopo Cristo torna così agli antichi splendori. I ritrovamenti sotto la sede della Provincia di Roma testimoniano l'esistenza di una vera e propria «City» del Senato romano, un quartiere esclusivo immediatamente dietro il Foro di Traiano, e al centro degli edifici pubblici dell'antica Roma. Le scoperte dovute all'indagine archeologica condotta nei sotterranei di Palazzo Valentini - e avviata nell'estate del 2005 da un team di archeologi e architetti della Provincia in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Roma - possono finalmente essere mostrate al pubblico gratuitamente.
Il lavoro si inserisce in un più ampio progetto di recupero del cinquecentesco Palazzo che ha ridato nuova luce ad ambienti abbandonati da decenni, utilizzati come vere «discariche amministrative»: nei soli sotterranei sono stati rimossi 250 camion di materiali vari. Sotto Palazzo Valentini hanno aperto interessanti capitoli della storiografia tradizionale. Sostenere e recuperare il patrimonio artistico e archeologico del territorio è una delle priorità dell'Amministrazione provinciale, che ha proseguito il lavoro iniziato dal presidente Gasbarra per valorizzare alcuni gioielli culturali e architettonici di Roma e della provincia, abbandonati da anni e in assoluta decadenza. L'indagine archeologica è stata eseguita con metodo stratigrafico sotto la direzione scientifica del professor Eugenio La Rocca. Primo fra tutti c'è stato il ritrovamento di due sculture di grandi dimensioni e di elevata qualità artistica, che fa ipotizzare la presenza di edifici e strutture che erano utilizzati per eventi pubblici.
Gli scavi, inoltre, hanno portato alla luce l'esistenza di edifici a carattere residenziale di lusso, a più piani, con pavimenti rivestiti da mosaici di complessa tessitura e pareti - conservate per circa due metri di altezza - decorate prima da affreschi e in seguito da opus sectile, che con ogni probabilità appartenevano alle abitazioni di magistrati di rango senatorio. Questi rinvenimenti, così come molti elementi di arredo interno, tra cui alcune piccole sculture di marmo, risalgono al periodo compreso tra il II ed il IV secolo d.C.
Per dare il via ai lavori e per proseguire il grande cantiere archeologico è stato necessario rimuovere circa 1.500 quintali di materiale, con 140 camion, tra vecchie pratiche e documenti di vario tipo, e 110 camion di materiali destinati invece direttamente alla discarica. Nel corso degli scavi è stata scoperta una vasta area di stanze, cunicoli, porte blindate e antiaeree realizzate alla fine del 1939. In particolare, un lungo corridoio centrale da utilizzare come via di fuga, che conduce direttamente alla Colonna Traiana.
Il Tempo 22/12/2008
Dalle domus romane alle sale delle Piccole Terme, dai mosaici alle statue togate. La Roma Imperiale ritorna a vivere nei sotterranei di Palazzo Valentini e svela tutti i suoi segreti ai romani durante le feste natalizie. Il sito archeologico infatti è aperto gratuitamente fino al 18 gennaio e i visitatori potranno ammirare edifici residenziali di lusso e sculture di marmo. Il II secolo dopo Cristo torna così agli antichi splendori. I ritrovamenti sotto la sede della Provincia di Roma testimoniano l'esistenza di una vera e propria «City» del Senato romano, un quartiere esclusivo immediatamente dietro il Foro di Traiano, e al centro degli edifici pubblici dell'antica Roma. Le scoperte dovute all'indagine archeologica condotta nei sotterranei di Palazzo Valentini - e avviata nell'estate del 2005 da un team di archeologi e architetti della Provincia in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Roma - possono finalmente essere mostrate al pubblico gratuitamente.
Il lavoro si inserisce in un più ampio progetto di recupero del cinquecentesco Palazzo che ha ridato nuova luce ad ambienti abbandonati da decenni, utilizzati come vere «discariche amministrative»: nei soli sotterranei sono stati rimossi 250 camion di materiali vari. Sotto Palazzo Valentini hanno aperto interessanti capitoli della storiografia tradizionale. Sostenere e recuperare il patrimonio artistico e archeologico del territorio è una delle priorità dell'Amministrazione provinciale, che ha proseguito il lavoro iniziato dal presidente Gasbarra per valorizzare alcuni gioielli culturali e architettonici di Roma e della provincia, abbandonati da anni e in assoluta decadenza. L'indagine archeologica è stata eseguita con metodo stratigrafico sotto la direzione scientifica del professor Eugenio La Rocca. Primo fra tutti c'è stato il ritrovamento di due sculture di grandi dimensioni e di elevata qualità artistica, che fa ipotizzare la presenza di edifici e strutture che erano utilizzati per eventi pubblici.
Gli scavi, inoltre, hanno portato alla luce l'esistenza di edifici a carattere residenziale di lusso, a più piani, con pavimenti rivestiti da mosaici di complessa tessitura e pareti - conservate per circa due metri di altezza - decorate prima da affreschi e in seguito da opus sectile, che con ogni probabilità appartenevano alle abitazioni di magistrati di rango senatorio. Questi rinvenimenti, così come molti elementi di arredo interno, tra cui alcune piccole sculture di marmo, risalgono al periodo compreso tra il II ed il IV secolo d.C.
Per dare il via ai lavori e per proseguire il grande cantiere archeologico è stato necessario rimuovere circa 1.500 quintali di materiale, con 140 camion, tra vecchie pratiche e documenti di vario tipo, e 110 camion di materiali destinati invece direttamente alla discarica. Nel corso degli scavi è stata scoperta una vasta area di stanze, cunicoli, porte blindate e antiaeree realizzate alla fine del 1939. In particolare, un lungo corridoio centrale da utilizzare come via di fuga, che conduce direttamente alla Colonna Traiana.