sabato 30 luglio 2011

Foro Romano - Tempio di Castore

                                                         Foro Romano - Tempio di Castore

giovedì 28 luglio 2011

Rinvenuta sulla spiaggia la chiglia di un'imbarcazione romana

Rinvenuta sulla spiaggia la chiglia di un'imbarcazione romana
Paola Ruotolo
il Tempo 09/07/2011

Notizie - Lazio nord
Tarquinia

Riemergono pezzi di nave storica

Il frammento di un'antica imbarcazione trovato nella località balneare di Sant' Agostino, tra gli stabilimenti balneari «Il Corsaro» e «La Scogliera». Alcuni bagnanti hanno segnalato la presenza a riva e allertato la Capitaneria di Porto che ha provveduto ad effettuare le dovute segnalazioni alla sala operativa e alla Soprintendenza delle Belle arti che la prossima settimana effettuerà un sopralluogo congiunto per stabilire l'esatto valore della chiglia. Il reperto dovrebbe essere relativo ad uno dei tanti relitti presenti nell'area di Sant'Agostino. Ieri mattina sul posto si sono recati il maresciallo Lamberto Alessandro della Capitaneria di porto di Tarquinia e il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola dopo l'intervento nei giorni scorsi delle associazioni Italia Nostra, Forum Ambientalista e Antivandali. La chiglia è stata anche ispezionata da alcuni esperti dell'associazione sub «I Tirreni» di Civitavecchia che parlano di importante ritrovamento storico. Secondo una prima valutazione, si tratterebbe della chiglia di una delle piccole navi che un tempo assicuravano comunicazioni e commerci via mare. Tra le ipotesi più accreditate c'è anche quella che si tratti di resti di una chiatta addetta al trasporto del sale delle vicine Saline di Tarquinia.

Una tomba antica sulla via della Pedemontana

Una tomba antica sulla via della Pedemontana
La Provincia di Como, 13-7-2011

Lo scavo che ha portato alle luce i resti di una tomba romana

GRANDATE - La Pedemontana inciampa in un reperto romano. Le ruspe hanno portato alla luce una sepoltura di circa duemila anni fa e mentre gli esperti della Soprintendenza ai beni archeologici sono al lavoro il sindaco di Grandate Monica Luraschi chiede la massima attenzione e cautela in modo da verificare l'importanza del ritrovamento. Come dire che il grande cerchio magico emerso durante la costruzione del nuovo ospedale Sant'Anna fa scuola.
A portare una volta di più alla ribalta delle cronache i lavori della futura Tangenziale di Como è, in questo caso, il ritrovamento di alcuni resti di sepoltura romana nell'area vicino al santuario della Madonna del Noce. In passato, proprio da quei terreni, erano affiorati altri reperti storici. Non una novità assoluta, quindi, ma un ritrovamento che ha comunque un importante interesse storico.
Sul posto sono giunti da Milano gli esperti della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia, avvisati da Pedemontana e coordinati da Stefania De Francesco.
«È stata trovata un'unica tomba e comunque sono in corso le indagini - spiega, spegnendo sul nascere le voci che parlavano di un ritrovamento ben più ampio -. Probabilmente, purtroppo, è già stata aperta e fatta oggetto di escavazione clandestina. Si tratta, comunque, di una sepoltura romana ad incinerazione, cioè un defunto cremato, e quindi ha anche una dimensione modesta. Al momento possiamo ipotizzare che sia databile fra l'età della Repubblica e la prima età imperiale».
L'amministrazione comunale di Grandate, avvisata dai cittadini, per bocca del sindaco Monica Luraschi chiede particolare attenzione e cura nelle prossime operazioni di scavo, per non compromettere altri possibili ritrovamenti.
Intanto, l'avanzamento del cantiere modifica la viabilità. Chiude infatti la via Monte Rosa. Riaprirà, si spera, nel 2014: Dopo tanto parlare, oggi chiude ufficialmente la via che collega Grandate a Casnate con Bernate. L'interruzione, che riguarderà un fronte di una cinquantina di metri fra l'area dove sorgeva la Polleria Seveso e il maneggio La Staffa, in territorio di Grandate, impedirà così il collegamento diretto fra i due comuni. Per i residenti, invece, viene contestualmente inaugurata la nuova via Cervino, che consentirà loro di sbucare su via Catelli per trovarsi direttamente alla rotonda dell'Iper.

mercoledì 27 luglio 2011

"Un milione di euro per restaurare Porto Testaccio"

"Un milione di euro per restaurare Porto Testaccio"
LAURA LARCAN
MARTEDÌ, 26 LUGLIO 2011 LA REPUBBLICA - Roma

Giro: dopo vent´anni consolideremo il sito. Ma 5 milioni andranno al Polo museale di Napoli

Ma è allarme per la tomba di Macrino: "Le strutture sono malate"

