Capitolium, il recupero affonda le radici nella storia della città
GIORNALE DI BRESCIA – 6 agosto 2011
Fissato per metà novembre il termine dei lavori al tempio Paroli: «Un intervento che arricchisce il nostro patrimonio» Procedono ormai da due anni i lavori messi in atto dall'amministrazione comunale per il rilancio del complesso museale di Santa Giulia, e di tutta l'area limitrofa. Un intervento per cui è servito «un'impegno costante sui numerosi siti di interesse archeologico di via Musei - spiega il sindaco Adriano Paroli - grazie all' importante collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e la Soprintendenza Archeologica stiamo dando vita ad un progetto organico di riqualificazione che inglobi l'intera area». Le principali zone di ricerca e recupero «sono quelle del pronao del Capitolium e riguardano anche il prezioso teatro romano. Attualmente infatti è in corso una riflessione complessiva sull'area archeologica del tempio tesa ad una migliore conoscenza del patrimonio in essa racchiuso e all'individuazione delle tappe principali per giungere ad una efficace valorizzazione». Un processo che su questa linea, secondo l'intenzione degli amministratori, vuole allargare sempre più l'area d'interesse culturale, artistico e turistico della città. «In questo senso - continua il sindaco - penso anche all'importante recupero che la fondazione Cab sta facendo della chiesa dedicata a Santa Maria della Carità». E riguardo al sito del Capitolium: «Si tratta di un tassello fondamentale che arricchirà il nostro panorama archeologico museale, che da pochi mesi è stato riconosciuto e valorizzato come patrimonio dell'umanità dall'Unesco, per il quale anche Ministero e Regione hanno manifestato forte entusiasmo e soddisfazione. Tutta l'area diverrà quindi uno dei musei storiografici più significativi per l'intera cultura europea. Dalle origini etrusche, romane e poi ceno-mani, passando per l'alto ed il basso medioevo, ospitando culture e società come quelle longobarde, Brescia può raccontare la storia degli ultimi due millenni, grazie a luoghi e reperti di inestimabile valore storico, culturale e sociale». L'opera di rilancio del sito romano sarà affiancata al recupero dei nuclei costituiti dai monumenti antichi (santuario repubblicano, Capitolium, teatro romano, decumano) e dai palazzi (casa Pallaveri e palazzo Maggi Gambara) in un progetto complessivo e organico di apertura al pubblico. «In riferimento agli obiettivi specifici delineati dal progetto - prosegue Andrea Arcai, assessore alla Cultura in Loggia - la Soprintendenza ha proseguito in questi mesi con lo studio scientifico dell'area. In particolare gli scavi dell'ex Santuario Repubblicano e della zona antistante il pronao hanno permesso di apportare elementi straordinariamente innovativi nella complessa sequenza degli avvicendamenti edilizi verificatesi tra il II secolo a.C. ed età Flavia, fino a tutto il Medioevo». Ne sono testimonianza le sequenze stratigrafiche rilevate nel corso degli interventi, che hanno messo in rilievo la presenza di resti insediativi molto più antichi rispetto a quelli del Santuario Repubblicano». Alle attività di scavo al pronao si è quindi rivelato funzionale l'affianca-mento dei lavori specifici di restauro, atti a completare un progresso congiunto di acquisizione di dati scientifici portato avanti nei diversi sviluppi del progetto. «Guardando invece all'attuale restauro della struttura del Pronao del Tempio, comprensivo di timpano e colonnato, portici laterali, scalinata, facciata esterna del tempio, sono stati riconosciuti aspetti di notevole pregio - conclude il sindaco Paroli -. Il lavoro consentirà di fermare tutti i fenomeni che stanno causando un rapido degrado dei manufatti. Se a ciò si aggiunge che la scalinata è in diretto collegamento con il grande scavo archeologico in corsa prospiciente le strutture architettoniche originali del Tempio, emerge la necessità scientifica di far procedere insieme gli interventi». Queste fasi saranno propedeutiche al musealizzazione delle tre celle del tempio il cui progetto generale è stato assegnato parte del settore Edilizia monumentale. La data di termine lavori è già stata fissata entro la seconda metà di novembre. Invece per i lotti successivi, quelli riguardanti gli interventi sulle strutture del teatro romano e degli storici palazzi circostanti, Maggi Gambara e casa Pallaveri, sono ancora in corso valutazioni ed analisi preliminari.