martedì 8 gennaio 2013

Salvata dall’immondizia. Non dai palazzinari

Salvata dall’immondizia. Non dai palazzinari
Nello Trocchia
"Il Fatto Quotidiano", 12 nov. 2012

Per villa Adriana non c'è pace. Un destino diviso tra spazzatura e mattone. A Tivoli dove sorge l'antica dimora dell'imperatore romano, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, da commissario, voleva realizzare una discarica per i rifiuti della Capitale. Scongiurata l'ipotesi mondezzaio, la villa, dal 1999, patrimonio dell'Unesco, è minacciata dal cemento. Il comune di Tivoli ha approvato la realizzazione del “Comprensorio di Ponte Lucano”, cosiddetto progetto “Nathan”. In un'area di 50mila metri quadri (come dire cinque campi di calcio) saranno costruiti 95mila metri cubi di condomini e 25mila di edifici non residenziali.
“Ho scritto al sindaco – spiega Giovanni Puglisi, presidente commissione italiana per l'Unesco – che non si è neanche degnato di rispondere delegando a un funzionario. Comprendo la difficoltà dell'amministrazione visto che le autorizzazioni sono in ordine. Sarebbe un’ignominia la presenza di immobili in quell'area”.
Il progetto è portato avanti dalla Impreme SpadiMassimoMezzaroma, presidente del Siena, cugino di Marco, sposo dell'ex ministra Mara Carfagna. La deputata azzurra, nel 2010, ha sostenuto l'elezione a sindaco di Sandro Gallotti, Pdl. Un progetto, però, risalente nel tempo: la prima lottizzazione è degli anni Sessanta, sbloccata dopo un lungo contenzioso da un parere favorevole del Consiglio di Stato nel 2008 con conseguente diffida e minaccia di richiesta di risarcimento danni da parte del privato. “Fino ad adesso – spiega Massimo Mezzaroma al Fatto – abbiamo investito senza poter realizzare il nostro progetto che è un'edilizia di qualità. Dovremo rifare, di nuovo, le opere di urbanizzazione e poi presentare i progetti di edificazione”. Tempo stimato: 12 mesi e poi partiranno le ruspe.
L'operazione è stata approvata in consiglio comunale, lo scorso dicembre, con 12 sì su 13 votanti: contrario il solo Idv. Assente il centrosinistra. Il Tar, sul punto, ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dal Wwf. Anche Italia Nostra ha presentato due ricorsi al Tar. “Quando – spiega Luciano Meloni, vice-presidente dell'associazione – presenteranno i progetti di edificazione chiederemo la sospensiva dei lavori. La Regione ha classificato quell'area come paesaggio naturale”. Non solo: l'area, sostiene il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, “è stata inserita dall'Autorità di Bacino del Tevere tra quelle a massimo rischio idraulico”, quindi con “inedificabilità assoluta”.
“Fino ad ora abbiamo subito – continua Mezzaroma – un rilevante danno economico. Rischio esondazione? Hanno potuto costruire tutti, noi siamo in regola”. In passato, soprattutto a Roma, è avanzato un discusso strumento, quello della compensazione, rinunciare a costruire in un posto per farlo in un altro rivedendo le cubature. “È uno strumento – conclude Mezzaroma – che abbiamo già adoperato, se non ci fossero ritardi non sarebbe un problema”. Dodici mesi per evitare a Villa Adriana, dopo il pericolo mondezzaio, anche il cemento riqualificando un'area oggi degradata che aspetta, da anni, il rilancio.