Gli scavi svelano una strada romana
L. P.
Il gazzettino - Padova 29/7/2011
A pochi giorni dalla scoperta di un muro, nuovi ritrovamenti
Una città sotto la città. Dopo un muro romano risalente al primo secolo dopo Cristo, i cantieri sampietrini rivelano un altro scorcio antico. Un tratto di strada, probabilmente di epoca romana è affiorata infatti nella centralissima via Roma. Dove, ieri erano iniziati i lavori per l'innalzamento della tanto contestata palazzina di quattro piani prospiciente il municipio. Le ruspe a dire il vero non hanno fatto nemmeno a tempo a scaldare i motori. È bastato il primo morso nel terreno a ridosso dell'hotel Vulcania, acquistato da un'immobiliare per innalzare l'edificio che ospiterà uffici ed appartamenti, per decretare lo stop al proseguimento delle opere. Il primo accertamento del presenza di un selciato risalente all'antichità ha subito indotto i responsabili del cantiere a chiedere l'intervento della Sovrintendenza. Il reperto, secondo i primi rilievi compiuti dagli archeologi, risulterebbe particolarmente interessante. E documenterebbe la presenza di un'antica strada forse tracciata dal colle di Berta, che sovrasta Montegrotto, al centro dell'attuale perimetro urbano. La situazione dei resti rimane ora al vaglio degli esperti. Che potrebbero, dopo aver catalogato il bene con le relative documentazioni fotografiche, dichiarare comunque la prosecuzione dell'attività edilizia. Il ritrovamento fa ovviamente sensazione. Non fosse altro perchè avviene ad una manciata di giorni dall'affioramento di un muro, anch'esso di epoca romana, dagli scavi per la sistemazione della rete idrica di viale Stazione. Anche in quel caso il reperto è stato catalogato, prima di consentire agli operai di dare seguito alle opere. Non basterà comunque qualche metro di terra e di asfalto a sopire le polemiche da parte di quanti imputano miopia e disinteresse alle amministrazioni di cinquant'anni fa. Poco previdenti nell'autorizzare costruzioni in zone nelle quali era nota la presenza di reperti archeologici. Una di queste, oltre a viale Stazione e piazza Roma, è sicuramente Corso Terme, dalla quale provengono le testimonianze destinate ad essere raccolte nel futuro museo di Villa Draghi. Una città, insomma, costruita sopra un'altra città. Senza che ciò costituisse un segreto per quanti ne autorizzarono le edificazioni.