sabato 13 agosto 2011

Il ponte romano sepolto nella morsa delle erbacce

Il ponte romano sepolto nella morsa delle erbacce
EMANUELE FANCELLU
NUOVA SARDEGNA – 9 luglio 2011

PORTO TORRES. Cambiano le amministrazioni, ma il discorso è sempre lo stesso: della valorizzazione del ponte romano non interessa granchè. Anche quest'anno, come in passato, non ci si è mossi per tempo per liberare il gigante dall'abbraccio mortale del fitto canneto che cresce davanti alle sue arcate nel lato mare, una sorta di giungla che ne impedisce la vista da lontano e da vicino. A poco serve avere tagliato il guard-rail per accedere al passaggio se poi ciò che si vede è nulla. Sullo stesso passaggio giace, praticamente abbandonato, un lastrone in trachite rossa dell'antica pavimentazione con ancora inciso il profondo segno del passaggio dei carri in epoca romana. Il ponte è così abbandonato che negli interstizi tra un blocco e l'altro sono ricresciute erbacce e piante infestanti. Sul ponte in legno interno transitano tranquillamente le moto, mentre sul lato monte, quello dove c'è il maneggio, una recinzione troppo vicina al ponte impedisce di poter apprezzare l'imponente monumento dal basso, senza dover chiedere una cortesia alle ragazze del maneggio. L'area circostante il ponte è poi luogo prediletto per lasciare buste di immondizia che, una volta straziate dai randagi, cospargono di rifiuti il ciglio di via Ponte Romano. Un altro canneto fa bella mostra di sé all'esterno del parco sul lato che guarda il ponte, mentre segnalata da anni ma mai rimossa, una carcassa di Panda in un terreno privato deturpa il passaggio per il Ponte. Erano operazioni da fare in primavera, in modo che i futuri interventi fossero di ordinaria amministrazione, ma come sempre a Porto Torres di ordinario c'è solo la trascuratezza.