giovedì 18 febbraio 2010

Pompei - Ricostruzione dell'ingresso del Foro triangolare

Pompei - Ricostruzione dell'ingresso del Foro triangolare

Pompei - ricostruzione del mercato nel Foro Triangolare

Pompei - ricostruzione del mercato nel Foro Triangolare

Pompei - ricostruzione del Tempio di Iside

Pompei - ricostruzione del Tempio di Iside

Pompei - Ricostruzione della Casa di Cajo Cornelio Rufo


Pompei - Ricostruzione della Casa di Cajo Cornelio Rufo

Pompei - Ricostruzione di un funerale all'Ustrina

Pompei - Ricostruzione di un funerale all'Ustrina

Pompei - Ricostruzione della Strada dei Sepolcri

Pompei - Ricostruzione della Strada dei Sepolcri

Pompei - Ricostruzione de l'Arco di Caligola

Pompei - Ricostruzione de l'Arco di Caligola

Pompei - Ricostruzione del Tempio di Giove e dell'Arco di Nerone

Pompei - Ricostruzione del Tempio di Giove e dell'Arco di Nerone

Pompei - Ricostruzione de la Porta Marina

Pompei - Ricostruzione de la Porta Marina

Pantheon, via ai lavori di restauro

Pantheon, via ai lavori di restauro
Maria Grazia Filippi
Messaggero (Roma) 18/02/2010

I primi ponteggi sono apparsi ieri pomeriggio sotto la pioggia battente che però non ha fermato la curiosità di romani e turisti. Ma poi il Pantheon sarà tutto impacchettato e lo sarà per sei mesi. Interventi straordinari? Tutt'altro è manutenzione ordinaria del tetto. Niente paura dunque per il Pantheon, il tempio di tutti gli dei che i romani chiamano affettuosamente la rotonda dal nome della piazza che lo circonda. Malgrado la veneranda età fu costruito in età augustea e restaurato in epoca adrianea dopo un'incendio il Pantheon non corre rischi e i ponteggi apparsi nella giornata di ieri stanno ad indicare l'inizio di una tranche di lavori di manutenzione ordinaria che riguarderà le coperture. «Non appena abbiamo avuto la disponibilità dei 500 mila euro circa di finanziamento dai fondi ordinari per i restauri, li abbiamo subito impiegati spiega la soprintendente ai beni architettonici della capitale Federica Galloni si tratta di un intervento sulla copertura del pronao che avevano bisogno della consueta manutenzione. Diciamo che puntiamo ad utilizzare i fondi per gli interventi ordinari per non evitare di dover poi affrontare quelli straordinari». Buona la situazione generale del monumento romano che dal VII secolo è diventato una chiesa cristiana dedicata a Santa Maria ad Martyres. «Come tutto il nostro patrimonio storico artistico assicura la soprintendente. Anche il Pantheon ha bisogno di una costante attenzione e di continui interventi di piccola manutenzione. Anche questa volta procederemo secondo le norme con lavori presieduti da una commissione di esperti della soprintendenza». Per nessuna delle tante preziose architetture della città, secondo la Galloni, sono da segnalare situazioni di pericolo. «Dopo il terremoto del 6 aprile abbiamo controllato tutta la situazione e non abbiamo riscontrato anomalie. Recentemente ci sono stati piccoli interventi a San Gregorio al Celio per il cedimento di una trave, a Sant'Alessio e a Sant'Ignazio dove un'infiltrazione d'acqua era arrivata a minacciare i dipinti». Cosa serve dunque alle straordinarie architetture di Roma? «Serve un controllo continuo soprattutto per le infiltrazioni d'acqua, che sono il pericolo maggiore, e per l'umidità. E' ovviamente, tanta pulizia per le facciate, continuamente intaccate dallo smog e dalle intemperie». Il Pantheon rimarrà circondato dai ponteggi per un periodo di sei o otto mesi. «Sarebbe stato mealio intervenire in primavera o in estate conclude la soprintendente i lavori possono essere effettuati sicuramente in maniera più agile. Ma la nostra filosofia è impiegare i fondi non appena arrivano, per evitare qualsiasi possibilità che si disperdano. Quindi abbiamo cominciato subito». E pazienza se piove.

martedì 16 febbraio 2010

Elmo di gladiatore


Elmo di gladiatore

Combattimenti gladiatori


Combattimenti gladiatori

Buccina

Buccina

Cloaca Maxima


Cloaca Maxima

Toga romana



Toga romana

Iscrizione dedicatoria di L Mummius

Iscrizione dedicatoria di L. Mummius

Epitafio di P Cornelius Scipio - Flamen Dialis

Epitafio di P Cornelius Scipio - Flamen Dialis

Ingresso di una casa romana

Ingresso di una casa romana

Arco Romano a S Remy (Francia)


