Su Pietole un satellite sta cercando la casa di Virgilio
Stefano Scansani
Gazzetta di Mantova 12/2/2011
Chi cerca trova con il "remote sensing". Non è un nome latino, ma anglosassone. Poco importa. La sofisticatissima tecnologia è sulle tracce dell'antica Andes. Per farla breve e in senso lato, della casa di Virgilio. Il telerilevamento o "remote sensing" da un satellite ha scandagliato le campagne del territorio, fra Cerese e Pietole, ha messo in luce un reticolo di tracce archeologiche. Il sindaco Alessandro Beduschi è contento: ha fatto scavare con l'energia elettromagnetica dall'alto del cielo e ne ha ricavato un dossier che lunedì passerà nelle mani e - speriamo - nell'operatività della sovrintendenza archeologica della Lombardia, nella persona di Elena Maria Menotti. Occasione: la presentazione del comitato per la promozione e l'esposizione degli scheletri neolitici abbracciati che la Gazzetta battezzò già al momento della scoperta, nel 2007, Amanti di Mantova, e del cacciatore Orione con il suo cane Sirio. Passaggio di dossier che ha un significato preciso: le strutture ci sono, ora scopritele. Il sindaco Beduschi, in mobilitazione da mesi per l'ancora ipotizzata visita del capo dello Stato il 15 ottobre (compleanno del Poeta), è convinto che gli scavi a Pietole Vecchia potrebbero dare il via al Parco Virgiliano il quale, partendo dal Lucus Vergili (Bosco Virgiliano, tutto da recuperare) per arrivare all'emporio etrusco del Forcello che è nella giurisdizione di Bagnolo. Virgilio era mantovano-etrusco, e ancora insiste nel pretendere in questa città e nei dintorni una realtà che lo racconti, lo evochi. Alternativa: foraggio, fossi e frumentone. Ma per Beduschi la ricerca col satellite lanciato nel 2009 e con un'ottica dell'anno scorso, la collaborazione con la West Systems del Consiglio Nazionale delle Ricerche, aveva tutt'altre finalità. Come il rinnovo della cartografia comunale e la verifica della contemporaneità urbanistica. Tre obiettivi e un solo passaggio. Dal telerilevamento emergono una infinità di tracce ordinate, che seguono un loro preciso orientamento, che nulla condivide con l'attuale reticolo viario, con quello idraulico o gli insediamenti abitativi. L'area indagata è vastissima. L'occhio del "remote sensing" ha scrutato poco meno di 50 chilometri quadrati di campagne e si è infine concentrato con il segmento compreso fra il Forte di Pietole e la Corte Virgiliana che è zona topica. Quella che per leggenda, mitografia, tradizione è la culla del genio virgiliano. La consuetudine ha montato su queste biolche incerte fra l'acqua e la terra un totem letterario. Qui c'era la casa di Virgilio, il sasso dove Virgilio rifletteva, il tumulo di Virgilio, il fosso di Virgilio... Ora tocca agli archeologi interpretare le immagini.
Tra Amanti di Mantova, e mosaici romani. Incertezze. Questo è il catalogo
L'archeologia è nelle corde di Mantova. Patrimonio e tormento. Basti pensare al cuore del problema, ovvero al Museo Archeologico Nazionale, incompiuto, cantiere dall'anno 1995 e ancora in attesa della realizzazione e posa degli allestimenti e degli apparati tecnologici, e quindi di circa 4,5 milioni di euro. Contenitore incompiuto e contenuto chiuso a chiave: gli scheletri abbracciati degli Amanti di Mantova (e di altri, come quelli del cacciatore Orione e del suo cane Sirio) attendono di essere esposti dal 2009, cioè da quando hanno lasciato i Musei Civici di Como, sede delle analisi.
Altro caso è quello dell'emporio etrusco del Forcello, a Bagnolo San Vito: sito archeologico così interminabile che è diventato sede di saggi annuali e di un villaggio virtuale.
Chiudiamo questo catalogo delle incertezze con i mosaici della domus romana, scoperta nel 2006 in un angolo di piazza Sordello e protetta dal cubo che il sindaco Sodano intende trasferire. Il futuro dei pavimenti è quindi tutto da scrivere.