Dopo vent´anni di scavi, il Tevere restituisce il più grande porto della Roma imperiale, legato alla figura di Traiano che nel II secolo lo trasformò nel centro della vita commerciale della città. Un complesso architettonico che dal Ponte Sublicio correva fino all´altezza della Magliana, e che il cantiere della soprintendenza ha svelato per un tratto di trecentoventi metri su lungotevere Testaccio. Un tesoro tanto straordinario, quando delicato per i rischi di esondazione delle acque e frequenti intrusioni clandestine, ma che potrebbe essere aperto al pubblico. È pronto il progetto da 1 milione di euro per consolidare le strutture e valorizzarle con visite guidate. La promessa del finanziamento arriva dal sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Maria Giro che ieri ha effettuato il sopralluogo al cantiere. «L´obiettivo - ha detto - è riportare la giusta attenzione sulla funzione storica e culturale del Tevere, spesso utilizzato solo per le manifestazioni dell´Estate Romana».
La storia del Porto di Testaccio si dipana per quasi nove secoli, dall´epoca repubblicana quando venne scelto come scalo delle merci, ai primi tre secoli dell´impero, quando assunse una fisionomia industriale per far fronte ad una popolazione di un milione e cinquecentomila anime, fino alla decadenza tra il VI e il VII secolo, quando le murature vennero riusate come cimitero cristiano. La struttura è monumentale: si articola su tre livelli, dove spicca un criptoportico coperto da volte a botte, e munito di lucernai, lungo il quale si aprono ambienti, probabilmente magazzini, che si sviluppano sotto il manto stradale. Qui lo scavo della terra ha restituito numerose anfore, specialmente da vino e salse. Del terzo piano, usato per gli uffici della contabilità, restano solo tracce di pavimenti a mosaico. All´edificio sono addossate a vari livelli le banchine per gli ormeggi, quelle cosiddette di "piana" e "piena". «L´organizzazione era capillare - spiega la direttrice Paola Di Manzano - tra scali per olio, vino, derrate e marmi». «Il porto di Testaccio è un fortunato salvataggio - racconta Claudio Moccheggiani Carpano che ha diretto gli scavi dall´83 - Caduto in disuso venne interrato e non subì spoliazioni. Nell´800 gli sbancamenti per i muraglioni si fermarono a Ponte Sublicio». Il progetto prevede anche uno studio di fattibilità per un museo subacqueo.
Altro cantiere da salvare è quello sulla via Flaminia del Mausoleo del senatore Nonio Macrinio, famoso per aver ispirato il film il "Il Gladiatore" con Russell Crowe. «Le strutture del sepolcro sono malate - ha dichiarato il sottosegretario Giro - compromesse nell´integrità. Lo stanziamento per i primi interventi di tutela è di 300mila euro, ma serve un progetto per un parco archeologico». Impegno importante, visto che dal bilancio 2011 della soprintendenza comunale, ben 5 milioni di euro saranno "donati" subito al Polo museale di Napoli per sanare parte dei debiti, in virtù dell´approvato decreto per il reintegro del Fus, in cui è previsto che le soprintendenze "più ricche" salvino quelle "più deboli".

martedì 26 luglio 2011

Resti archeologici della Villa Romana «off limits» ai visitatori, scoppia la polemica

Resti archeologici della Villa Romana «off limits» ai visitatori, scoppia la polemica
LA SICILIA Venerdì 22 Luglio 2011

Ripuliti dalle sterpaglie ma sempre non accessibili al pubblico. Non c'è pace per i resti della Villa Romana. Ma a non aver pace, per questo triste dato di fatto, sono soprattutto coloro i quali vorrebbero visitare questo sito archeologico «off limits» e devono accontentarsi di scrutarli dall'inferriata esterna. «Scusi, per fare il biglietto ed entrare?», lo ha chiesto, qualche giorno fa, un turista proveniente dal nord ad un residente del posto. Da lì, l'imbarazzo dell'avolese, che ha dovuto rispondere: «Spiacente. A dire il vero, non saprei che dirle. Provi a rivolgersi alla Pro Loco». Un episodio emblematico che fa riflettere sull'ennesimo caso di scarsa valorizzazione di uno dei siti archeologici prospicienti il Mar Jonio. Che le sorti di questa Villa, risalente al II secolo avanti Cristo, siano in balìa di nessuno è un dato di fatto ormai consolidato. Da diversi anni, infatti, il Comune, la Pro Loco e la Soprintendenza sembrano avere qualche intoppo di natura diplomatica sull'argomento. Mentre l'ente locale ha ribadito in più occasioni di non essere nemmeno in possesso delle chiavi del cancello, l'associazione turistico-culturale ha persino inoltrato un'istanza alla Soprintendenza al fine di richiedere l'autorizzazione per gestire il sito. Ma niente sembra esser cambiato. E i cancelli continuano quindi ad esser serrati. L'unico motivo per cui l'inferriata che delimita il sito archeologico ha aperto i battenti, qualche settimana fa, è stato per la bonifica del sito, ormai preda delle sterpaglie. Poi l'oblìo. Nessun cartello che fornisca la ricostruzione storica dello scavo. Soltanto una l'insegna presente: quella che denomina il posto. Quasi nemmeno visibile ai passanti.
E.T.

