Riaffiora Ruda romana
IL POPOLO ONLINE
Continuano le tradizionali finalità della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, che ha tra gli scopi della sua missione la conservazione e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali e dei beni ambientali. Grazie ai finanziamenti costanti nel tempo e in perfetta sinergia di intenti con i Comuni e la Regione, la Fondazione Crup ha reso possibili le campagne archeologiche di scavo nei territori di Ruda e di Savorgnano al Torre, che spaziano dal periodo romano a quello medioevale. La prassi è sempre identica: i comuni di Ruda e Povoletto hanno chiesto al Ministero la concessione ministeriale per gli scavi condotti rispettivamente dagli archeologi Cristiano Tiussi e Fabio Piuzzi, la Fondazione è intervenuta nel rendere possibili le campagne di scavo e nell’acquisizione dei terreni privati interessati dai ritrovamenti.
Per quanto riguarda il Comune di Ruda, fin dal 2005, grazie all’entusiasmo del sindaco Palmina Mian e con la soprintendenza scientifica dell’archeologo Cristiano Tiussi, si sono iniziate campagne archeologiche in località La Fredda vicino a Perteole, riscoprendo un importante sito archeologico di cui si ignorava l’esistenza.
A circa 200 metri dall’attuale roggia Fredda, che conferisce al luogo il suo toponimo, si è scoperta una condotta d’acqua che probabilmente è quanto rimane dell’acquedotto che riforniva Aquileia, costituito da elementi modulari in pietra saldati a piombo. Poco o niente ne è rimasto, al di fuori del sedime, mentre l’idronimo La Fredda, assegnato al corso d’acqua, documenta fin dall’antichità la rinomanza e la bontà delle acque di risorgiva, che lo caratterizzano.
Poco distante, già nel 2008, è stato scoperto un edificio a pianta quadrangolare, risalente al I secolo a.C. e distrutto nel sec. IV, dove sono state scoperte circa 250 monete d’argento e di bronzo, databili dal I al IV secolo, resti di una epigrafe, una tegola con bollo, un anello sigillo in bronzo raffigurante un cervo che tiene in bocca un serpente, due fibule bronzee e resti di anfore per vino e olio provenienti dall’Africa, a testimonianza dei rapporti di Aquileia con l’Oriente mediterraneo.
A oriente della conduttura è stata accertata la presenza di ben due strade romane dagli assi non coincidenti, che probabilmente è quanto rimane dell’arteria che congiungeva Aquileia a Cividale. Larga ben 10 metri, aveva un profilo a schiena d’asino per permettere il deflusso delle acque piovane. Nel 2008 la quarta campagna di scavo finanziata dalla Fondazione Crup, con il concorso del Comune e del Centro di Catalogazione di Passariano, si è prefissa di evidenziare il tracciato stradale scoprendo due piani sovrapposti con un asse diverso, di cui è rimasta solo la trincea di fondazione. Sono stati ritrovati un’ansa di vetro, mattoni, decorazioni architettoniche in pietra, inoltre, grazie al contributo della Fondazione Crup, del Centro di Passariano e del Comune, Grazia Facchinetti ha catalogato le monete e il geologo Stefano Furlani ha studiato il territorio con una particolare attenzione alle deviazioni dell’alveo del torrente Torre. Palmina Mian, sindaco di Ruda e archeologa nel tempo libero, ha coinvolto nel suo entusiasmo anche l’assessore alla cultura Roberto Molinaro, che, insieme al soprintendente Franca Maselli Scotti, ha visitato il sito, stanziando finanziamenti regionali che, insieme all’intervento della Fondazione Crup, hanno permesso di acquisire il terreno archeologico privato dagli eredi del geometra Dino Fornasin. Sarà così possibile continuare le indagini relative all’acquedotto e alla strada romana, nel sito dove il gruppo Ana ha recuperato una postazione d’artiglieria risalente alla prima guerra mondiale.
