Mosaici romani La camera-museo apre il 14 marzo
Cristina del Piano
La Gazzetta di Mantova 10/02/2010
L’ angolo sud-est di piazza Sordello ospita una gru, travi d’acciaio e una miriade di attrezzi. Si fatica ad immaginare che in quell’area c’è la domus romana scoperta nel dicembre 2006. Eppure lì, tra circa un mese, verrà inaugurata la struttura che proteggerà i mosaici consentendo al pubblico di ammirarli dall’interno. Il Comune ha stretto i tempi e mantenuto la doppia promessa: recupero dei mosaici e musealizzazione in loco. Appuntamento al 14 marzo. È in quella data infatti che, salvo imprevisti, verrà inaugurata la “camera-museo” ovvero un padiglione espositivo provvisorio che permetterà ai visitatori di entrare e fare un salto nel tempo: sarà possibile vedere gli splendidi resti pavimentali senza il rischio di danneggiarli. Un’impresa fortemente voluta dal Comune che ha sottoscritto un’intesa con il ministero prendendo in carico i mosaici e accollandosi gli oneri per realizzare la struttura. E, in questo modo, come ha osservato l’assessore alla cultura Paolo Gianolio, l’iniziativa potrà offrire anche un’ulteriore attrattiva storico-artistica alla città. «Consentire al pubblico di poter visionare dall’interno i mosaici - spiega il vice sindaco - credo sia molto importante. Per questo abbiamo puntato su un progetto che assumesse le caratteristiche di evento espositivo. Abbiamo fatto il massimo per cercare di accelerare i tempi e anche la struttura, che sarà modulabile, potrà essere sostituita nel caso dovessero emergere altre esigenze di scavi». Via Roma insomma si accolla tutte le spese e stringe i tempi. «E’ una prova di responsabilità - commenta Gianolio -. Il Comune prima ha fatto in modo di avere la disponibilità dei mosaici poi, una volta stipulata la convenzione, a spese proprie ha pensato alla struttura che dovrà ovviamente coniugare la sua necessaria modernità con le architetture rinascimentali e i reperti romani». Ma come sarà, nel dettaglio, questa “camera-museo”? I lavori sono già iniziati ed entro una quindicina di giorni la costruzione dovrebbe essere posizionata. Una struttura provvisoria ma con tutte le caratteristiche per accogliere i visitatori: climatizzata all’interno per evitare problemi ai reperti, sia d’estate che d’inverno, e coibentata perché le pareti avranno un doppio guscio in acciaio opportunamente isolato. «In un primo tempo il progettista aveva pensato a una struttura di pianta ellittica - spiega Ugo Bazzotti - però l’esigenza di completare il recupero del mosaico della stanza grande ha portato ad allargare lo spazio e, quindi, si è optato per una costruzione a pianta rettangolare. La superficie esterna della struttura sarà trattata con una tinta color testa di moro in modo da non risultare troppo vistosa. Le dimensioni? Sarà alta cinque metri e lunga circa sedici, comprenderà lo scavo - conclude Bazzotti - e uno spazio circostante su due lati per permettere al pubblico di girare intorno ai mosaici. Non mancheranno poi pannelli illustrativi e audiovisivi su un paio di monitor. Sarà insomma una vera e propria esposizione di uno scavo archeologico».
Cristina del Piano
La Gazzetta di Mantova 10/02/2010
L’ angolo sud-est di piazza Sordello ospita una gru, travi d’acciaio e una miriade di attrezzi. Si fatica ad immaginare che in quell’area c’è la domus romana scoperta nel dicembre 2006. Eppure lì, tra circa un mese, verrà inaugurata la struttura che proteggerà i mosaici consentendo al pubblico di ammirarli dall’interno. Il Comune ha stretto i tempi e mantenuto la doppia promessa: recupero dei mosaici e musealizzazione in loco. Appuntamento al 14 marzo. È in quella data infatti che, salvo imprevisti, verrà inaugurata la “camera-museo” ovvero un padiglione espositivo provvisorio che permetterà ai visitatori di entrare e fare un salto nel tempo: sarà possibile vedere gli splendidi resti pavimentali senza il rischio di danneggiarli. Un’impresa fortemente voluta dal Comune che ha sottoscritto un’intesa con il ministero prendendo in carico i mosaici e accollandosi gli oneri per realizzare la struttura. E, in questo modo, come ha osservato l’assessore alla cultura Paolo Gianolio, l’iniziativa potrà offrire anche un’ulteriore attrattiva storico-artistica alla città. «Consentire al pubblico di poter visionare dall’interno i mosaici - spiega il vice sindaco - credo sia molto importante. Per questo abbiamo puntato su un progetto che assumesse le caratteristiche di evento espositivo. Abbiamo fatto il massimo per cercare di accelerare i tempi e anche la struttura, che sarà modulabile, potrà essere sostituita nel caso dovessero emergere altre esigenze di scavi». Via Roma insomma si accolla tutte le spese e stringe i tempi. «E’ una prova di responsabilità - commenta Gianolio -. Il Comune prima ha fatto in modo di avere la disponibilità dei mosaici poi, una volta stipulata la convenzione, a spese proprie ha pensato alla struttura che dovrà ovviamente coniugare la sua necessaria modernità con le architetture rinascimentali e i reperti romani». Ma come sarà, nel dettaglio, questa “camera-museo”? I lavori sono già iniziati ed entro una quindicina di giorni la costruzione dovrebbe essere posizionata. Una struttura provvisoria ma con tutte le caratteristiche per accogliere i visitatori: climatizzata all’interno per evitare problemi ai reperti, sia d’estate che d’inverno, e coibentata perché le pareti avranno un doppio guscio in acciaio opportunamente isolato. «In un primo tempo il progettista aveva pensato a una struttura di pianta ellittica - spiega Ugo Bazzotti - però l’esigenza di completare il recupero del mosaico della stanza grande ha portato ad allargare lo spazio e, quindi, si è optato per una costruzione a pianta rettangolare. La superficie esterna della struttura sarà trattata con una tinta color testa di moro in modo da non risultare troppo vistosa. Le dimensioni? Sarà alta cinque metri e lunga circa sedici, comprenderà lo scavo - conclude Bazzotti - e uno spazio circostante su due lati per permettere al pubblico di girare intorno ai mosaici. Non mancheranno poi pannelli illustrativi e audiovisivi su un paio di monitor. Sarà insomma una vera e propria esposizione di uno scavo archeologico».