mercoledì 22 aprile 2020

Legio X Fretensis


LEGIO X FRETENSIS
  
Il nome fretensis origina probabilmente da Fretum Siculum, lo stretto di Messina dove la legione combatté contro Sesto Pompeo.
Nel 66 dC. partecipò alla presa di Akko e di altri centri nel nord della Palestina e nel 70 la legione, che si era mossa da Gerico, era ancora impegnata a fortificare il proprio accampa­mento sul monte degli Ulivi, quando fu attaccata con tale violenza da subire una sconfitta quasi totale (poco prima di Pasqua). Solo l’intervento personale di Tito riuscì a far mantenere la sua posizione ed a respingere l’attacco.
L’esercito di Tito all’assedio di Gerusalemme era formato da quattro legioni, Oltre alle tre di suo padre (V Macedonica, X Fretensis e XV Apollinaris) egli aveva portato anche la XII Fulminata che era già stata in Siria sotto Cestio Gallo e aveva iniziato la guerra in modo alquanto sfortunato.
Al comando della V stava Sesto Vettuleno Ceriale, della X Fretensis A. Larcio Lepido Sulpiciano, della XV M. Tizzio Frugi; il comandante della XII non è noto.
Nel 73 la XF completò l’opera annientando gli zeloti ribelli di Massada.
Giuseppe Flavio afferma che all’assedio di Gerusalemme le macchine della X Fretensis lan­ciavano pietre che pesavano un talento (circa 55 libbre) alla distanza di 440 yarde o più.
Dopo la guerra di bar Kochba (132-135) si fermò definitivamente ad Aelia Capitolina alias Gerusalemme mentre il nord della Palestina veniva controllato dalla VI Ferrata.
Adriano, dopo la vittoria sui Giudei, fece porre a scopo intimidatorio sopra la porta occidentale di Gerusalemme uno stemma con un gigantesco cinghiale che sarà senz’altro stato scambiato per una scrofa dagli ebrei! In verità, uno dei simboli della legione X era appunto il cinghiale ed un altro la nave.
A Gerusalemme è stato trovato un sigillo di coccio con la scritta LXF e un cinghiale.
“ …  Marco Aurelio chiamò parti della X Fretensis da Gerusalemme e della III Augusta dall’Africa sul Danubio contro i Quadi e i Marcomanni...” Tacito, Annali, 11, 57:    si incontrarono a Cyrrhus, nei quartieri d’inverno della decima legione,,,” (Cyrrhus, Cyrrestica, a nord di Antiochia ad Orontem).

Nella prima metà del IV secolo la X fu spostata da Gerusalemme ad Aila (Eilath), diventando l’unica legione della nuova Palestina Salutaris.

Si è detto che nel 73 la LXF annientò i ribelli zeloti di Massada capitanati da Eleazar. Da calcoli più precisi si deduce che la caduta di questa roccaforte non poté avvenire prima della primavera del 74.
Alcune notizie sui comandanti della X che poi erano anche governatori di Giudea.
Sex. Vettulenus Cerialis comandava la legio V Macedonica all’assedio di Gerusalemme. Dopo la partenza di Tito, rimase capo delle forze di occupazione, cioè della X e dei reparti ad essa associati e poi li trasmise a Lucilio Basso, Questi prese le fortezze di Herodium e Macheronte. Morì governatore.
L. Flavius Silva fra il 73/74 e l’81; il conquistatore di Massada.
Si conoscono i nomi di numerosi altri governatori della provincia di Giudea e comandanti della XF successivi a Silva: Cn. Pompeius Longinus 86; Sex. Hermetidius Campanus 93; Atticus 99/100 (?) o 102/103 (?); Quadratus Bassus c.  102/103-104/105; C. Pompeius Falco c. 105-107; e poi ancora altri fino al celebre Lusius Quietus, il mauro, prefetto del pretorio di Traiano che fu governatore di Giudea dopo aver soffocato la rivolta giudaica in Mesopotamia alla fine del regno di Traiano. Egli fu poi deposto da Adriano e subito dopo giustiziato. Al tempo della seconda rivolta ebraica di Bar Kochba era governatore Q. Tineius Rufus.