Porto di Testaccio, scavi alla svolta

Porto di Testaccio, scavi alla svolta
Messaggero - Roma 26/7/2011

Porto di Testaccio, nuovi fondi per farlo rinascere
Giro: un piano per il recupero. Tolti fondi a Roma per il polo museale di Napoli
Novità per il cantiere archeologico del Porto romano di Testaccio. Dopo 20 anni di scavo e indagini, il più grande e importante della Roma imperiale, potenziato proprio da Traiano nel II secolo, potrebbe avere una svolta. Per consolidare le strutture, metterle in sicurezza e valorizzarle in prospettiva di aprirle al pubblico con visite contingentate, serve circa un milione di euro. E la promessa delle risorse arriva dal sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, che ha effettuato il sopralluogo allo scavo, che si estende per circa 320 metri, dal ponte Sublicio verso la Magliana. «E’ un'area importante e delicata - ha detto Giro - a rischio esondazioni, che testimonia la storia del più grande porto di Roma che potrebbe essere aperto e valorizzato».

La soprintendenza speciale ai beni archeologici di Roma «perderà» 5 milioni di euro, per donarli al Polo Museale di Napoli. A dare la notizia il sottosegretario ai beni culturali Francesco Giro a margine del sopralluogo presso il Porto di Testaccio. «È vero, abbiamo deciso di destinare 5 milioni di euro dalla Soprintendenza archeologica di Roma al polo museale di Napoli. Capodimonte, ha maturato un debito tra gli 8 e i 9 milioni di euro che dobbiamo risanare in ogni modo». Quanto al cantiere archeologico del Porto romano di Testaccio, dopo 20 anni di scavo e indagini, il più grande e importante della Roma imperiale, potenziato proprio da Traiano nel II secolo, potrebbe avere una svolta. Per consolidare le strutture, metterle in sicurezza e valorizzarle in prospettiva di aprirle al pubblico con visite contingentate, serve circa un milione di euro. E la promessa delle risorse arriva dal sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, che ha effettuato il sopralluogo allo scavo, che si estende per circa 320 metri, dal ponte Sublicio verso la Magliana. Con lui, l'attuale direttrice dell'area, Paola Di Manzano, l'ex direttore che iniziato lo scavo nel 1983 Claudio Moccheggiani Carpano, l'architetto dei lavori Maurizio Pinotti e il presidente della Commissione speciale per la Sicurezza Fabrizio Santori. «E’ un'area importante e delicata, a rischio esondazioni, che testimonia la storia del più grande porto di Roma che potrebbe essere aperto e valorizzato con attività promozionali di visita soprattutto d'estate - dichiara Giro - È pronto il progetto da un milione di euro di consolidamento e tutela, che ci impegnamo a stanziare, il nostro obiettivo è riportare l'attenzione sul Tevere, il grande abbandonato: il porto di Testaccio è il porto Princeps della Roma imperiale, al centro di un progetto di valorizzazione che va portato avanti. Ma l'idea è fare la ricognizione di tutti gli approdi di Roma per definire la grande carta fluviale della città nella storia». «Stiamo per partire con una grande operazione di valorizzazione dell'arsenale pontificio, dalla sponda opposta. L'idea è collegare le due realtà. L'anno decisivo dell'arsenale sarà la fine del 2012, quando dovrebbero concludersi i lavori. Sarebbe bello creare un dialogo tra i due progetti valorizzando entrambe le sponde. Per il porto di Testaccio potremmo immaginare un primo fondo di 500mila euro per il 2012 e altri 500mila per concludere nel 2013 in modo che l'estate si possano aprire entrambe le aree. Fondamentale sarà la collaborazione con Roma Capitale»
Ultima tappa, il Mausoleo sulla Flaminia. «Dopo la mia visita esattamente un anno fa mi accorgo con un certo allarme che le strutture architettoniche del tempio rinvenute lungo la Via Flaminia sono colpite da fenomeni di sfaldamento, fessurazione e da deterioramenti batterici. Il Mausoleo è malato e deve essere salvato. Lo stanziamento per i primi interventi ammontano a 300mila euro». Il Mausoleo è dedicato al senatore Nonio Macrinio, famoso per aver ispirato il film Il Gladiatore.

venerdì 22 luglio 2011

Scuola delle Vestali di Hector Le Roux.jpg

                                                 Scuola delle Vestali di Hector Le Roux