giovedì 17 gennaio 2013

Ercolano, gli scavi delle meraviglie partono i restauri del tetto in legno

Ercolano, gli scavi delle meraviglie partono i restauri del tetto in legno
ANTONIO FERRARA
VENERDÌ, 02 NOVEMBRE 2012, LA REPUBBLICA,  Napoli

Struttura riemersa intatta dal fango nella Casa di Telefo

Archeologia

AL VIA i restauri di una delle più importanti scoperte effettuate a Ercolano negli ultimi anni: il tetto in legno che ricopriva il Salone dei marmi della Casa del rilievo di Telefo. Due anni fa il rinvenimento dell’imponente crollo di legni perfettamente conservati confermò l’unicità del sito di Ercolano. Dalla coltre di fango riemerse legno vivo e non carbonizzato, nel corso dei lavori dell’Herculaneum Conservation Project. Le operazioni, coordinate dalla Direzione degli scavi di Ercolano e dirette sul campo dagli archeologi Domenico Camardo e Mario Notomista della società Sosandra, hanno permesso di individuare al di sotto dello strato di fango solidificato dell’eruzione del 79 d. C., un intero tetto romano, con le assi e le travi ancora perfettamente conservati, e una serie preziosa di elementi decorativi del controsoffitto del vasto ambiente. Misurati e fotografati nelle diverse facce, i reperti furono
puliti e trattati con biocida, e trasferiti in un container refrigerato appositamente allestito a Ercolano. In attesa del delicatissimo intervento di restauro che prende il via in queste ore. A illustrare gli studi recenti e l’ipotesi ricostruttiva del tetto saranno giovedì 8 novembre (ore 15, Museo archeologico nazionale) Domenico Camardo, Ascanio D’Andrea, Mario Notomista e Maria Brigida Casieri,
introdotti dalla soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro e dalla direttrice degli scavi di Ercolano, Maria Paola Guidobaldi. Le conclusioni sono invece affidate al direttore della British School di Roma, Andrew Wallace-Hadrill, che guida l’Herculaneum Conservation Project, finanziato dal Packard Humanities Institute.
Le operazioni di restauro riguarderanno un unicum nel
mondo antico, grandi travi a sezione rettangolare, travetti più piccoli e altri elementi lignei tra cui assi e pannelli decorati che facevano parte della controsoffittatura di una lussuosa casa di Ercolano, distrutta dall’eruzione del 79. Gli studi hanno permesso di acquisire importanti e nuove informazioni sulla carpenteria d’epoca romana. Sensazionale il rinvenimento di assi dipinte in rosso o in azzurro e di diversi pannelli lignei con parti di un cassettonato, cornici in legno con esagoni e triangoli a rilievo dipinti in bianco, nero, azzurro, rosso e oro, che facevano da pendant al ricco pavimento marmoreo dell’ambiente.
Un protocollo di intesa fra la soprintendenza di Napoli e Pompei, la British School, il Museo fiorentino di Preistoria, il dipartimento di chimica dell’Università di Pisa e l’Istituto per la valorizzazione del legno del Cnr ha consentito la messa a punto delle metodologie di intervento.