I nuovi gioielli della Crypta Balbi tra antiche fornaci e preziose pitture
LAURA LARCAN
GIOVEDÌ, 28 LUGLIO 2011 la repubblica - Roma
Aperte altre due sale del percorso archeologico in via delle Botteghe Oscure
C´è un luogo a Roma, dov´è possibile scoprire un autentico quartiere della Roma imperiale, intatto nella sua strada basolata, fiancheggiata da edifici a più piani, dove si affacciano le botteghe con tanto di angoli cottura da autentico "thermopolium", il bar dell´epoca. Gli archeologi lo considerano un unicum per le modalità di conservazione, anche rispetto agli isolati di Ostia Antica. È l´area archeologica della Crypta Balbi che coinvolge tutto l´isolato di via delle Botteghe Oscure, da trent´anni al centro di una complessa campagna di scavo insidiata dalle difficoltà finanziarie, ma che da oggi non solo svela due nuovi ambienti restaurati che ampliano il percorso di visita al sito, ma presenta anche il nuovo allestimento museale con i reperti più significativi scoperti in queste tre decadi di indagini, mai esposti prima. Opere che fanno luce sui raffinati e preziosi apparati decorativi della famosa esedra che si apre sul grandioso cortile porticato, annesso al teatro eretto nel 13 a. C. da Lucio Cornelio Balbo, cuore del complesso monumentale.
Gli ambienti nuovi, che si aprono a est dell´esedra, nel cosiddetto edificio nord, testimoniano un´officina metallurgica databile al VI sec. d. C. Qui è stata trovata una grande fornace per la lavorazione del metallo e del vetro, collegata ad una "fornacetta", un forno di pietra lavica con fori per i mantici, abbinato ad un focolare usato forse per la preparazione del combustibile. Dagli scarti rinvenuti, l´attività produttiva riguardava la realizzazione di accessori d´abbigliamento e manufatti in osso lavorato. «L´eccezionalità della Crypta Balbi è quella di offrire una passeggiata in un quartiere di Roma, che dopo l´incendio dell´80 è stato ricostruito e abitato soprattutto dal II al VII secolo d. C. - racconta la direttrice Laura Vendittelli - E gli ambienti che abbiamo riportato alla luce hanno la freschezza di come l´hanno lasciati gli ultimi abitanti, quando li hanno interrati nel VII secolo». A restituire i colori che brillavano in questi ambienti, è il repertorio di frammenti di pitture, prima fra tutte l´inedita porzione di parete dipinta a fondo nero con esili e sinuosi motivi vegetali tracciati con colore chiaro. Un esemplare riconducibile al cosiddetto II stile di età augustea, che decorava una nicchia esterna della cripta.
Quanto al cantiere del museo, rimangono da completare il consolidamento della torre medievale su via delle Botteghe Oscure e la sala conferenze su via Caetani, ricavata da ambienti rinascimentali. Il museo è aperto tutti i giorni dal martedì alla domenica, l´area di scavo solo sabato e domenica).