Arco Romano a S. Remy (Francia)

Lampada con scena del Circo

Lampada con scena del Circo

lunedì 15 febbraio 2010

sabato 13 febbraio 2010

Mosaici romani La camera-museo apre il 14 marzo

Mosaici romani La camera-museo apre il 14 marzo
Cristina del Piano
La Gazzetta di Mantova 10/02/2010

L’ angolo sud-est di piazza Sordello ospita una gru, travi d’acciaio e una miriade di attrezzi. Si fatica ad immaginare che in quell’area c’è la domus romana scoperta nel dicembre 2006. Eppure lì, tra circa un mese, verrà inaugurata la struttura che proteggerà i mosaici consentendo al pubblico di ammirarli dall’interno. Il Comune ha stretto i tempi e mantenuto la doppia promessa: recupero dei mosaici e musealizzazione in loco. Appuntamento al 14 marzo. È in quella data infatti che, salvo imprevisti, verrà inaugurata la “camera-museo” ovvero un padiglione espositivo provvisorio che permetterà ai visitatori di entrare e fare un salto nel tempo: sarà possibile vedere gli splendidi resti pavimentali senza il rischio di danneggiarli. Un’impresa fortemente voluta dal Comune che ha sottoscritto un’intesa con il ministero prendendo in carico i mosaici e accollandosi gli oneri per realizzare la struttura. E, in questo modo, come ha osservato l’assessore alla cultura Paolo Gianolio, l’iniziativa potrà offrire anche un’ulteriore attrattiva storico-artistica alla città. «Consentire al pubblico di poter visionare dall’interno i mosaici - spiega il vice sindaco - credo sia molto importante. Per questo abbiamo puntato su un progetto che assumesse le caratteristiche di evento espositivo. Abbiamo fatto il massimo per cercare di accelerare i tempi e anche la struttura, che sarà modulabile, potrà essere sostituita nel caso dovessero emergere altre esigenze di scavi». Via Roma insomma si accolla tutte le spese e stringe i tempi. «E’ una prova di responsabilità - commenta Gianolio -. Il Comune prima ha fatto in modo di avere la disponibilità dei mosaici poi, una volta stipulata la convenzione, a spese proprie ha pensato alla struttura che dovrà ovviamente coniugare la sua necessaria modernità con le architetture rinascimentali e i reperti romani». Ma come sarà, nel dettaglio, questa “camera-museo”? I lavori sono già iniziati ed entro una quindicina di giorni la costruzione dovrebbe essere posizionata. Una struttura provvisoria ma con tutte le caratteristiche per accogliere i visitatori: climatizzata all’interno per evitare problemi ai reperti, sia d’estate che d’inverno, e coibentata perché le pareti avranno un doppio guscio in acciaio opportunamente isolato. «In un primo tempo il progettista aveva pensato a una struttura di pianta ellittica - spiega Ugo Bazzotti - però l’esigenza di completare il recupero del mosaico della stanza grande ha portato ad allargare lo spazio e, quindi, si è optato per una costruzione a pianta rettangolare. La superficie esterna della struttura sarà trattata con una tinta color testa di moro in modo da non risultare troppo vistosa. Le dimensioni? Sarà alta cinque metri e lunga circa sedici, comprenderà lo scavo - conclude Bazzotti - e uno spazio circostante su due lati per permettere al pubblico di girare intorno ai mosaici. Non mancheranno poi pannelli illustrativi e audiovisivi su un paio di monitor. Sarà insomma una vera e propria esposizione di uno scavo archeologico».

L'archeologia di Canosa e la domus romana

L'archeologia di Canosa e la domus romana
FRANCESCA LOMBARDI
VENERDÌ, 12 FEBBRAIO 2010 LA REPUBBLICA - Bari

Una ricerca illustrerà i ritrovamenti degli ultimi 10 anni che raccontano la storia millenaria della città Il convegno

DIECI anni di attività di ricerca archeologica nella città di Canosa e nel suo agro svolta dalle Università di Roma, Bari, Foggia e dalla Sovrintendenza, saranno al centro del convegno di studio "Canosa. Ricerche storiche 2010", che si svolgerà oggi e domani, a Canosa di Puglia, nella sala convegni "Oasi Monsignor Minerva". Aprirà i lavori il direttore generale per i Beni Culturali ed Ambientali in Puglia, Ruggero Martines, insieme alla Soprintendente ai Beni archeologici della Puglia, Teresa Elena Cinquantaquattro, e ai rettori delle Università degli Studi di Bari e Foggia, Corrado Petrocelli e Giulio Volpe. Il convegnoè articolato in due sezioni: la prima ripercorree sintetizza dieci anni di attività di ricerca archeologica nella città di Canosa. Saranno illustrati tutti i rinvenimenti che dal 1999 al 2009 sono emersi dal sottosuolo: dalle domus rurali ai loro arredi, dalle ceramiche riccamente decorate a quelle di uso comune. La seconda sezione riguarderà l'attività di restauro della Basilica Cattedrale di San Sabino, secolare polo devozionale. I restauri hanno consentito di accertare che sotto la Cattedrale ci sono i resti di una domus romana.

