domenica 9 aprile 2023

Mani

Mani

MANi, divinità a cui gli antichi hanno dato come madre la dea Mania. Talvolta li consideravano come anime separate dal corpo, talvolta come dei inferi, o semplicemente come dei e geni tutelari dei defunti. In Italia e in Grecia, i mani erano invocati come dei; si erigevano loro altari e si offrivano loro tori per convincerli a proteggere i campi, a spaventare i ladri di frutta. Le tombe erano sotto la loro protezione, ogni epitaffio recava la scritta Dis Manibus. I luoghi destinati alla sepoltura dei morti, sempre dedicati ai dei degli inferi (diis inferis), erano chiamati loca religiosa; mentre quelli dedicati ai dei degli dèi (diis superis) erano chiamati loca sacra. Vicino ad essi era dedicato un luogo ai mani. Il rumore dell'ottone e del ferro era insopportabile per loro e li metteva in fuga, così come le ombre degli inferi. Ma la vista del fuoco era gradita loro: per questo motivo tutti i popoli d'Italia mettevano lampade tetragonali nelle tombe. Sui monumenti antichi, i mani sono chiamati a volte dei sacri, a volte dei patri, dei protettori della famiglia.


mercoledì 5 aprile 2023

battaglia di Tapso 6 aprile del 46 aC Giulio Cesare sconfigge i pompeiani

battaglia di Tapso  6 aprile del 46 aC Giulio Cesare sconfigge i pompeiani


Il 6 aprile del 46 a.C. si svolse una delle più importanti battaglie della guerra civile romana tra Giulio Cesare e i suoi nemici pompeiani. La battaglia di Tapso ebbe luogo nell'odierna Tunisia, vicino alla città di Thapsus, e fu una vittoria decisiva per Cesare.


La guerra civile romana era iniziata nel 49 a.C., quando Cesare attraversò il Rubicone con le sue legioni, dando il via alla marcia su Roma che lo avrebbe portato a diventare dittatore. I suoi nemici principali erano i pompeiani, guidati dal generale Gneo Pompeo Magno. Dopo la sconfitta di Pompeo nella battaglia di Farsalo nel 48 a.C., molti pompeiani fuggirono in Africa, dove si riorganizzarono e tentarono di organizzare una nuova resistenza.


La battaglia di Tapso fu la conclusione di questa resistenza. I pompeiani, guidati da Metello Scipione e da Giuba, il re di Numidia, avevano riunito un grande esercito di circa 70.000 soldati, tra cui anche molti legionari romani fedeli a Pompeo. Cesare, al comando di circa 50.000 soldati, tra cui molti veterani delle sue campagne in Gallia, decise di attaccare i pompeiani in un luogo scelto a Tapso.


La battaglia fu molto intensa e violenta, con attacchi e contrattacchi da entrambe le parti. Ma alla fine, grazie alla superiorità tattica e alla ferocia dei suoi veterani, Cesare riuscì a prevalere. I pompeiani furono sconfitti e molti di loro furono uccisi o catturati. Scipione e Giuba cercarono di fuggire, ma furono catturati e giustiziati.


La vittoria di Cesare a Tapso fu una grande impresa militare e politica. Con questa battaglia, riuscì a consolidare il suo potere sull'Impero romano e a eliminare la minaccia dei pompeiani. Inoltre, dimostrò la sua abilità come comandante militare, la sua capacità di motivare e guidare le truppe e la sua ferocia nel combattere i suoi nemici.