domenica 19 aprile 2020

ora – hora


ora – hora

L’ora romana non era a ventiquattresima pale della giornata di ventiquattro ore bensì la dodicesima parte del giorno o la dodicesima parte della notte: vi erano infatti dodi­ci ore diurne e dodici notturne, in modo che l’ora non era un’u­nità fissa, ma variabile, in fun­zione dell’alba e del tramonto; l’ora diurna era uguale a quella notturna soltanto agli equinozi. Del resto, ai Romani non interessa­va in genere sapere l’ora esatta, benché possedessero orologi ; preferi­vano designare i vari momenti della giornata con termini più o meno precisi: mane (il mattino), ante meridiem (prima di mezzo­giorno, che corrispondeva alla settima ora), post meridiem (po­meriggio) e via dicendo. Le not­ti, negli accampamenti, erano divise in quattro veglie di tre ore”.