L'antica Roma ritrova il suo Stadio
C. R.
Il Messaggero – Roma 3/1/2011
Sulla sommità del Colle un'arena lunga 160 metri e larga 48: voluta da Domiziano (81-96 d.c.) fu parte integrante dello spettacolare complesso imperiale
Il sottosegretario ai Beni culturali Giro: in primavera sarà visitabile il "Palatino"
Uno stadio sulla sommità del colle Palatino, una arena lunga 160 metri e larga 48, uno scenario spettacolare. «Presto sarà visitabile, fu costruito da Domiziano, in primavera verrà aperto al pubblico». L'annuncio è del sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, ed è un bel modo di iniziare l'anno nuovo e lasciarsi alle spalle i brutti ricordi. -Lo Stadio Palatino è parte integrante del complesso architettonico del Palazzo Imperiale. «Sarà anche una cavalcata nella storia imperiale di Roma - spiega Giro anticipando le suggestioni che aspettano i visitatori del sito con Domiziano (81-96 d.C.) che avviò la costruzione del suo Palazzo e dello Stadio, Settimio Severo che vi costruì le Terme (193-211) e Massenzio (307-312) al quale dobbiamo la meravigliosa Esedra che chiude lo stadio». Per i nostri beni artistici e archeologici il 2010 non sarà ricordato purtroppo come un anno "eccezionale". Basti pensare ai crolli di Pompei e quello che simbolicamente rappresentano. Un'immagine di degrado e di disfacimento che ha fatto il giro del mondo, Tuttavia, sostiene il sottosegretario Giro, 2010.è stato un anno eccezionale per l'archeologia di Roma». Ed elenca: l'apertura del terzo anello del Colosseo, degli Ipogei, del tempio di Venere a Roma e della Villa imperiale dei Quintili all'Appia antica. Anche il 2011, promette Giro, sarà un anno importante per l'archeologia romana con due eventi su tutti gli altri: l'inaugurazione della Casa delle Vestali e la valori77aaione del Lapis Niger. «La Casa delle Vestali era il centro della vita religiosa di Roma, sede del collegio sacerdotale delle Vestali della Roma antica, nel Foro Romano. Era collocata alle spalle della Regia e componeva un unicuum con il Tempio di Vesta, in un complesso chiamato Atrium Vestae. L'inaugurazione è prevista per metà gennaio e ci consentirà di rendere pubbliche le ultime scoperte sulla esatta collocazione e organizzazione della Casa delle Vestali in età regia con Andrea Carandini, archeologo di fama internazionale e protagonista degli scavi in questa area». Se la Casa delle Vestali è il cuore della Roma religiosa, il Lapis Niger è il cuore della Roma pubblica dove il popolo si riuniva in assemblea fin dall'età regia, VII-V1 secolo. «Con un cantiere aperto e visibile al pubblico, già operativo da circa un anno - precisa Giro - noi valorizzeremo questa area del comizio, posta di fronte alla curia del senato, nel cuore del Foro romano». «Altri due progetti caratterizzeranno il 2001- anticipa il calendario degli eventi il sottosegretario ai Beni culturali -: la valorizzazione degli scavi dell'antica città di Gabii sulla via Prenestina e l'apertura dell'anfiteatro del tempio di Ercole Vincitore a Tivoli. Gabii era definita la piccola Roma e molto probabilmente ha ospitato i Tarquini, la stirpe etrusca dei Re di Roma. In tale senso si spiegherebbe la scoperta recentissima di una Regia simile a quella del Foro. Il tempio di Ercole vincitore a Tivoli è un complesso imponente che ricostruiremo anche virtualmente attraverso fasci di luce dove è presente anche un insediamento industriale dell'800 che cercheremo di valorizzare adottando allestimenti e tecnologie moderne e di forte impatto». «Sono progetti che saranno condivisi con la Regione Lazio e la giunta Polverini - conclude il sottosegretario - molto attenta a promuovere con il governo la valorizzazione del patrimonio culturale della regione».