Nella Domus del ragazzo con il delfino
VENERDÌ, 29 GIUGNO 2012 IL TIRRENO - LUCCA
Così un privato ha riportato alla luce un tesoro di epoca romana
LUCCA Spettacoli e archeologia, un binomio vincente. Senza rischi di sfociare nel folklore. Ne è sicura Elisabetta Abela, tra i protagonisti delle iniziative lucchesi delle Notti dell'archeologia. Sarà lei a spiegare (il 27 luglio), tutti i segreti di uno degli ultimi scavi da lei condotti: quello della Domus romana del fanciullo. Una scoperta particolare non solo per la sua natura - è un'abitazione patrizia nel cui portico è stato trovato il disegno di un fanciullo con il delfino - ma anche per come è avvenuta. A commissionare lo scavo, infatti, è stato un privato che non ha badato a spese quando l'archeologa gli ha prospettato la possibilità che nella cantina del suo palazzo ci fosse qualcosa di molto importante. Il proprietario ha dato carta bianca ad Abela e, una volta terminata la ricerca, ha voluto che l'area rimanesse visibile al pubblico, al contrario di quanto avviene per la maggioranza degli scavi. La Domus, quindi, sarà una delle attrazioni delle Notti lucchesi, con una visita e assaggi di cibi della cucina dell'Impero romano. Un abbinamento, con la gastronomia e con tutto quello che attrae gente, che secondo Abela fa bene all'archeologia «perché la porta fuori dagli ambienti accademici - dice - e la fa conoscere a tutti. E il rischio che si faccia troppo folklore non c'è finché a lavorare ci sono professionisti seri e preparati».