sabato 11 agosto 2012

I Fori studiati dalla mongolfiera, mostra svela i segreti

I Fori studiati dalla mongolfiera, mostra svela i segreti
LAURA LARCAN
LUNEDÌ, 18 GIUGNO 2012 LA REPUBBLICA PRIMA
LA STORIA dell’archeologia a Roma sta per svelare un capitolo poco noto, che fu scritto tra il 1898 e il 1911, quando il Foro romano e il Palatino divennero la culla di una sperimentazione senza precedenti in Europa. Quando, cioè, lo studio, l'indagine e la documentazione grafica degli scavi si facevano dalla cesta di un aerostato, tra i 60 e i trecento metri d’altezza. Quando nell’area centrale degli scavi debuttò la fotografia aerea archeologica. A mettere a punto questa impresa leggendaria fu Giacomo Boni. L’ARCHITETTO veneto assunse la direzione del Foro romano dal 1898 al 1925, in stretta collaborazione con la Sezione aerostatica del Genio militare e soprattutto con il capitano Maurizio Mauro Moris, in compagnia del quale Boni effettuò le prime “volate” sulla valle del Foro. A raccontarle, è una serie straordinaria di fotografie inedite nella mostra “Boni e il Genio”, organizzata dalla soprintendenza ai Beni archeologici e dall’università La Sapienza nell’ambito del Salone dell’editoria archeologica di Roma. La mostra, da domani al 21 giugno, farà una prima tappa nella sede universitaria delle ex Vetrerie Sciarpa, in via dei Volsci 122, per poi spostarsi dal 23 giugno al 7 luglio alla British School at Rome (via Gramsci 61). «Si tratta di un nucleo di fotografie aeree scattate dal pallone frenato e dal cosiddetto pallone drago, Draken-Ballon, e riemerse grazie ad un lavoro ricerca condotto tra i materiali dei nostri archivi», spiega Patrizia Fortini, archeologa della soprintendenza e curatrice della mostra, insieme a Elisa Cella e Laura Castrianni. Un’operazione epocale oggi documentata da 70 scatti unici. «Boni eseguiva vedute d’insieme, da utilizzare a supporto delle piante generali di scavo, e vedute di dettaglio per ricostruire le fasi d’indagine e individuare stratigrafie e monumenti non più esistenti o visibili», dice Elisa Cella. Tra le chicche, le prime vedute aeree del Lapis Niger, della Fonte di Giuturna, dello Stadio di Domiziano appena individuato. Spiccano anche una veduta del Foro romano invaso dall'acqua in occasione dello straripamento del Tevere a dicembre del 1900, come pure il cantiere del Vittoriano.