La storia a picco. In mare frammenti della villa di Claudio
Elisabetta Froncillo
Il Mattino – Napoli 11/12/2010
Bacoli, segnalazione partita da un gruppo di pescatori
Il costone continua a franare
BACOLI. Ad accorgersene per primi, e a lanciare l'allarme, sono stati i pescatori. Mentre si allontanavano dalla costa per raggiungere il largo e gettare le reti hanno visto quei reperti storici, frammenti di colonne e di pareti che hanno resistito per duemila anni, spuntare a pelo d'acqua. Altri pezzi di muri in reticolatum e pietre affrescate erano accumulate sulla spiaggetta, ai piedi del promontorio. La storia in frantumi, precipitata giù dalla collina amata dagli imperatori romani, quella Punta Epitaffio che fu sede di imponenti complessi termali e ville gentilizie. A pochi giorni dalla segnalazione del crollo dei ruderi della villa di Lucullo a Miseno, questa volta a cedere alle intemperie e all'incuria è il complesso che si ritiene essere appartenuto all'imperatore Claudio. Uno smottamento ha portato giù, oltre a una grossa quantità di cumuli tufacei, anche una mole di parte del maestoso edificio posto a strapiombo sul mare. - Viene tutto giù, i reperti cadono come cocci di cartapesta, dopo abbondanti piogge e mareggiate che per tutto novembre non hanno dato tregua a un territorio provato, dove la manutenzione sistematica sembra mancare. Ma dove le testimonianze di un'epoca di splendore e prestigio sono numerose e imponenti. Baia era uno dei porti di Cuma, la colonia greca fondata nell'VIII sec. a.C. Il suo promontorio, Punta Epitaffio, in epoca romana fu la sede di imponenti complessi termali e ville gentilizie. Territorio permeabile quello flegreo, e delicato, da decenni nel tratto che congiunge Pozzuoli a Bacoli si ripresentano periodicamente delle frane. L'ultima, considerevole, è avvenuta nel 2008: il costone sul versante di Lucrino cedette rendendo impossibile praticare la strada sovrastante, se non con un senso unico alternato, ancora presente, e un muro di contenimento provvisorio, costruito dalla Protezione Civile. Il clima mite, il paesaggio, le acque termali flegree erano ben conosciute nel mondo romano, a tal punto da invogliare addirittura gli imperatori ad ordinare la costruzione delle proprie ville sulla collina di Baia. Un luogo di piaceri, come è stato descritto nelle opere di Cicerone, Properzio e Seneca. Qui Pompeo, Varrone e Cesare avevano le loro residenze. Ai piedi di Punta Epitaffio, ora sommerso dal mare a sette metri di profondità per effetto del bradisismo, si possono vedere un ninfeo del I sec. d.C. e due ville di età imperiale, la Protiro e la Pisoni, racchiuse nel Parco sommerso di Baia. Proprio nel Ninfeo sono presenti statue raffiguranti i genitori dell'imperatore Claudio, il quale fece costruire il grandioso complesso, e probabilmente anche la villa che in questi giorni sta lentamente crollando. Dopo la segnalazione dei pescatori è partita la mobilitazione, gli amministratori bacolesi hanno organizzato una spedizione per scattare foto da piccole barche. C'è chi mette l'accento sulla necessità di un assessore ai Beni Culturali che oggi manca a Bacoli. Di certo i resti dei luoghi di divertimento dei grandi della storia rischiano di scomparire dal patrimonio dell'umanità.