mercoledì 21 maggio 2014
il "Relitto delle tegole", una nave Romana trovata nei pressi di Terracina
Immagini del relitto di una nave oneraria romana risalente al I° secolo avanti cristo che trasportava embrici e coppi romani.
I resti della nave e del suo carico giaccciono nei fondali prospicenti Terracina (Latina), ad una profondita' di circa 24 m.
Ma... Le tegole stanno scomparendo. Una dopo l'altra. Il carico non è più lo stesso di quello scoperto nell'ottobre 1997 da due amanti dell'archeologia subacquea. I 4 mila elementi (tra tegole e coppi) sistemati su una superficie di 15 metri x10 si sono ridotti notevolmente di numero. La nave, adagiata su di un fondale di 30 metri ad un miglio e mezzo dalla costa, è stata in gran parte spogliata. E pensare che era proprio questa la sua particolarità! Mai, nel fondo del mare, era stata ritrovata una nave con un carico intatto. Gli studi che erano stati avviati dalla Sovrintendenza nel luglio del 1998 avrebbero potuto dare delle utili indicazioni sul sistema di navigazione e di commercio nell'antichità romana. L'imbarcazione, una specie di chiatta viste le misure dello scafo (20 metrix10), era naufragata in uno dei suoi viaggi sottocosta, effettuati per trasportare materiale da costruzione. Lo scafo era rimasto interrato, le paratie distrutte. Il materiale era disposto su tre piani di carico. In totale 6 ordini di file. Per due millenni tutto era rimasto impilato perfettamente come all'origine. Da qui una situazione di studio più unica che rara. Ma non finiva qui l'importanza scientifica del ritrovamento effettuato da Sami Zammar e Antonio Cervelloni dell'Archeosub pontino. Una delle tegole (cm 60x47) presentava il marchio di fabbrica con il nome del proprietario dell'officina, tale Marcus Arrius già attestato una volta sul tratto di litorale di Terracina. Le fabbriche di questo materiale edile erano comuni, dato che la realizzazione avveniva in proprio all'interno delle domus rustiche. Si trattava dell'identico materiale usato per la villa di Tiberio a Sperlonga. L'artigiano era lo stesso. Si voleva fare del cosiddetto «relitto delle tegole» un museo sottomarino con tanto di guida. Sarebbe stato una novità in assoluto in Italia. Ora però, se non interverranno vincoli ed interdizioni, il museo qualcuno se lo farà a casa propria.
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