Le ricerche sono state rese possibili grazie alla collaborazione con il Gruppo storico archeologico Natiso cum Turro e con la Protezione Civile, che ha collaborato allo scavo e a far defluire le acque. Per il futuro si progetta di costruire un percorso storico inserito nel contesto naturalistico e posto in posizione strategica vicino alla pista ciclabile che unirà Aquileia ad Aiello.
http://www.db.ilpopolopordenone.glauco.it/pls/ilpopolopordenone/v3_s2ew_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=2322
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Continuano le tradizionali finalità della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, che ha tra gli scopi della sua missione la conservazione e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali e dei beni ambientali. Grazie ai finanziamenti costanti nel tempo e in perfetta sinergia di intenti con i Comuni e la Regione, la Fondazione Crup ha reso possibili le campagne archeologiche di scavo nei territori di Ruda e di Savorgnano al Torre, che spaziano dal periodo romano a quello medioevale. La prassi è sempre identica: i comuni di Ruda e Povoletto hanno chiesto al Ministero la concessione ministeriale per gli scavi condotti rispettivamente dagli archeologi Cristiano Tiussi e Fabio Piuzzi, la Fondazione è intervenuta nel rendere possibili le campagne di scavo e nell’acquisizione dei terreni privati interessati dai ritrovamenti.
Per quanto riguarda il Comune di Ruda, fin dal 2005, grazie all’entusiasmo del sindaco Palmina Mian e con la soprintendenza scientifica dell’archeologo Cristiano Tiussi, si sono iniziate campagne archeologiche in località La Fredda vicino a Perteole, riscoprendo un importante sito archeologico di cui si ignorava l’esistenza.
A circa 200 metri dall’attuale roggia Fredda, che conferisce al luogo il suo toponimo, si è scoperta una condotta d’acqua che probabilmente è quanto rimane dell’acquedotto che riforniva Aquileia, costituito da elementi modulari in pietra saldati a piombo. Poco o niente ne è rimasto, al di fuori del sedime, mentre l’idronimo La Fredda, assegnato al corso d’acqua, documenta fin dall’antichità la rinomanza e la bontà delle acque di risorgiva, che lo caratterizzano.
Poco distante, già nel 2008, è stato scoperto un edificio a pianta quadrangolare, risalente al I secolo a.C. e distrutto nel sec. IV, dove sono state scoperte circa 250 monete d’argento e di bronzo, databili dal I al IV secolo, resti di una epigrafe, una tegola con bollo, un anello sigillo in bronzo raffigurante un cervo che tiene in bocca un serpente, due fibule bronzee e resti di anfore per vino e olio provenienti dall’Africa, a testimonianza dei rapporti di Aquileia con l’Oriente mediterraneo.
A oriente della conduttura è stata accertata la presenza di ben due strade romane dagli assi non coincidenti, che probabilmente è quanto rimane dell’arteria che congiungeva Aquileia a Cividale. Larga ben 10 metri, aveva un profilo a schiena d’asino per permettere il deflusso delle acque piovane. Nel 2008 la quarta campagna di scavo finanziata dalla Fondazione Crup, con il concorso del Comune e del Centro di Catalogazione di Passariano, si è prefissa di evidenziare il tracciato stradale scoprendo due piani sovrapposti con un asse diverso, di cui è rimasta solo la trincea di fondazione. Sono stati ritrovati un’ansa di vetro, mattoni, decorazioni architettoniche in pietra, inoltre, grazie al contributo della Fondazione Crup, del Centro di Passariano e del Comune, Grazia Facchinetti ha catalogato le monete e il geologo Stefano Furlani ha studiato il territorio con una particolare attenzione alle deviazioni dell’alveo del torrente Torre. Palmina Mian, sindaco di Ruda e archeologa nel tempo libero, ha coinvolto nel suo entusiasmo anche l’assessore alla cultura Roberto Molinaro, che, insieme al soprintendente Franca Maselli Scotti, ha visitato il sito, stanziando finanziamenti regionali che, insieme all’intervento della Fondazione Crup, hanno permesso di acquisire il terreno archeologico privato dagli eredi del geometra Dino Fornasin. Sarà così possibile continuare le indagini relative all’acquedotto e alla strada romana, nel sito dove il gruppo Ana ha recuperato una postazione d’artiglieria risalente alla prima guerra mondiale.
Le ricerche sono state rese possibili grazie alla collaborazione con il Gruppo storico archeologico Natiso cum Turro e con la Protezione Civile, che ha collaborato allo scavo e a far defluire le acque. Per il futuro si progetta di costruire un percorso storico inserito nel contesto naturalistico e posto in posizione strategica vicino alla pista ciclabile che unirà Aquileia ad Aiello.
http://www.db.ilpopolopordenone.glauco.it/pls/ilpopolopordenone/v3_s2ew_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=2322