Riaffiora Ruda romana

Riaffiora Ruda romana
IL POPOLO ONLINE

Continuano le tradizionali finalità della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, che ha tra gli scopi della sua missione la conservazione e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali e dei beni ambientali. Grazie ai finanziamenti costanti nel tempo e in perfetta sinergia di intenti con i Comuni e la Regione, la Fondazione Crup ha reso possibili le campagne archeologiche di scavo nei territori di Ruda e di Savorgnano al Torre, che spaziano dal periodo romano a quello medioevale. La prassi è sempre identica: i comuni di Ruda e Povoletto hanno chiesto al Ministero la concessione ministeriale per gli scavi condotti rispettivamente dagli archeologi Cristiano Tiussi e Fabio Piuzzi, la Fondazione è intervenuta nel rendere possibili le campagne di scavo e nell’acquisizione dei terreni privati interessati dai ritrovamenti.
Per quanto riguarda il Comune di Ruda, fin dal 2005, grazie all’entusiasmo del sindaco Palmina Mian e con la soprintendenza scientifica dell’archeologo Cristiano Tiussi, si sono iniziate campagne archeologiche in località La Fredda vicino a Perteole, riscoprendo un importante sito archeologico di cui si ignorava l’esistenza.
A circa 200 metri dall’attuale roggia Fredda, che conferisce al luogo il suo toponimo, si è scoperta una condotta d’acqua che probabilmente è quanto rimane dell’acquedotto che riforniva Aquileia, costituito da elementi modulari in pietra saldati a piombo. Poco o niente ne è rimasto, al di fuori del sedime, mentre l’idronimo La Fredda, assegnato al corso d’acqua, documenta fin dall’antichità la rinomanza e la bontà delle acque di risorgiva, che lo caratterizzano.
Poco distante, già nel 2008, è stato scoperto un edificio a pianta quadrangolare, risalente al I secolo a.C. e distrutto nel sec. IV, dove sono state scoperte circa 250 monete d’argento e di bronzo, databili dal I al IV secolo, resti di una epigrafe, una tegola con bollo, un anello sigillo in bronzo raffigurante un cervo che tiene in bocca un serpente, due fibule bronzee e resti di anfore per vino e olio provenienti dall’Africa, a testimonianza dei rapporti di Aquileia con l’Oriente mediterraneo.
A oriente della conduttura è stata accertata la presenza di ben due strade romane dagli assi non coincidenti, che probabilmente è quanto rimane dell’arteria che congiungeva Aquileia a Cividale. Larga ben 10 metri, aveva un profilo a schiena d’asino per permettere il deflusso delle acque piovane. Nel 2008 la quarta campagna di scavo finanziata dalla Fondazione Crup, con il concorso del Comune e del Centro di Catalogazione di Passariano, si è prefissa di evidenziare il tracciato stradale scoprendo due piani sovrapposti con un asse diverso, di cui è rimasta solo la trincea di fondazione. Sono stati ritrovati un’ansa di vetro, mattoni, decorazioni architettoniche in pietra, inoltre, grazie al contributo della Fondazione Crup, del Centro di Passariano e del Comune, Grazia Facchinetti ha catalogato le monete e il geologo Stefano Furlani ha studiato il territorio con una particolare attenzione alle deviazioni dell’alveo del torrente Torre. Palmina Mian, sindaco di Ruda e archeologa nel tempo libero, ha coinvolto nel suo entusiasmo anche l’assessore alla cultura Roberto Molinaro, che, insieme al soprintendente Franca Maselli Scotti, ha visitato il sito, stanziando finanziamenti regionali che, insieme all’intervento della Fondazione Crup, hanno permesso di acquisire il terreno archeologico privato dagli eredi del geometra Dino Fornasin. Sarà così possibile continuare le indagini relative all’acquedotto e alla strada romana, nel sito dove il gruppo Ana ha recuperato una postazione d’artiglieria risalente alla prima guerra mondiale.
Le ricerche sono state rese possibili grazie alla collaborazione con il Gruppo storico archeologico Natiso cum Turro e con la Protezione Civile, che ha collaborato allo scavo e a far defluire le acque. Per il futuro si progetta di costruire un percorso storico inserito nel contesto naturalistico e posto in posizione strategica vicino alla pista ciclabile che unirà Aquileia ad Aiello.

http://www.db.ilpopolopordenone.glauco.it/pls/ilpopolopordenone/v3_s2ew_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=2322